Società | violenza di genere

La casa non è un luogo sicuro

Secondo gli ultimi dati forniti dal Ministero da inizio anno sono state uccise 69 donne. 60 di queste hanno trovato la morte in ambito domestico o affettivo.
en violador en tu camino
Foto: Colectivo Las Tesis Chile

L’ultimo report “Omicidi volontari” curato dal Servizio Analisi Criminale del Dipartimento Pubblica Sicurezza contiene i dati relativi alle morti violente, focalizzati in particolar modo su quelle femminili.
Le statistiche aggiornate a Ferragosto parlano di 170 persone uccise, 69 le vittime donne di cui 60 uccise in ambito familiare o affettivo. 43 di queste hanno trovato la morte per mano dell’attuale partner o ex partner. Sono dati lievemente in calo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: le morti violente passano da 182 a 170 e conseguentemente diminuiscono leggermente anche le vittime di genere femminile, da 79 a 69. Nella settimana che va dal 9 al 15 agosto 2021 sono stati commessi 6 femminicidi, tutti commessi da partner o ex e 3 avvenuti in ambito familiare o affettivo.

Nel 2020 invece, su 285 uccisioni 116 vengono registrate come femminicidi. L’83% delle vittime di cittadinanza italiana hanno trovato la morte per mano di un connazionale. Le vittime straniere invece, nel 91% dei casi sono state uccise da altri cittadini stranieri, il 9% da cittadini italiani. Per quanto riguarda il cosiddetto modus operandi, le donne uccise sono state quasi tutte aggredite mortalmente con armi bianche e/o improprie. 
Va infine prestata particolare attenzione ai cosiddetti reati spia, ovvero a quella serie di delitti che fungono da indicatori della violenza di genere, che si esprimono per esempio con violenza fisica, sessuale, psicologica o economica, diretta contro una donna in quanto tale. Durante l'anno della pandemia si è registrato un aumento pari al 2% (da 41.799 a 42.717) di atti persecutori, maltrattamenti contro familiari e conviventi e violenze sessuali, di cui il 79% con vittime femminili.