Cultura | Salto weekend

Un viaggio sudtirolese nel tempo

Il Museo dell’uomo nel tempo di Cortaccia nasconde preziosi tesori, fotografie di una vita passata.
Museo uomo nel tempo 1
Foto: Museo uomo nel tempo

A chi non piacerebbe poter guardare – come un viaggiatore del tempo – quello che facevano i nostri antenati a caccia con frecce dalle punte di selce? Oppure osservare le dame delle corti a passeggio nei loro ricchi abiti, o ancora passeggiare per le strade invase dal rombo dei motori delle prime autovetture?
Viaggiare nel tempo resta un sogno impossibile, eppure per tutti i curiosi e gli amanti della storia a Cortaccia esiste un piccolo museo dove è possibile girare all’indietro le lancette e fare un salto – immaginario – nel passato, per vedere come si viveva in Alto Adige in epoche precedenti.

 

 

Il “Museo uomo nel tempo” di Cortaccia, curato da Sigmund e Wolfgang Schweiggl, ha una collezione di più di 6000 oggetti con i quali è possibile ripercorrere 12.000 anni di storia sudtirolese. Si passa così dagli utensili in selce dei cacciatori-raccoglitori e cocci di vasi preistorici ad un antico impianto di fusione dell’età del bronzo (tra i meglio conservati d’Europa). E poi ancora le frammentarie testimonianze delle lussuose ville romane sparpagliate nella valle, con gioielli, posate e resti di statue, e molti altri reperti storici inerenti ad attività come la produzione del pane, la tessitura, la viticoltura, fino ad arrivare alla modernità con i primi apparecchi che hanno cambiato per sempre il nostro modo di comunicare, viaggiare e produrre.

 

 

Il museo, aperto nel 1976 e più volte rinnovato, oltre ad esporre rari oggetti propone anche esperimenti, animazioni multimediali e messa in moto di alcuni degli oggetti meccanici in mostra. Una vera immersione insomma nella vita di altre epoche storiche.

Conoscere il passato può servire anche a trovare soluzioni per il presente, o per il futuro. Questo è in sostanza il messaggio che la mostra temporanea “Moderni senza corrente”, vuole trasmettere al visitatore. In questo allestimento provvisorio il museo si interroga sul futuro delle nostre risorse energetiche. L’abbattimento dell’utilizzo dei combustibili fossili e la mobilità elettrica avranno senz’altro conseguenze sul fabbisogno energetico, con richieste che non saranno facili da soddisfare attraverso le energie rinnovabili.
Partendo da questo presupposto la mostra immagina un futuro senza elettricità ricorrendo ad ingegnose invenzioni del passato che potrebbero tornare utili per permettere una vita senza corrente elettrica.

(S.G)