Si torna a scuola
Il piano di rientro prende forma: ieri, 18 novembre, la giunta provinciale guidata da Arno Kompatscher ha deciso che, a partire da martedì 24 novembre, in tutte le scuole elementari dell’Alto Adige, salvo eccezioni causa contagi, potranno riprendere le lezioni in presenza. Riaprono anche scuole materne e strutture di assistenza alla prima infanzia. Le prime classi delle scuole medie, invece, manterranno la didattica a distanza per la durata dell’ordinanza attualmente in vigore, che scade il 29 novembre. Stessa sorte per le scuole superiori che resteranno chiuse per altri 10 giorni.
Tuttavia potranno essere prese eventuali ulteriori decisioni sulle riaperture in base all’esito dello screening di massa di questo fine settimana e all’andamento dei contagi. Lunedì 23 novembre, infatti, la giunta e l’amministrazione scolastica avranno ancora il tempo di valutare le questioni logistiche e organizzative legate alla ripresa delle lezioni in presenza. Ciò potrebbe riguardare, ad esempio, la presenza di personale insegnante in isolamento, oppure l’insorgere di situazioni che, a livello di singoli comuni o di singole scuole, richiede interventi aggiuntivi.
Obiettivo dell’amministrazione provinciale, inoltre, è fare in modo che il personale insegnante, al di là dello screening diffuso che inizierà domani, 20 novembre, per concludersi domenica 22, abbia la possibilità di svolgere dei test a cadenza periodica, in modo tale da ridurre il rischio di infezioni non solo per docenti e collaboratori, ma anche per gli stessi bambini e scolari.
Nel frattempo il Tar si è espresso sul ricorso presentato da un gruppo di genitori e associazioni contro l’ordinanza provinciale numero 69. Nodo del contendere: il punto che decretava la chiusura delle scuole dal 16 al 22 novembre, quando nelle zone rosse del resto d’Italia veniva garantita la didattica in presenza. Il Tribunale amministrativo regionale non ha concesso la sospensiva del provvedimento ma discuterà nel merito.