Economia | ristorazione

Riaperture, la gastronomia scalpita

In Trentino già da oggi servizio al tavolo all'aperto per bar e ristoranti. L'hds/Unione va a Roma: “Aziende allo stremo, vogliamo lavorare anche all'interno dei locali”.
Germstriezel mit Kaffee
Foto: Oswald Stimpfl

Sono passati pochi giorni dall'annuncio, dato dal premier Mario Draghi, della reintroduzione delle zone gialle a partire dal 26 aprile: una misura che consentirebbe a bar e ristorazione di ripristinare il servizio al tavolo almeno all'aperto. Ma il settore della gastronomia in Trentino-Alto Adige scalpita. Quella altoatesina – rappresentata ancora una volta non dall'HGV ma dall'Unione/hds – a Roma chiede di poter “tornare a lavorare a pieno regime”. Quella trentina invece ottiene un importante risultato: la Giunta provinciale di Trento anticipa a oggi (19 aprile) il via libera al servizio al tavolo (solo all'aperto) dalle 5 alle 18.

 

hds/Unione: "L'asporto da solo non basta"

 

L'Unione commercio-turismo-servizi dell'Alto Adige chiede aiuti rapidi e strategie per lavorare in sicurezza: “Le aziende sono allo stremo, molte rischiano di non farcela”. E per “richiamare la politica alle proprie responsabilità” si è tenuta nei giorni scorsi a Roma un’assemblea della FIPE, la Federazione dei pubblici esercizi in seno a Confcommercio, alla quale era presente anche il rappresentante della gastronomia nell’Unione Diego Bernardi. “Se non riusciremo a ripartire a pieno regime in brevissimo tempo, dando la possibilità di tornare a lavorare anche all'interno dei locali, saranno moltissime le attività che non riusciranno a sopravvivere”, sottolinea Bernardi. Secondo l'Unione, le aperture previste per il 26 aprile sono “solo un piccolo passo” per programmare la ripresa del lavoro in totale sicurezza per il personale e per i clienti, di certo “l’asporto, da solo, non è sufficiente a garantire un fatturato sufficiente anche solo a coprire i costi fissi”.

 

Bar e ristorazione all’aperto, Trento riapre


Intanto in Trentino la gastronomia riparte all’aperto. Come annunciato venerdì scorso dal presidente Maurizio Fugatti, la Provincia di Trento si avvale della legge provinciale del 13 maggio 2020 secondo cui per consentire la ripresa delle attività economiche la Giunta provinciale può dettare prescrizioni di carattere organizzativo e sanitario anche ulteriori rispetto a quelle individuate nell'ambito dei protocolli condivisi di regolamentazione sottoscritti tra il Governo o i ministeri e le parti sociali (…) anche per consentire la riapertura di determinate attività in modo anticipato rispetto a quanto previsto dalla disciplina statale”. La delibera della Giunta trentina si basa sui dati che indicano “un decremento costante dell’epidemia sul territorio provinciale con un Rt 0.75 pari a un'incidenza di 120 casi ogni 100mila abitanti”.

Le linee guida appena approvate a Trento disciplinano esclusivamente il servizio esterno per la somministrazione di pasti e bevande – in ristoranti, trattorie, pizzerie, bar, pub, pasticcerie, gelaterie, rosticcerie, imprese agrituristiche ed enoturistiche – e prevedono il consumo al tavolo all’aperto per un massimo di 4 persone (salvo che siano tutti conviventi), il mantenimento di almeno 1 metro di distanza tra i clienti al tavolo e tra i tavoli. La consumazione al banco, anche all’esterno, non è consentita e la sosta al tavolo non dovrà superare l'ora e mezza.