Politica | Rappresentanza degli 'italiani'

PD: la battaglia per i due assessori come cura preventiva o palliativa?

Lo sanno tutti ormai: per il Partito Democratico sarà molto difficile mantenere i due posti in giunta. E finché resta vivo il sogno, non viene a galla il conflitto esistente tra la forte crescita Bizzo e la rendita di posizione di Tommasini. Ma è ormai questione solo di ore.

Finora Arno Kompatscher e la Svp si sono trincerati. "Non si può", hanno detto. Niente giunta a 9 con due italiani, dunque. 
E con le consuete due facce della medaglia. Da una parte il dispiacere per le difficoltà in cui versa l'alleato fidato, dall'altra tutto sommato l'indifferenza, perché avere un alleato debole significa tutto sommato avere mani (più) libere.  

C'è chi giura che Kompatscher non ragioni in questi termini, e che stia davvero muovendosi in tutta libertà come un allenatore intento nella formazione della sua squadra, sentendo come oggettivi 'presidenti della società' solo gli 81 mila elettori che gli hanno dato fiducia a fine ottobre.
Questo si mormora, ad esempio, nelle società partecipate dove l'agitazione è massima perché, ad esempio, non si è proceduto in tutta furia a rinnovare i cda infarcendoli di nuovi 'uomini del presidente'. Ma bocce ferme non è sinonimo di serenità, tutt'altro. Perché in questo modo ad essere messe in discussione sono proprio alcune tradizionali fondamenta del 'sistema', finora governato con la (quasi) onnipotente mano del Landeshauptmann. 

Certo è che Kompatscher ha anche delle ottime ragioni di carattere generale, ed anche interne al partito, per orientarsi su una giunta snella e quindi a 7. Restando su un gruppo ridotto ha la possibilità, anch'essa abbondantemente evidenziata in questi giorni, di relativizzare il peso dell'ala economica (che resterebbe clamorosamente esclusa dall'esecutivo) ed anche di gestire in modo più efficace la 'presenza femminile'.

E nel PD che succede? 
Il partito in questi giorni è strategicamente compattato sulla richiesta dei due assessori in giunta, motivata da 'pareri giuridici' per uno dei quali è stato coinvolto anche il sottoutilizzato senatore Francesco Palermo. Grande è l'impegno, cruciale, sul programma che, effettivamente e visto come si stanno mettendo le cose, potrebbe segnare un cambio di passo per la politica altoatesina. Ma traspare anche molta preoccupazione in merito a quello che accadrà quando sarà finalmente ufficiale il 'secondo piano' nel quale, a questo punto con con ogni probabilità, verrà relegato il 'vincente' Roberto Bizzo
Una volta assicurato il posto in giunta, direbbe Tommasini, poi la palla può tornare ai renziani. Ma in che modo la nuova maggioranza del partito, Bizzo e Spagnolli in testa, saprà poi far valere il suo peso?

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Riccardo Dello… Gio, 12/19/2013 - 12:43

Kompatscher non è ancora stato eletto Landeshauptmann, la Giunta non esiste ancora, dunque non può rinnovare nessuna carica dei Cda. Lo faranno dopo, via via che scadono i mandati (che non scadono tutti insieme).

Gio, 12/19/2013 - 12:43 Collegamento permanente