Politica | Welfare

Difficile da capire, ancor più da spiegare

Con l'Autonomia dovremmo costruire un Sistema di Welfare locale. Non fare la sommatoria di provvedimenti nazionali, regionali, provinciali.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
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Foto: Salto.bz

“Affrettarsi a presentare le domande per l’Assegno regionale al nucleo familiare” leggo sulla bacheca di un patronato. Assegno regionale? E cos’è? Spiegazione: un contributo fino a 76,19 euro/mese per un figlio fino ai 7 anni, fino a 18 anni per 2 o più figli. Bene. Ma non c’è anche l’Assegno provinciale per i neonat? Certo, si somma agli Assegni familiari statali ed equivale a 200 euro al mese fino al terzo anno di vita del bambino. E il Bonus bebè di 80 euro/mese per tre anni? Quello si applica regolarmente, così come i 1200 euro annui oltre il terzo figlio. Quattro diversi contributi, legati a quattro diverse basi di reddito familiare, che formano già una piccola giungla. Se poi si considerano anche il Minimo vitale(Assistenza economica al nucleo familiare), il Contributo per l’affitto e i famosi “80 euro di Renzi”, la giungla diventa del tutto impenetrabile. Un sistema di sostegni sociali poco razionale, costoso nella gestione e troppo poco intelleggibile per poter dimostrare la sua equità e la sua efficacia.
(www.albertostenico.it)