“Non è vero che non tuteliamo le donne”
Prima un dura precisazione della Giunta comunale e poi le prese di posizione del sindaco e del vicesindaco di Bolzano hanno aggiunto ieri ulteriori dettagli alla sconcertante e al contempo complessa vicenda dell’aggressione da parte di un tassista nei confronti di una bolzanina di origine africana, avvenuta lo scorso 2 dicembre e di cui abbiamo abbondantemente già parlato su salto.
Nella precisazione (“approvata all’unanimità dalla giunta e con il benestare dell’avvocatura comunale tutta al femminile”) in sostanza si rigetta ogni accusa rivolta al Comune di Bolzano “di non tutelare le donne”. Anzi: si definisce ogni accusa in questo senso “offensiva e non corrispondente allo spirito, ai principi e agli ideali propri di questo Sindaco, di questa Giunta e di questa Amministrazione”.
La giunta comunale coglie l’occasione anche per mettere i puntini sulle ‘i’ in merito ai passi compiuti per stigmatizzare il comportamento del tassista alla luce di una specifica informativa ottenuta dalla questura.
La Giunta Comunale precisa che nei confronti dei tassista Armando Sacco Zaut è stato avviato un procedimento amministrativo con contestazione all'interessato della violazione delle norme regolamentari ed in particolare dell'art. 30 comma 4 lettera m), in base al quale i tassisti non devono usare "nei rapporti con i clienti modi e maniere scorretti o comunque non consoni al pubblico servizio prestato”. Segnalando espressamente che ai sensi dell'art. 33 "le violazioni delle norme di cui al presente regolamento sono soggette a sanzioni amministrative e precisamente: a) ammonimento scritto; b) sanzione pecuniaria; c) sospensione della licenza; d) revoca della licenza”.
Il Comune di Bolzano precisa anche che quello da lui attivato è un “procedimento assolutamente distinto rispetto al procedimento penale promosso dalla segnalazione dell'interessata, che avrà il suo seguito nelle relative sedi”.
Ma come procederà l’amministrazione del capoluogo nei confronti del tassista incolpato?
Ancora una volta è direttamente la Giunta Comunale a rispondere: “non appena perverranno all'ufficio mobilità le controdeduzioni dell'interessato, la commissione taxi, espressamente deputata ad esprimere una valutazione amministrativa della vicenda, verrà convocata per decidere in merito a tale aspetto”.
Nella sua presa di posizione la Giunta comunale coglie l’occasione anche per ricordare che “il regolamento taxi vigente non prevede la possibilità per il sindaco di sospensione immediata senza sottostare alla procedure sopra descritta”.
Sul questo tema il sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi e il vicesindaco Christoph Baur si sono dilungati anche nel corso della consueta conferenza stampa del lunedì che fa seguito alla riunione del consiglio comunale.
Caramaschi si è detto molto risentito per i toni usati da alcuni media nel raccontare di come il Comune di Bolzano ha finora gestito la vicenda della licenza del tassista incolpato delle violenze sulla cliente. Il sindaco di Bolzano in particolare se l’è presa con la Rai di lingua tedesca, che avrebbe detto che il sindaco di Bolzano è dalla parte dei colpevoli e non delle vittime. Senza mezzi termini Caramaschi ha detto in merito: “questa roba qua qualcuno se la rimangerà, va bene?”.
Dopo di che sia Caramaschi che Baur si sono detti contenti del fatto che la commissione taxi nei giorni scorsi non abbia subito proposto la sospensione della licenza del tassista. Entrambi hanno detto che l’assessora Lorenzini in quel frangente era stata colta da un eccesso di zelo.
“E’ stato uno shock, non solo per lei ma per tutti”, in particolare ha detto il vicesindaco Baur ricordando che la situazione è stata comprensibilmente affrontata in tutta fretta. “Qualche volta nella fretta succedono cose che non dovrebbe capitare”, ha detto Baur. Aggiungendo che a ragion veduta “la commissione ha fatto bene a non decidere in quel momento perché qualunque decisione sarebbe stata sbagliata”.
“Da regolamento la commissione può proporre che venga applicata una sanzione, ma però solo dopo aver sentito l’incolpato. E questo non era possibile in tempi così brevi (2 giorni). Se fosse stata proposta una sanzione il tassista avrebbe potuto ricorrere al Tar e avrebbe vinto.”
Sindaco e vicesindaco hanno comunque confermato che una volta trascorsi i 20 giorni dalla contestazione dei fatti al tassista e sentita la sua versione, la commissione non solo potrà ma invece dovrà prendere una sua decisione.
Dopo di che Caramaschi e Baur si sono detti convinti della necessità di intervenire per cambiare l’attuale regolamento delle questioni disciplinari legate al servizio di taxi in città.
“Il regolamento è del 2014 ed è stato votato anche da chi oggi si scalda tanto”, ha aggiunto Caramaschi. Rilevando per lo meno due criticità: la lunghezza del periodo d’attesa per le controdeduzioni (“da portare a 10 giorni”) e l’impossibilità da parte del Comune di “assumere misure cautelari in occasione di casi di particolare gravità come quello effettivamente avvenuto”.
Per questo la giunta comunale ieri ha dato mandato all’assessora Lorenzini di “portare delle proposte prima in giunta e poi nelle commissioni viabilità e taxi nella prospettiva di approdare in consiglio comunale quanto prima”.
Un altro aspetto controverso dell’attuale sistema di sanzioni collegate con servizio taxi riguarda la responsabilità del sindaco, ha aggiunto il vicesindaco Baur.
“Al momento non è dato sapere cosa succede se il sindaco ha un orientamento diverso rispetto alla commissione taxi. E la cosa è particolarmente imbarazzante visto che la commissione è tenuta a proporre una sanzione non motivata mentre invece il sindaco è tenuto a renderla attuativa motivandola.”
A questo punto due cose appaiono certe. Innanzitutto che all’inizio dell’anno nuovo la commissione taxi sarà chiamata a prendere finalmente una decisorie. E in secondo luogo che il consiglio comunale in tempi non biblici sarà portato a discutere delle modifiche al regolamento per evitare che in futuro l’amministrazione finisca nuovamente al centro di situazioni come quella venutasi a creare. Con ogni probabilità tutto questo avverrà prima che si concludano i sei mesi di indagini preliminari da parte della magistratura. Se il gip deciderà di rimandare a giudizio al tassista scatterà comunque la sospensione della licenza. Questo a prescindere da ogni decisione in questo senso assunta dal comune di Bolzano. E si tratterà in quel caso comunque di una sospensione dai tempi più lunghi (visti i ritmi della giustizia) rispetto ai max sei mesi comminabili dal comune capoluogo.