Politica | Intervista

“Ci vuole un livello minimo di lealtà”

Per la segretaria del PD Liliana di Fede “alla lunga i giochini, le furbizie e le guerre interne portano solo ad un vicolo cieco”.

Dopo il no di Christian Tommasini alle primarie lanciate dalla segretaria e l’invito di Roberto Bizzo alle dimissioni, Liliana Di Fede ha deciso di dire la sua rispondendo direttamente ai due colleghi di partito. E dando la sua interpretazione della sconfitta a Laives e del percorso che potrebbe portare il suo partito a superare il trauma del commissariamento a Bolzano.

Liliana Di Fede, qual è la situazione? Bizzo e Tommasini hanno confermato di essere tornati a parlarsi, ma le posizioni e le idee appaiono ancora parecchio distanti, anche rispetto alla segreteria….
Liliana Di Fede - Proveniamo da un periodo di scontri, ripicche e liti. Ma a me sembra per che ultimamente il partito stia superando il tic della divisione e della chiusura. Penso che dobbiamo metterci in testa tutti che siamo qui per costruire e non per distruggere. E’ in questo spirito che ho proposto le primarie, proprio per avviare un percorso di confronto, apertura e dialogo. 

La sua proposta ha funzionato?
Subito dopo la mia proposta le varie componenti del partito hanno cominciato a parlarsi. Forse è una coincidenza, ma senz’altro è una cosa positiva. 

Tommasini e Bizzo su Salto hanno detto la loro. E Bizzo è stato particolarmente critico nei suoi confronti. 
Io penso che Roberto sia una importante risorsa per il partito. Confido che riesca a incanalare la sua energia in un percorso costruttivo e non distruttivo. Lui che ha un lungo percorso politico alle spalle può essere prezioso in questa fase di rilancio. Il PD non deve essere un circolo chiuso ma una parte integrante del tessuto della città. 

Roberto Bizzo però ha detto che si aspetta un passo indietro da parte della segretaria del partito…
Si è parlato delle dimissioni per quello che è successo a Laives, in particolare. Io penso che ci sia stato un tentativo di disinformazione. A Laives al primo turno sono risultata la migliore del PD credo in tutto l’Alto Adige. Ho subito ricevuto una sequela di complimenti e probabilmente è stato proprio questo a crearmi un problema. Ero popolare e avevo consenso anche tra i militanti della SVP e quindi c’è stato il voltafaccia. Per carità, non voglio giudicare: così è la vita e così è la politica. Sono andata al secondo turno solo con la mia coalizione e inaspettatamente non è andata bene. Dopo il voto ho ricevuto la solidarietà di tante persone e anche dei dirigenti del partito. E’ anche vero che all’interno del PD c’è stato chi ha cercato di approfittare della situazione. La cosa non mi scandalizza, ma credo che ci sia bisogno di lealtà anche all’interno di un partito. Alla lunga i giochini, le furbizie e le guerre interne ci portano solo in un vicolo cieco. Come in ogni organizzazione ci vuole un livello adeguato di buona fede. 

Bizzo è stato carente da questo punto di vista?
No comment. Io ho detto quello che penso in generale. 

Negli ultimi giorni sono state evocate due modialità quale metodo di lavoro per andare avanti. Prima sono arrivate le primarie proposte da lei, ma che sono state accolte in maniera tiepida sia da Tommasini che da Bizzo. Nelle ultime ore poi l’area che fa capo a Tommasini e Costa ha avviato la preparazione della cosiddetta Leopoldina che ha preso il via al Circolo di via Resia al quale ha partecipato ‘tanta gente’ (n.d.r. 50 persone). 
Le due cose non le vedo in contrasto. Le primarie significano apertura e partecipazione. Nei giorni scorsi in un sondaggio a Roma, con tutto quello che c’è stato, è emerso che il 70% degli elettori del PD vorrebbero le primarie. Si è parlato anche del cosiddetto albo degli elettori che consente di arginare le carenze delle primarie. Quando ho parlato delle primarie ho anche detto che ci vuole una costruzione condivisa e partecipata del programma. 
Quella della Leopoldina è un’iniziativa di Christian Tommasini e Carlo Costa e mi sembra denotare un certo intuito politico. La vedo positivamente e parteciperò volentieri così come ad ogni altra iniziativa che miri ai contenuti e consenta di confrontarsi con elettori e simpatizzanti. 

In realtà in questi giorni sia leghisti che Sel sono già nelle strade e nelle piazze per parlare con la gente, distribuire volantini, raccogliere suggestioni in merito ai nervi scoperti. Questo ti po di presenza nel territorio fa per voi?
Ci sono tanti modi per esserci. Noi per esempio nei prossimi giorni presenteremo i risultati di un questionario che recentemente abbiamo distribuito ai nostri elettori. Poi faremo dei gruppi di approfondimento per costruire in maniera partecipata il programma. Quello che è successo negli ultimi mesi ha creato stanchezza nei cittadini e quindi in qualche modo dovremo fare pace con loro. 

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Nadia Mazzardis Lun, 10/19/2015 - 18:12

Assolutamente d'accordo con Liliana Di Fede. "Se continui a fare ciò che hai sempre fatto, otterrai ciò che hai sempre ottenuto". Pare lo dicesse il Signor Albert (Einstein), uno che con l'innovazione, il pensiero differente e l'ipotesi di futuro ci sapeva fare.

Lun, 10/19/2015 - 18:12 Collegamento permanente