Politica | Le due Storie.

Se ce la faremo, sarà un capolavoro!

Guardare la Storia altoatesina con occhi italiani ed occhi tedeschi: esercizio indispensabile per vivere (bene) qui.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
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Lunedí 21 luglio 2014 potrebbe essere una data storica per Bolzano e la sua provincia. Si inaugura infatti sotto il Monumento alla Vittoria, una mostra-percorso documentale aperto al pubblico, sugli avvenimenti storici che hanno lacerato la nostra provincia tra il 1918 ed il 1945. È la prima volta che si prova a ripercorrere assieme, italiani e tedeschi, Stato Italiano e Provincia Autonnoma, quell’epoca tormentata. Fin’ora le Storie sono due, anche nei libri di testo delle scuole (quelli in Italiano ad edizione nazionale, quelli in tedesco ad edizione austriaca). Anche le parole della nostra Storia si contrappongono: Vittoria (italiana)=Sconfitta(tedesca), confine del Brennero “sacro”(it)=confine ingiusto(ted), Monumento alla Vittoria(it)=Relitto fascista (ted), terroristi anni ’60(it)=Combattenti per la Libertà(ted), Italia Madrepatria(it)=Italia Stato Straniero(ted. “fremdes Land”), la Festa della Liberazione é il 25 Aprile(molti italiani, non tutti)=8 settembre ’43 (alcuni tedeschi, non pochi). Insomma, le cose che ci hanno diviso non mancano e non scompariranno in un sol giorno, ma se la mostra sotto il Monumento alla Vittoria sarà condivisa e riconosciuta dai cittadini delle diverse culture conviventi in Alto Adige, allora sarà proprio un capolavoro. E l’applauso lo meriterà la commissione mista paritetica che ha predisposto la mostra, ma anche la Politica che non ha voluto condizionarla. Lasciamoci (positivamente) sorprendere!