Se il treno è pieno te lo dice l’app
Una nuova funzione dell’app Altoadigemobilità comunicherà ai cittadini se il treno è troppo affollato. È anche una soluzione che contribuisce a risolvere la questione del trasporto pubblico in tempi di coronavirus, quella messa in campo dalla Provincia. In pratica: là dove c’è molta congestione di passeggeri si informa in anticipo chi vuole salire sul treno che quel determinato mezzo arriverà pieno. Per l’assessore alla mobilità Daniel Alfreider “questa innovazione tecnologica permette di programmare i viaggi al meglio”. Si parte con la prima fase dedicata ai treni regionali, ma in futuro l’opzione sarà estesa anche ad autobus urbani ed extraurbani.
Come funziona
In dettaglio la novità è questa: sarà possibile sapere se su un treno si prevede un tasso di occupazione basso, medio o alto, con il simbolo “una, due o tre persone”. Un tasso di occupazione basso significa che più della metà dei posti sono ancora disponibili, un tasso medio significa che solo alcuni posti sono ancora disponibili. Un alto tasso di occupazione significa che probabilmente non ci sono più posti liberi disponibili se non quelli in piedi.
“Il calcolo della stima di occupazione dei mezzi di trasporto utilizza metodi di intelligenza artificiale e si basa su un cosiddetto modello di machine learning, che calcola una previsione sulla base dei dati storici delle obliterazioni, combinati con i dati attuali delle ricerche orario online dei giorni precedenti - spiega Patrick Dejaco, direttore dei sistemi informatici di STA -. Questa previsione è accurata per ogni viaggio e fermata e quindi tiene conto anche dell’occupazione di un treno che durante il viaggio può variare”.
Ottima idea, ma esistono
"App"? - Ottima idea, ma esistono ancora dei neandertaliani digitali che non usano smartphone e "app". Il Presidente del Consiglio Mario Draghi, per fare un esempio riportato di recente dalla stampa. Oppure turisti stranieri che arrivano e non hanno installato la app. O hanno uno smartphone non compatibile. O un milione di altre ragioni. Caso recente: come ha funzionato "Immuni"?
In aggiunta alla "app" si potrebbe segnalare l'occupazione sui display di indicazione del treno: 1-2-3 personcine stilizzate, come quelle dei semafori, una accanto all'altra. 1=treno vuoto, sali pure, 2=mantieni la distanza, 3=treno pieno, non salire, aspetta il prossimo. Questi sistema, combinato con un sistematico e frequente cadenzamento, risolverebbe parecchi problemi. Anche per chi non ha la "app".
Citiamo dal comunicato stampa di STA del 5/3/2021 riguardo la presentazione dell'orario stampato: “Siamo consapevoli che molti cittadini consultano volentieri la versione cartacea che costituisce un’importante fonte di informazioni. Per questa ragione sono stati stampati gli orari riferiti ai Comprensori e messi a disposizione di anziani, pendolari e persone interessate", fa presente l’assessore provinciale alla mobilità, Daniel Alfreider."
Cari Alfreider e STA, se siete consapevoli delle preferenze di molti cittadini, per piacere, non pensate solo in termini di app. L'app e' un buon complemento, non e' una soluzione universale.
Non serve l'App. Basta anche
Non serve l'App. Basta anche il link per vedere l'occupazione: https://www.suedtirolmobil.info/it/.
In risposta a Non serve l'App. Basta anche di Maori Aotearoa
Il link presuppone un desktop
Il link presuppone un desktop o laptop con connessione Internet. Va bene a casa o in ufficio, ma uno non se lo porta dietro mentre e' in giro per altre faccende. Se l'informazione sull'occupazione e' importante, che la mettano sui display in stazione. E comunque ogni pendolare, o persona con un minimo di comprensione del problema, sa o puo' immaginare in quali momenti ci sia molta affluenza e in quali no e regolarsi di conseguenza.
In risposta a Il link presuppone un desktop di Gianguido Piani
Il link funziona con ogni
Il link funziona con ogni Smartphone che ha accesso ad Internet. Non serve desktop o laptop.
In risposta a Il link funziona con ogni di Maori Aotearoa
Il mio commento iniziale si
Il mio commento iniziale si riferiva proprio a chi, per moltissimi giustificati motivi, non usa lo smartphone. Queste persone esistono. Proibiamo loro l'accesso ai mezzi pubblici, oppure forniamo l'informazione su piu' canali differenti?
In risposta a Il mio commento iniziale si di Gianguido Piani
"[...]Proibiamo loro l
"[...]Proibiamo loro l'accesso ai mezzi pubblici [...]?" Non capisco chi proibisce l'accesso ai mezzi pubblici per chi non usa lo smartphone. L'app e il link è un valore aggiunto, tutto lì...
I commenti qui sotto sono
I commenti qui sotto sono interessanti e trovo che entrambi, per assurdo, abbiano sostanzialmente ragione! Del resto se io vedo che il treno è pieno quando sono già in stazione che aspetto il treno cosa cambia? Ma ha ragione chi afferma che non tutti sono digitalmente affini. E allora secondo la mia modesta proposta bisogna aiutare le persone meno sensibili a usare strumenti digitali. Bisogna prendersi carico e aiutarli passo passo. Spiegare come funziona.
Per esempio, quanti di voi sanno come editare un pdf? (sempre che sia editabile). Se volete ve lo spiego...
In risposta a I commenti qui sotto sono di Massimo Mollica
Grazie per il commento! In
Grazie per il commento! In piu' o meno tutto il mondo quando ci sono cose importanti da comunicare le si mettono su numerosi canali: smartphone e app, sito web, telefono. Le aziende di trasporti usano i display. Un buon esempio: basta andare in stazione a Innsbruck. In Italia si predilige la app su tutto il resto e si combinano i display con la pubblicita'. Non si ha quasi mai una bella soluzione informativa chiara e pulita al 100%. Anche i messaggi acustici sono lunghi almeno 5-10 volte piu' del necessario, passano valanghe di informazioni superflue e non di rado tacciono quelle essenziali.
Da circa 15 anni sostengo l'uso del pdf editabile coi campi da inserire, ma la PA e' abbastanza di coccio da questo punto di vista (e fosse solo questo...). Quando va bene danno il modulo da scaricare, riempire a mano e reinviare con scan o fax. In alternativa si puo' sempre usare un editor grafico e lavorare in png o jgp giocando sulle trasparenze di immagini sovrapposte. Facile, no?