Ci sono più poveri in Alto Adige

Si allarga la platea degli ultimi. Stando al rapporto Caritas del 2020, annus horribilis della pandemia del Covid, la domanda di aiuto di persone nel bisogno materiale è cresciuta, soprattutto fra chi era già in difficoltà. “Il coronavirus è una tragedia che ha provocato e continua a provocare milioni di vittime in tutto il mondo. Ha portato alla paralisi gran parte dell’economia, ha acuito la povertà e creato nuove forme di indigenza - riassume il direttore della Caritas altoatesina Paolo Valente -. La crisi aggrava le disuguaglianze, il senso di solitudine, la povertà educativa e relazionale, mettendo alla prova tutto e tutti”.
Alla porta della Caritas hanno bussato, lo scorso anno, circa 20mila persone. Sono 891 le persone che si sono rivolte al Centro d’ascolto della Caritas, 1.206 alla Consulenza debitori; tali servizi hanno fornito anche sostegno finanziario alle persone colpite per un totale di 194.000 euro. Anche il disagio mentale è aumentato notevolmente; le severe norme di sicurezza e l’obbligo del distanziamento fisico hanno reso infatti la vita difficile a molti. E non è tutto: trovare ad esempio un alloggio fisso e un lavoro sicuro, impresa già ardua prima della pandemia, si è rivelato ancora più complicato nell’era coronavirus, senza contare che il virus ha costituito anche un notevole ostacolo nel percorso di integrazione dei nuovi concittadini.
Le buone notizie, nonostante tutto
L’Alto Adige ha riscoperto un forte senso di comunità: solo durante il periodo di crisi quasi 500 nuovi volontari - la metà dei quali con una età compresa fra i 20 e i 30 anni - si sono fatti avanti per dare una mano alla Caritas. L’impegno ha coinvolto attivamente in tutto circa 1.600 volontari. “Il lavoro della Caritas in questo difficile anno 2020 segnato dalla sfida del coronavirus è stato possibile anche grazie alla generosità degli altoatesini - afferma Valente -. Lo scorso anno 6.594 donatori hanno sostenuto l’attività della Caritas: circa 580.000 euro sono stati donati per le necessità delle persone in Alto Adige, 531.000 per gli aiuti nell’emergenza sanitaria e 1,7 milioni di euro (compresi i contributi provinciali di 315.000 euro) per progetti di aiuto in altri paesi”.
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