"Carolina? Bastava un mese di squalifica"

Qual è lo stato di salute dello sport altoatesino? È tutto rose e fiori o ci sono anche criticità?
Siamo in stretto contatto con tutte le federazioni e devo dire che il 99% di loro gode di ottima salute. Naturalmente ci sono diverse federazioni che hanno difficoltà quanto a sede, fondi a disposizione ed impianti, ma in linea di massima posso dire che la situazione è ottima.
La nuova giunta provinciale si dimostrata attenta nel sostegno di questo settore?
La situazione è cambiata molto: Kompatscher non è Durnwalder. Non accentra e non decide niente, ma lascia fare all’assessore competente che è Martha Stocker. Il nostro contatto stretto è allora con lei e con l’ufficio sport della Provincia ed devo andare che andiamo assolutamente d’accordo.
La visita del presidente del Coni Malagò ieri 19 gennaio ha fatto in qualche modo sorridere. Il Sudtirolo ed il resto d’Italia dal punto di vista della gestione dello sport suono davvero due mondi diversi. In che misura i fondi nazionali sono importanti per la provincia di Bolzano. Stiamo parlando solo di un livello… simbolico?
(ride) Beh, averli è poco, ma non averli è peggio. La Provincia spende complessivamente 20 milioni all’anno, tra contributi, corsi, impianti e attrezzature. Possono aiutare anche i 4 milioni in 4 anni promessi dal Coni se vengono impegnati in maniera opportuna, in strutture e anche come previsto nella preparazione olimpica di talenti veri. Sono insomma un’utilissima integrazione.
Visto dall’Alto Adige qual è il giudizio in merito alla salute dello sport italiano? In Italia si parla quasi e sempre solo di calcio…
Il nostro presidente Malagò è un ottimo manager. Conosce tutti i trucchi del mestiere ma è una persona correttissima. Per quanto riguarda lo sport italiano sappiamo che ci sono un sacco di beghe e problemi vari. Malagò è venuto a Bolzano anche perché è cosciente del fatto che noi, specialmente nelle specialità invernali, siamo davvero determinanti per lo sport italiano a livello internazionale.
Nella Bildungsgesetz della Provincia si è molto parlato in questi giorni della possibilità che diverse attività sportive vengano inquadrate all’interno dell’orario scolastico. E’ importante?
Se l’avessimo capito 100 anni saremmo oggi molto più avanti. Finalmente stanno capendo che chi fa sport da bambino poi è sano da grande. E se uno non comincia con lo sport da bambino, poi è difficile che lo pratichi da adulto. I programmi del Coni prevedono di portare finalmente gli insegnanti di educazione fisica nelle scuole elementari. Ora siamo finalmente a buon punto.
Non è tutto oro quel che luccica. Qual è il suo giudizio sul caso Schwazer Kostner? Lo sport altoatesino è pulito?
Al giorno d’oggi il 100% è impossibile, visto che tutti vogliono vincere. La vicenda Schwazer Kostner di per sé è bruttissima, anche perché danneggia un po’ tutta l’immagine dello sport altoatesino. Per quanto riguarda la Kostner molti si sono lamentati per la sentenza, ma a mio avviso una piccola pena ci voleva. Lei ha fatto una cosa che non andava fatta, ma sarebbe bastata una condanna simbolica, un mese sarebbe stato sufficiente mentre 1 anno e mezzo non va bene.
Quale il suo giudizio sullo stato attuale del servizio di Medicina dello sport nella nuova sede alla Marienklinik? A suo tempo lei aveva auspicato che tale servizio non perdesse la sua efficienza….
Purtroppo è successo quello che temevamo. Il servizio di Medicina dello Sport era stato costruito davvero in maniera perfetta dalla dottoressa Frizzera, ma con lo spostamento degli uffici, la riduzione del personale ed il pensionamento di Frizzera a Bolzano e Regele a Merano, ora ci ritroviamo a dover aspettare anche due mesi per una visita. Così non va: ricordiamoci che queste visite sono obbligatorie, molte federazioni si lamentano per la situazione. Speriamo che l’assessora Stocker riesca ad integrare con medici esterni, per risollevare la qualità del servizio.
Concludiamo con il calcio. Secondo lei la squadra FC l’Alto Adige Suedtirol riuscirà ad approdare prima o poi alla serie B?
Sono anni che si parla dell’ampliamento dello stadio Druso e la provincia ha già stanziato a questo proposito 6 milioni di euro. Ora sembra che ci sia finalmente un progetto per iniziare i lavori nel 2016. Lo stadio ristrutturato si riempirà però solo se la squadra funziona. Finora ha funzionato tra alti e bassi, ma è chiaro che in futuro ci vorranno tanti soldi per permettere alla squadra non solo di farcela finalmente ad arrivare in B, ma anche per consentirle di restarci. Non è facile.
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