Ciao, Andrea
Nonostante tutti gli sbagli, le approssimazioni (e qualche dichiarazione non sempre in buona fede) che compiamo ogni giorno in questa terra quando si parla di lingue, ci saremmo meritati ancora per chissà quanti anni ancora l’occasione e il privilegio di ascoltare parlare anche in tedesco Andrea Purgatori, giornalista, sceneggiatore e autore, classe 1953, morto oggi 19 luglio 2023. Una pronuncia “un po’ svizzero-tedesca” che aveva traslato dalla ex moglie, svizzera appunto, con la quale aveva avuto i figli Edoardo, Ludovico, Victoria.
Andrea Purgatori parlava ogni tanto in tedesco nella sua Roma, durante i viaggi non solo di lavoro e poi adottava quell’inglese puntiglioso ma anche leggero che aveva imparato da bambino.
Per anni al Corriere della Sera, dove si era occupato di terrorismo, intelligence, criminalità, Purgatori si era dedicato con tenacia alla strage di Ustica, del 1980, riuscendo con i suoi scoop a tenere aperto il caso, come si può leggere anche sui primi lanci di agenzia di stampa che hanno colpito tanti di noi come mille pugni allo stomaco.
Su La7 Andrea ha condotto, con successo, il programma «Atlantide». Tra i suoi ultimi lavori la partecipazione al docu-film «Vatican Girl» sul caso di Emanuela Orlandi.
Più che altri ricordi, anche personali (però l’invito è di cercare, tutte e tutti voi, negli archivi della Rete quanto ha scritto o raccontato in tv e impiegare ore ed ore ed ore a provare a capire come si fa il giornalista), ecco allora una nota della Fnsi, la Federazione italiana Stampa Italiana, il sindacato unitario dei giornalisti. “Un esempio per tutti. Sempre in prima linea nella ricerca della verità sui misteri italiani, nella lotta per sconfiggere i muri di gomma della storia della Repubblica, in difesa della libertà di stampa. Andrea Purgatori è stato un giornalista d’inchiesta straordinario, un eccellente scrittore, autore, sceneggiatore, volto televisivo. La sua scomparsa improvvisa ci lascia attoniti, frastornati”.
Una nota firmata da Alessandra Costante e Vittorio di Trapani, segretaria generale e presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana. «Il modo più giusto per onorare oggi la sua memoria - proseguono - è rinnovare l’impegno di tutte le croniste e i cronisti a continuare a indagare sui misteri d’Italia, a raccontarli, a cercare la verità. La Fnsi rivolge un commosso abbraccio ai colleghi di La7 e si stringe alla famiglia di Andrea”.
Il resto – che è tantissimo – proveremo a custodirlo noi colleghi ed amici. Sarà doloroso, però, ecco.