Cronaca | Coronavirus

La via altoatesina al Natale blindato

Il governo ha approvato con decreto legge la stretta anti-Covid nazionale. L’Alto Adige torna giallo e prepara regole locali: “Libertà di movimento ma negozi chiusi”.
Natale 2020, Bolzano
Foto: Azienda di soggiorno Bz

“Rossi” nei festivi e prefestivi, “arancioni” nei (pochi) giorni lavorativi. Gli italiani conoscono già lo schema che verrà applicato per le imminenti festività di Natale e capodanno, come disposto nel decreto legge approvato ieri dal consiglio dei ministri e già entrato in vigore. In questo quadro nazionale, in cui vale la zona rossa in tutto il Paese dal 24 dicembre al 6 gennaio - con la parentesi dell’arancione nei soli 28, 29, 30 dicembre e 4 gennaio - la provincia di Bolzano segue una propria via per la regolamentazione, che in realtà si discosterà solo - a quanto sembra - per la parte relativa ai movimenti. Lo ha annunciato ieri Arno Kompatscher illustrando l’emendamento (articolo 3-ter) al disegno di legge 65 sul bilancio approvato in consiglio provinciale in tarda serata. La norma di legge provinciale serve da base per un regolamento locale che sarà volto a consentire la libertà di circolazione sull’intero territorio altoatesino, pur mantenendo la stretta sui negozi. La proposta del governatore sarà presentata in giunta.

 

Le regole nazionali

 

Il punto di riferimento per le misure, diffuse dalla serata di ieri su tutti i media e siti, è il decreto legge 172 pubblicato in Gazzetta ufficiale, il quale rimanda al dpcm (decreto del presidente del consiglio, un regolamento governativo) del 3 dicembre 2020.

Zona rossa

Si applicano le misure contenute all’articolo 3 del dpcm del 3 dicembre. Ovvero, si esce di casa solo per ragioni di lavoro, necessità e salute. Sul fronte dei locali, bar e ristoranti rimangono chiusi per l’intero periodo (ma è consentito l’asporto). Riguardo invece a negozi ed attività aperte al pubblico, restano aperti negozi alimentari e di prima necessità, supermercati, farmacie, parafarmacie, librerie, edicole, ferramenta, negozi di giocattoli e di abbigliamento sportivo, lavanderie, negozi per animali, parrucchieri e barbieri. Chiusi estetisti, centri commerciali e mercati.

 

 

Ci sono alcuni alleggerimenti introdotti dal decreto legge, che vengono incontro sia all’esigenza di garantire un minimo di socialità con i familiari o congiunti durante le festività e nell’altro caso attenuano il rigido divieto di uscire dal proprio Comune nei festivi del 25, 26 dicembre e primo gennaio, che tanto aveva fatto discutere. Ecco dunque nel secondo caso che “sono consentiti gli spostamenti dai Comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non  superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i  capoluoghi di provincia” (una misura pensata per venire incontro a chi risiede nei piccoli centri e che comunque non potrà recarsi nella città vicina a fare shopping o altro). Nel primo caso la norma dice che “è possibile ricevere nella propria abitazione - così l’ha riassunta Conte - fino a due persone non conviventi con eventualmente i propri figli minori di 14 anni”.

È possibile ricevere nella propria abitazione fino a due persone non conviventi con eventualmente i propri figli minori di 14 anni

A livello economico, sono sospesi tributi per chi ha subito perdite e il decreto dispone subito un ristoro di 645 milioni per i ristoranti e bar.

Zona arancione

La zona arancione (all’articolo 2 del dpcm) vale in tutta Italia nei giorni il 28, 29, 30 dicembre e 4 gennaio. In queste date ci si potrà spostare esclusivamente all'interno del proprio comune senza giustificarne il motivo. Ancora, ha detto il presidente del consiglio “rimangono chiusi bar e ristoranti tranne che per asporto e consegne a domicilio; i negozi saranno aperti fino alle 21”.

 

 

Alto Adige torna giallo, ma attenzione

 

La provincia di Bolzano torna zona gialla domenica 20 dicembre 2020, per via della cessazione (dopo 14 giorni) degli effetti dell’ordinanza del ministro alla salute Speranza che aveva disposto il passaggio da “rossa” a “arancione”. Ma attenzione: dal 21 dicembre valgono le norme del dpcm del 3 dicembre, che vietano appunto (dal 21 dicembre 2020) fino al 6 gennaio 2021 “nell’ambito del territorio nazionale, ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome”.

 

Verso una nuova ordinanza provinciale

 

Arno Kompatscher aveva già detto che avrebbe aspettato la decisione da Roma per poter in caso intervenire adattando le regole alla realtà locale. Qualche anticipazione l’ha data ieri in consiglio, come raccontato da salto.bz. L’intento è non penalizzare gli abitanti dei Comuni sotto i 5.000 abitanti, che in un territorio alpino come il Sudtirolo sono una buona parte della popolazione. “Quando si tratta di libertà di movimento, noi in Alto Adige preferiamo avere regole uniformi che siano comprensibili e che permettano di muoversi all’aperto” ha detto motivando le ragioni giuridiche dell’emendamento al bilancio. Con la modifica “l’Alto Adige apporterà gli adeguamenti necessari al regolamento natalizio per poter tenere conto delle circostanze e delle tradizioni locali”. Dunque è in arrivo un regolamento ad hoc per il periodo natalizio in provincia di Bolzano, secondo l’annuncio di Kompatscher che intende esercitare le prerogative dell’autonomia e del ruolo di commissario speciale per il coronavirus conferito per via dello status di provincia autonoma.