Ambiente | Merano

"Tutto fumo e niente arrosto"

Rohrer all'attacco sul Piano Clima: "Dal Medico dice che non è vincolante e non darà indicazioni sulle caldaie a combustibili fossili. Allora si faccia una legge".
madeleine rohrer
Foto: Gruene

"La seconda città più grande della Provincia dichiara apertamente l'inefficacia del Piano Clima recentemente approvato dalla Giunta Provinciale". Lo dichiara Madeleine Rohrer, candidata dei Verdi, riferendosi a Merano, governata dalla SVP e dall'alleanza italiana di centrodestra. "Sono confermate le nostre critiche: il governo provinciale sta lavorando da cinque anni a misure di protezione del clima che non hanno alcun valore vincolante".

Per gli ambientalisti il Piano Clima Alto Adige 2040, appena adottato dalla giunta provinciale, è dunque "tutto fumo e niente arrosto”. L'amministrazione comunale di Merano lo ha comunicato per iscritto ai Verdi: ad aprile il gruppo consiliare aveva chiesto, attraverso un’interrogazione, come SVP, Civica e Alleanza avrebbero attuato il divieto di installare nuovi impianti di riscaldamento a combustibili fossili a partire dal 2023, così come previsto dal Piano. Il sindaco di Merano ha risposto (ad agosto) in modo conciso: "Il Piano Clima Alto Adige 2040 corrisponde a uno strumento strategico e non esecutivo. Le misure in esso previste oggi non hanno valore vincolante".

La critica dei Verdi al Piano Clima Alto Adige 2040 sulla mancanza di valore vincolante viene quindi confermata dalla Giunta di Merano, Centrodestra/SVP. "Il documento della giunta provinciale non è sufficiente per far sì che l'Alto Adige possa davvero ridurre le emissioni dannose per il clima", ha dichiarato Madeleine Rohrer, portavoce del gruppo consiliare dei Verdi di Merano. "Il governo provinciale ha sprecato un intero mandato per elaborare un piano climatico che non è nemmeno vincolante per il settore pubblico", ha detto Rohrer.

I Verdi ribadiscono quindi la loro richiesta: "Invece di piccoli passi, l'Alto Adige ha bisogno di una legge". Altrimenti, le misure concrete per la protezione del clima, come il rapido risanamento energetico di tutte le scuole, degli asili e degli impianti sportivi o il sussidio non burocratico per la sostituzione degli impianti di riscaldamento con pompe di calore, saranno rimandate “all’anno del mai”. A svantaggio di tutti: "La protezione del clima diventa ogni giorno più conflittuale e più costosa. Non aspettiamo di diventare una pedina nel gioco del clima. Cerchiamo di essere coraggiosi insieme", afferma Rohrer.