Economia | Energia

Cer, elettricità a km 0

Fermento associativo per le Comunità energetiche rinnovabili (Cer), associazioni fra produttori e consumatori locali di energia. Gli incentivi vanno in progetti locali.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
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Foto: Medienfriz

Dieci anni fa gli incentivi per lo scambio sul posto dell'energia portarono ad un sensibile aumento degli impianti fotovoltaici domestici installati. A partire dal 15 dicembre 2021, data di approvazione dell'ultima "Milleproroghe", è cominciato il cammino delle Comunità energetiche rinnovabili (Cer), attendendo i decreti attuativi per dare certezza a tutti i particolari. Con la possibilità quindi che ci sia una nuova fase di sviluppo per il fotovoltaico domestico ed aziendale.

Ad una Cer, persona giuridica (fra quelle che stanno nascendo è preferita l'associazione, ma la forma può essere anche cooperativa o di altro genere), possono associarsi cittadini o imprese che si trovano all'interno del territorio servito dalla stessa cabina energetica primaria (passaggio da alta a media tensione). In Trentino per esempio la prima Cer è stata promossa dal Cedis, il Consorzio elettrico di Storo, nella località di Riccomassimo. Il 16 giugno 2022 è nata ufficialmente la Cer di Tenna, che copre un'area geografica quasi equivalente alla Comunità Alta Valsugana-Bersntol. Molte le serate informative in programma sul territorio, tra le quali quella del 18 luglio a Telve in Valsugana durante la quale hanno relazionato Romano Stefani e Giacomo Cantarella di Dolomiti Energia, oltre a Roberto Valcanover, presidente di Cer Tenna.

Dal 2024 verrà meno lo scambio sul posto e da un sistema incentivante si passerà ad una politica che favorirà l'ottica della produzione e consumo locale. Un sistema locale che metterà assieme amministrazioni pubbliche, imprese e cittadini. Per l'investimento in impianti fotovoltaici delle imprese è attivo anche un contributo provinciale in Trentino. I cittadini invece potranno ricevere contributi grazie ai Bim, bacini imbriferi montani, per esempio in questo caso dal Bim Trento. Le Cer possono essere applicate non solo all'energia generata da fotovoltaico, ma anche da biomasse, idroelettrico ed eolico. Il Gse (Gestore dei servizi energetici) per le Cer concederà per 20 anni un doppio incentivo: al privato per Kwh prodotto ed alla Comunità, quale "premio" per produzione e consumo locali.

"La Cer con questo incentivo - spiega Cantarella - coprirà i costi dell'organizzazione e reinvestirà sul territorio in progetti di sostenibilità".

Negli ultimi anni il prezzo dell'energia è stato, nel vero senso della parola, sulle "montagne russe": da un minimo di 20 euro al MWh durante il 2020 ai 500 euro al MWh in questi giorni del luglio 2022. Ci si sta quindi organizzando per promuovere servizi di flessibilità della rete, all'interno dei quali oltre alle Cer vi sono anche sistemi di accumulo come le batterie domestiche (che sono anche per esempio previste nei programmi di incentivo provinciali trentini) e le batterie che garantiscono la mobilità elettrica.

"A Rovereto - continua Cantarella - si sta progettando sul tetto di un magazzino di Dolomiti Energia un impianto fotovoltaico da 500 KWp, che intende dare il via ad una nuova Cer". Valcanover ricorda infine come al Cer Tenna abbiano già aderito 50 soci e stia crescendo l'interesse anche da parte degli imprenditori. Sul medio periodo infatti le Cer dovranno organizzarsi per garantire un equilibrio fra produzione e consumo di energia a livello locale, intercettando quindi chi consuma energia nella fascia diurna, quella nella quale i consumi domestici sono inferiori.