Lettera a Babbo Natale
anche quest’anno i miei genitori mi hanno detto di scriverti una letterina. Da grande mi piacerebbe diventare come te e portare i regali alle persone. In attesa che tu esaudisca questo mio desiderio mi permetto di darti qualche dritta
A Jeb Bush regalerei la Florida per ridurre il danno
A Putin regalerei la Cecenia. Così non dovrebbe prenderla con la forza
Ai migranti che cercano di venire in Europa regalerei un biglietto aereo di andata e ritorno. Il tempo di rendersi conto che qui non si sta così bene
Ai musicisti regalerei la Siae. Vedrai come la suonano
Ai messicani regalerei la legalizzazione della droga per far finire le stragi della frontiera
A Pino Arlacchi regalerei un chilo di marijuana e, già che ci siamo, anche uno di hashish. Mi raccomando, poi manda la polizia a controllare se è arrivato tutto
Ai talebani regalerei una forbice. Per tagliarsi la barba e al limite anche i maroni
All’Italia regalerei un campionato di calcio. E anche un’informazione indipendente, un briciolo di legalità e un corto circuito che spenga tutti i televisori
Alla Juve regalerei uno scudetto. Così non dovrebbe rubarli
A Beppe grillo regalerei un computer. Senza modem però
Alle coppie di fatto regalerei dei diritti civili
A Renzi regalerei un posto in fabbrica, per provare gli effetti del Jobs act
Agli operai regalerei dei jobs, blow jobs. Un po’ come l’ultima sigaretta del condannato
Alle operaie regalerei il diritto di essere madri, se lo vogliono
A Luigi Spagnolli darei un bel pacco. O la Sel, che più o meno è la stessa cosa
A Klaus Ladinser regalerei una banca. Così forse riuscirà a pagare i suoi debiti
Ad Arno Kompatscher regalerei una piccozza e una corda. In modo da uscire dal baratro in cui l’ha lasciato Durnwalder
A Luis Durnwalder regalerei un avvocato. Lui che è un uomo pratico ha sempre apprezzato le cose utili
A Christian Tommasini regalerei un sosia. Così potrà essere presente a tutte ma veramente tutte le inaugurazioni.
Ai militanti dell’Isis regalerei un corso di salsa a La Habana. Niente di meglio per fargli capire che nella vita hanno sbagliato tutto.
A Ulli Mair stessa cosa
A Maria Teresa Tomada regalerei una copia del Corano autografata dal califfo Al Baghdadi “Tanti saluti da Cuba”
A Sergio Armanini regalerei un viaggio studio in Nigeria.
Alla Libia regalerei un governo. Magari democratico.
Ai due Marò regalerei una barca da pesca.
All’India regalerei un milione di giudici. Forse i processi sarebbero più brevi
A Sven Knoll regalerei un passaporto italiano. Falso
A Eva Klotz regalerei una torre d’avorio. Per lasciar cadere la treccia.
A Rosa Thaler regalerei una pensione. Minima
Ai sudtirolesi regalerei Athesia. Alla famiglia Ebner un anno sabbatico magari si abituano
Ai senza tetto regalerei le baracche del mercatino
A commercianti del mercatino regalerei un viaggio in Cina. Trovate le differenze?
Ai pastori della Barbagia regalerei un branco di mucche. Così lasciano in pace le pecore
A Silvio Berlusconi regalerei un film porno di quelli hardcore. Anzi Arcore, che sono pure più spinti
A Michaela Biancofiore regalerei un osso. A Puggy una notte con un alano.
Ad Alessandro Bertoldi regalerei un diploma. Così potrà finalmente comprarsi la laurea in Albania
A Umberto Bossi regalerei una badante extracomunitaria
Al Trota regalerei un fiume. Così chi vuole può sedersi sulla riva e aspettarlo
A Scajola regalerei una casa. Non diteglielo però, altrimenti gli si rovina la sorpresa.
A Pippo Civati regalerei il pd. Senza aspettare le svendite
Ai No Tav regalerei un abbonamento per il Tgv. Sai mai che si convincono
A Maurizio Lupi regalerei una pecora. Per far emergere la sua vera natura
A Antonio Di Pietro regalerei un corso di italiano. E se ti avanza, una fetta di provolone
A Clemente Mastella regalerei un governo. Poverino, è in astinenza
Ad Antonio Razzi regalerei un cazzo. Il suo, visto che ci tiene nato.
A Scilipoti regalerei un circo. Lui sarebbe l‘attrazione principale
Alle coop rosse regalerei un anno di iscrizione a Confcooperative
Alle coop bianche regalerei un anno di iscrizione a Legacoop
Alla Cna regalerei un consorzio già pronto. Per vedere se riescono a far fallire anche quello
A Oscar Ferrari regalerei la Svizzera. Così potrebbe annetterla all’Alto Adige
A Antonio Dalle Nogare regalerei un condominio Ipes, così non deve ciurlare nel manico per costruirli
A Katia Tenti regalerei le carte sim che usava Moggi
A Roberto Bizzo regalerei un assessorato. Anche alle varie ed eventuali se proprio non ti avanza nulla
Agli insegnanti regalerei un patentino. Per stare sicuri
Ai mafiosi regalerei un articolo. Il 41 bis
A camorristi un bel cocktail di vodka e percolato
Ai milanesi regalerei un po’ di verde pubblico
A quelli di Sarentino regalerei una lingua. Il tedesco magari
Ai miei cari non so mai cosa cazzo regalare. E anche quest’anno mi ritroverò in giro per negozi il 24 mattina e, tra commesse stressate venditori ambulanti, comprerò
Una confezione di brodo star per il nonno senza denti
Due wurstel e una porzione di crauti per la zia di Capodimonte
Un accendino senegalese per mio cugino leghista
Un paio di Reyban fasulli per mio fratello cieco.
Quattro conigliette di cioccolata per le mie nipotine
Al mio fidanzato invece regalerei una cravatta. Di canapa.
Buon natale
Angela is becc in taun, e
Angela is becc in taun, e questo è un bel regalo di natale. Qualche personaggio è un po' datato, ormai (tipo, Mastella: ma chi se lo ricorda?); c'è un lapsus calami per Antonio Razzi; qualche regalo non lo farei proprio, fossi in babbonatale. Ma è un bel modo di finire l'anno, leggerla. Anzi, direi di più: il mio sogno è passare il capodanno con Angela e avere con lei rapporti di conoscenza in senso biblico: che così sono a posto per tutto l'anno. Buon natale, Angela.
Graaande Angela! Un bel pacco
Graaande Angela! Un bel pacco di rigore anche a te!
Bel regalo, Angela! Che
Bel regalo, Angela! Che ognuno di questi impari a camminare nelle pantofole altrui o vivere in pieno ció che ha augurato ad altri, o si tenga fino alla nausea ció di cui ha abusato. Proprio spiritoso ed originale. E cosí sia!