Società | Anniversari

Cooperativa sociale Oasis: 25 anni portati bene

Una delle cooperative sociali di tipo B più grandi e più longeve dell’Alto Adige ha recentemente festeggiato il suo primo quarto di secolo.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale del partner e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

Davanti a una platea formata da numerosi soci, lavoratori, ex dipendenti, amici e sostenitori della cooperativa è stato presentato il libro per i suoi venticinque anni. 

Oasis è un’impresa moderna, strutturata in modo democratico, che da 25 anni pone le persone al centro della propria attività. Attualmente la cooperativa conta trenta soci, di cui 19 soci lavoratori, e circa 60 persone che vi lavorano nel corso dell’anno: di questi oltre il 40% è rappresentato da persone svantaggiate. Il fatturato annuo ammonta ad oltre 2 milioni di Euro. Sono questi alcuni numeri presentati dalla presidente Klaudia Resch in apertura della serata per l’anniversario dei 25 anni dalla fondazione della cooperativa sociale Oasis. Il ringraziamento più grande per questi importanti risultati raggiunti è stato rivolto ai soci lavoratori per il loro impegno e il loro identificarsi giorno per giorno nella cooperativa. Per l’occasione è intervenuto anche Heini Grandi, presidente di Legacoopbund, associazione in seno alla quale nel dicembre 1990 è nata la cooperativa. “Sono orgoglioso che un’eccellenza della cooperazione sociale altoatesina come questa faccia parte della nostra associazione. Nonostante le crisi attraversate in questi anni la Oasis è riuscita grazie alla passione dei suoi soci a mantenere il non facile equilibrio fra impresa e impegno sociale”.

Il compito di ricordare i primi 25 anni della cooperativa è stato affidato a Gianmarco Lovera, presidente di Oasis dal 2005 al 2011, che ha raccolto le storie degli uomini e delle donne che hanno lavorato in cooperativa in un libro non convenzionale, colmo di simpatia e affetto. Durante la presentazione del libro dal titolo "Compio venticinque anni e, ohibò, faccio ancora la mia bella figura", Lovera ha rivelato di essersi divertito ed emozionato a scriverlo perché nel ripercorrere la storia della cooperativa, ha ripercorso anche la sua, strettamente intrecciata alla Oasis fin dalla sua costituzione. Definisce questa una storia “provvisoria” in quanto si augura che fra 25 anni qualcun altro possa proseguire il racconto. Nel libro si alternano narrazioni di storie di vita di persone in inserimento lavorativo, interviste-colloqui con personaggi significativi per la cooperativa e parole chiave, ossia espressioni che negli anni hanno formato l’identità della Oasis.

Al termine della presentazione del libro è intervenuto il ricercatore di Euricse Flaviano Zandonai, invitato ad esprimere una riflessione sul futuro della cooperazione sociale. Il dott. Zandonai ha messo in evidenza quali sono le sfide che aspettano la cooperativa Oasis e la cooperazione sociale in generale nei prossimi anni. Oggi è necessario impegnarsi innanzitutto per ricostruire le condizioni che legittimano ciò che fanno le cooperative sociali, perché la società attuale sta mettendo in dubbio la meritorietà del loro agire, ossia l’aiutare persone che provengono da situazioni di disagio, come ad esempio la detenzione. La seconda sfida è rappresentata dal fatto che la produzione di valore sociale non è più una questione confinata solo al pubblico, al non profit e alla cooperazione sociale: anche il mondo imprenditoriale riconosce sempre più l’importanza dell’incorporare il valore sociale nel proprio valore economico per essere più competitivi. Ecco che le cooperative con una lunga storia ed esperienza nell’inserimento lavorativo come la Oasis dovranno impegnarsi nel valorizzare la loro diversità per far emergere chi davvero è in grado di produrre valore sociale.