No alle quote di genere in Regione

-
Una donna basta? Da mesi di discute di questo in Consiglio regionale, che oggi (19 marzo) ha approvato il disegno di legge sulla rappresentanza femminile in Giunta. Il dibattito era iniziato già in occasione della formazione del governo regionale, quando furono indicati solo sei assessori uomini. La questione si era risolta con un compromesso inserendo alla vicepresidenza Giulia Zanotelli al posto del Presidente trentino Maurizio Fugatti, ma il problema era rimasto. Per questo il gruppo dei Verdi aveva presentato un disegno di legge che garantiva la rappresentanza di genere nella Giunta Regionale in maniera proporzionale alla presenza nel Consiglio.
Il disegno di legge, appoggiato anche dall’opposizione di centro-sinistra e co-firmato dalla SVP, era però naufragato a gennaio quando Fratelli d’Italia e Lega si erano schierati contro la proposta, bloccandola. Al suo posto la maggioranza si era accordata su un emendamento proposto dalla consigliera leghista Stefania Segnana che stralcia l'obbligo della proporzione tra i due generi eletti in Consiglio, eliminando le quote di genere in favore di un compromesso che, per le opposizioni, sa di sconfitta: basta che ci sia almeno una donna in Giunta. La nuova legge garantisce infatti che sia presente ogni genere all'interno del governo regionale, ma non garantisce alcun tipo di proporzionalità tra uomini e donne. Nonostante le diverse proteste partite anche dalla società civile, il disegno di legge è stato votato ed approvato con 33 si, 22 no e 6 astenuti.
-
Una modifica talmente radicale da aver costretto la prima firmataria Brigitte Foppa a votare contro la sua stessa proposta. “Vogliamo dare un chiaro segnale: questa non è una soluzione dignitosa per le donne e non basta. Non ritiro questo ddl, anche se voteremo contro”, ha dichiarato Foppa in aula. A schierarsi contro il disegno di legge anche PD e Team K. Dalle opposizioni è stata più volte fatta emergere la contraddizione tra le posizioni femministe del Presidente Arno Kompatscher e la sua alleanza con partiti che, su questo tema, hanno un orientamento opposto. Su questi aspetti Kompatscher ha risposto: “Chi rinfaccia la scelta della mia coalizione non ricorda che si è coraggiosi anche se si cambia idea, scegliendo anche il compromesso. Nei cda pubblici altoatesini non ci sono mai state tante donne come ora”.
-
Articoli correlati
Politics | Pari opportunitàLa Regione boccia le quote di genere
Politics | Regione“Giunta solo al maschile, mai più”