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A porte chiuse

La Giunta provinciale approva la delibera che obbliga la chiusura delle porte d’ingresso degli esercizi commerciali. Vettorato: "Una misura di buon senso per il clima".
negozi, mascherine, ripartenza, Fase 2
Foto: ASP/Ivo Corrà

La Giunta provinciale di Bolzano ha approvato ieri (18 ottobre) su proposta dell’assessore provinciale all’ambiente Giuliano Vettorato una nuova misura che - nelle intenzioni della Provincia - si andrà ad aggiungere alla politica energetica e di tutela del clima. Obiettivo del nuovo piano è di ridurre lo spreco di energia causato dalle porte di accesso degli esercizi commerciali, aperte in inverno durante il periodo di riscaldamento o in estate durante la climatizzazione.

L’esperienza degli ultimi anni ha evidenziato che alcuni esercizi commerciali e edifici che ospitano attività commerciali con accesso al pubblico lasciano aperte le porte d’ingresso”, sottolinea l’assessore Vettorato. “Questo comportamento causa uno spreco di energia e provoca anche reazioni negative nella popolazione in un periodo in cui tutti siamo chiamati a contribuire alla tutela del clima e al raggiungimento della neutralità climatica”. Con l’approvazione della delibera, il divieto di tenere aperte le porte sarà ora applicato in modo omogeneo su tutto il territorio provinciale. “Per questi motivi ho ritenuto necessario, di comune accordo con l’Unione commercio turismo servizi Alto Adige, portare avanti una misura di buon senso volta a limitare consumi superflui”.

 

18 mesi per adeguarsi

 

Il parere prevede un anno di periodo transitorio per l’adattamento delle porte d’ingresso, ovvero per montare le porte ove non vi siano. Per venire incontro alle imprese commerciali, che dovranno sostenere la spesa per l’adattamento, la delibera prevede un periodo transitorio di 18 mesi. L’obbligo della chiusura delle porte d’ingresso degli esercizi commerciali non troverà applicazione qualora sulle porte di accesso sia in funzione una barriera a lama d’aria per ridurre le perdite di energia. Questa eccezione varrà per una sola porta di accesso al pubblico per ciascun esercizio commerciale.

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Gianguido Piani Mer, 10/19/2022 - 09:31

Ci sarebbe un metodo molto piu' semplice: agire sul prezzo del kWh o sul consumo massimo prelevabile. Si tratta di dati oggettivi e non confutabili.
Un negozio ha una certa metratura, si possono misurare abbastanza semplicemente i carichi per illuminazione e riscaldamento/ raffrescamento nelle diverse stagioni. Dopodiche' viene stabilito che l'esercizio ha diritto a "x" kWh durante "y" ore di apertura. Sfora i consumi? Il kWh eccedente viene a costare dieci volte di piu'. A questo punto e' lo stesso gestore che guardera' dove risparmiare, la porta aperta potrebbe essere uno degli aspetti sui quali intervenire. Mentre se la porta aperta ha scarso effetto sui consumi, allora lasciamola aperta. Dov'e' il problema?
Si tratta di distinguere tra consumi necessari e consumi superflui e differenziare il costo dell'energia. Aspettiamo intanto una delibera sui pannelli pubblicitari a LED...

Mer, 10/19/2022 - 09:31 Collegamento permanente