Ambiente | Inceneritore

Lettera aperta

Le promesse della politica e le certezze dei Cittadini
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
Inceneritore
Foto: Brancalion

Lettera aperta al Sindaco, alla Giunta e al Consiglio Comunale di Bolzano

Bolzano 27/01/2017

Gentile Sig, Sindaco,

Gentili Sig. Assessori/e

Gentili Sig. Consiglieri/e,

Ormai il gioco è fatto. Dalle 15.000 alle 20.000 tonnellate di rifiuti per anno per i prossimi 5 anni arriveranno dal Trentino per essere bruciate nel nostro inceneritore e chissà quante, fino alla saturazione termica, ne arriveranno ancora. Non ci eravamo fatte molte illusioni, era scritto nei conti compiacenti che volevano nascondere il fatto che l'impianto è sovradimensionato , era scritto nella politica di questi tempi. Non è stato  rispettato l'accordo di programma di 5.000 ton/a, non è stata rispettata la delibera di Giunta di 10.000 ton/a. Non c'è promessa che tenga davanti al denaro, così come non c'è etica ne onore nella moderna società.

Negli anni dal 2005 in poi ad ogni occasione pubblica l’amministrazione provinciale, il Comune attraverso il suo predecessore Luigi Spagnolli o Ecocenter per cercare di convincere l'opinione pubblica della bontà della scelta di costruire un nuovo inceneritore al posto del precedente ormai a fine vita, ci veniva promesso e assicurato che in ogni caso si sarebbero bruciati solo rifiuti urbani e ingombranti prodotti in Provincia. Ci è stato spiegato che la legge provinciale vietava l’importazione dei rifiuti, che nella Valutazione d’impatto ambientale tale divieto è riconfermato e che anche nel Piano Provinciale dei Rifiuti lo stesso divieto fosse imposto. Non gli credevamo allora perché sapevamo che l'inceneritore era sovradimensionato (nel potere calorifico e per le quantità previste) e sapevamo che le leggi si possono cambiare a piacimento e oggi amaramente dobbiamo renderci inutilmente conto che le nostre critiche erano fondate.

Ricordiamo bene che durante uno di questi incontri alla sala Ortles l'allora sindaco Spagnolli rispondendo alla domanda: “perché a Bolzano?”, disse: “Perché i bolzanini sono i più sporcaccioni”, riferendosi alla scarsa raccolta differenziata della città. Quindi ci meritavamo l'inceneritore.

Ma ora? Con una differenziata di tutto rispetto? Ci meritiamo di respirare minimo 5.000 tonnellate per anno di gas prodotti dall'incenerimento dei rifiuti trentini? E migliaia di tonnellate per anno di ceneri prodotte dall’inceneritore a riempire le nostre discariche? Davvero ci meritiamo tutto questo? Cosa abbiamo fatto di tanto malvagio?

L'assessore Theiner giustifica questa scelta con le decisioni del Governo nazionale attraverso l'articolo 35 del decreto legge 133/2014 detto Sblocca Italia, che obbliga tutti gli inceneritori nazionali ad essere utilizzati fino al saturazione termica salvo commissariamento.

Ovviamente è tutto vero, sta scritto in quella legge. Ma le associazioni Ambiente&Salute, Dachverband für Natur und Umweltschutz in Sudtirol e Legambiente presentarono al Presidente della giunta provinciale Kompatscher una lettera con la richiesta di rigettare l'art. 35.

Purtroppo sia il Presidente della giunta provinciale che i Parlamentari altoatesini si guardarono bene di salvaguardare la salute delle cittadine e dei cittadini davanti ad interessi “ben maggiori”.

Gli stessi invece li abbiamo visti attivissimi andare avanti e indietro da Roma quando da difendere c'erano gli stipendi e i privilegi dei consiglieri regionali.

A noi semplici cittadini, sprovvisti di ogni potere, questo dice molto sull'interesse della politica alla salute dei cittadini, sulla validità delle promesse, sulla serietà di questa classe politica, evidentemente priva di etica e senso dell'onore.

In una recente dichiarazione in Consiglio Provinciale l'assessore Theiner accusa il Comune di Bolzano che attraverso i propri consulenti avrebbe indicato in 130.000 le tonnellate la dimensione ideale dell'inceneritore. Così senza dover chiedere scusa per l'errore del suo assessorato, senza scusarsi per il tradimento della cittadinanza, trova un capro espiatorio e lo costringe a importare 15.000 . 20.000 tonnellate per anno di rifiuti altrui.

Restiamo convinti che la gestione dei rifiuti è necessaria e possibile senza dover bruciare i rifiuti. L'incenerimento distrugge una enorme quantità di materie ancora utili e utilizzabili e la prossima Direttiva Europea va esattamente nella direzione opposta, non per altro si chiamerà Direttiva per una Economia Circolare.

L'incenerimento resta in ultima analisi una riduzione del volume e trasforma i rifiuti in ceneri per le discariche e gas che si somma alle già innumerevoli sostanze che impregnano la nostra aria. È un impianto funzionale solamente all’economia lineare, una forma di economia fallimentare e non sostenibile per il pianeta.

Anche Bolzano, come Trento ha già fatto, può intraprendere un percorso che è fatto innanzitutto di consapevolezza culturale, per risolvere nel futuro il problema dei rifiuti.

La decisione della giunta in barba alle promesse del passato non fa altro che fomentare disillusione, rabbia e disprezzo per una classe politica lontanissima dalla cura del bene comune quale è la salute dei cittadini.

Ormai è tardi e noi ambientalisti, ultimo baluardo in difesa del diritto costituzionale alla salute abbiamo perso un'altra civile battaglia.

Contro il cinismo siamo del tutto disarmati.

Dachverband für Natur und Umweltschutz in Südtirol -Legambiente  - WWF - Umweltgruppe Bozen - Ambiente&Salute