Politica | Comunali 2020

“Ebbene sì, Rösch mi ha deluso”

Merano, Diego Zanella lancia il polo Pd-civiche in alternativa a Verdi e Svp. “Governo con Paul ma non mi ha convinto su economia e traffico. E la Lega si può battere”.
Diego Zanella
Foto: Comune Merano

salto.bz: Assessore, la situazione a Merano per le comunali è in fermento. Il sindaco Paul Rösch è in campo con i Verdi e a quanto pare il Team K, Richard Stampfl corre per l’Svp. Lei e il Pd che fate?

Diego Zanella: c’è qualche abboccamento in corso, ma bisogna riconoscere che prima di dire sì a qualcuno c’è la necessità di capire quali sono i programmi. Né l’Svp né i Verdi hanno detto cosa intendono fare e questo non è un dato secondario. Anche se immagino, nel caso di Rösch, che i contenuti siano in continuità con il mandato in scadenza.

Il Pd conduce trattative separate?

Ci sono discorsi in atto. Il Partito democratico ha un processo articolato di decisione che passa per i circoli locali e tiene conto della situazione provinciale. Io inoltre nello scenario meranese ho una vita complicata dalla scissione con chi ha seguito Renzi e Calenda. Anche questi interlocutori sono alla ricerca di chi appoggiare. Dunque, seppure su numeri piccoli il quadro si è complicato. 

Ci sono abboccamenti in corso, ma ora Verdi e Svp devono fare outing sui programmi. Dalla Stella alpina, se vogliono continuare a parlare, mi aspetto anche un no alla Lega

Cosa si aspetta a questo punto: che qualcuno scopra le carte?

Mi aspetto sia dall’Svp che da Rösch un’esplicitazione dei programmi. Dalla Stella alpina anche una dichiarazione di impegno su eventuali accordi con la Lega.

Un no al Carroccio, che vi potrebbe impensierire schierando la consigliera provinciale Rita Mattei?

La Volkspartei può fare quello che vuole. Tuttavia, semmai dovessimo ragionare su un appoggio a Stampfl, il minimo che mi aspetto è che vi sia una dichiarazione che escluda che vadano a braccetto con la Lega il giorno dopo. Quanto al Carroccio, sono certo che i meranesi sappiano distinguere chi davvero ha le competenze e chi no. Deciderà l’elettorato, ma noi non li temiamo.

La situazione resta interlocutoria, tutti parlano con tutti ma senza accordi, è così?

È così. I contatti a livello provinciale da parte della nostra segreteria con l’Svp ci sono stati, anche se non è ancora iniziata la fase delle trattative vere e proprie.

La Lega non ci spaventa. I meranesi sanno distinguere chi ha competenze e chi no

Lei però si sta muovendo, per cosa?​

Questi che ho detto finora sono i due temi in campo con i partiti, per così dire, di lingua tedesca. Dopo c’è il tentativo di trovare un candidato che riesca a esprimere un programma e sia sufficientemente legittimato da trovare i voti moderati, magari di un elettorato più di lingua italiana anche se non mi piacciono i discorsi etnici. 

A livello di persone, di chi parliamo?​

Di Stefania Gander, Nicola Filippi, forse anche Giuseppina Martelli, per il mondo di Italia viva, di cui vedo un interessante attività a livello politico. Con Andrea Casolari e la Civica per Merano i discorsi sono sempre aperti. Sarebbe positivo trovare un candidato sindaco che possa essere votato da anime diverse, visto che le prime che ho nominato sono abbastanza omogenee riguardo a programma e posizionamento politico, mentre con l’Alleanza per Merano di Zaccaria si partirebbe da basi diverse. Serve la fortuna o il coraggio di trovare la persona adatta. Si era parlato di Guido Rispoli ma il nome mi pare tramontato.

Accanto a Svp e Verdi dell’area per così dire ‘tedesca’ c’è il tentativo di aggregare l’elettorato moderato, di lingua italiana anche se non amo queste definizioni. Unendo Pd a Italia Viva e alla civica di Casolari, per un progetto efficace e alternativo

È lei magari il candidato giusto, tesserato Pd e capace di aggregare quest’area moderata?​

Solo un’avventura Pd mi starebbe un po’ stretta, viste le scissioni vissute e anche subite dal nostro partito. Faccio fatica a non tentare di riportare nell’alveo dell’area moderata queste risorse amiche, con cui spesso mi trovo in sintonia anche a livello politico.

L’obiettivo elezione è realistico?​

Io credo che Merano possa avere l’ambizione di un progetto come quello di Caramaschi a Bolzano, un sindaco autonomo nell’agire ma nel quale i partiti che lo sostengono si ritrovano, pur a volte con delle difficoltà.

Tra Verdi e Svp, con gli uni o con gli altri?​

Non sarebbe male il pensiero che in maniera autonoma rispetto a Verdi e Svp si possa trovare una risposta, non voglio dire italiana ma moderata, con all’interno un movimento che può essere civico tedesco. Qualcosa di diverso dalla solita storia ecologisti-Volkspartei a Merano. Se si arriva al ballottaggio può succedere di tutto.

Merano può avere l’ambizione di un progetto come quello di Caramaschi a Bolzano, un sindaco autonomo, diverso dalla solita storia ecologisti-Volkspartei in città. Al ballottaggio può succedere di tutto

Non trasmette un grande entusiasmo verso i Verdi di cui Rösch è espressione. Lei fa parte della sua giunta, non è una contraddizione? 

Torno a dire che il programma è imprescindibile. Su Verdi e perfino Team K confesso che qualche dubbio ce l’ho, anche sul loro prossimo risultato viste le premesse attuali. Ebbene sì, essendo stato cinque anni con loro ne conosco i limiti, anche se possono pur sempre annunciare qualcosa di diverso e cambiare registro. L’esperienza ha avuto lati chiari e scuri. Una coalizione richiede mediazione, ma se dicessi di aver condiviso tutto direi una falsità. Rimango comunque disponibile al confronto.

 

 

Paul Rösch l’ha deluso?

Parzialmente sì. Se faccio una somma, è positiva, ma diverse cose non mi sono piaciute. Dalla Solland Silicon, dove ho letto non tanto una questione etnica ma piuttosto la mancata accelerazione sul tema economico e industriale. Mi ha deluso anche lo scarso coraggio sulla questione del traffico e l’inazione nelle grandi opere, nel non cercare ad esempio di completare l’area Prader. Il rifiuto alla finanza innovativa, al coinvolgimento del privato mi hanno reso perplesso.

Rösch mi ha deluso su diverse cose: grandi opere, economia e traffico. Non solo sulla Solland. Il dialogo resta ma se vogliono continuare così allora no

La vulgata dice che a Merano il sindaco abbia deluso gli italiani e che questi non lo rivoteranno.​

C’è questo mood che gira, ma non credo sia quella la critica da muovere a Rösch, quanto piuttosto un rilievo complessivo nell’interesse della città. Se io mi dovessi mai porre da candidato sindaco le mie idee le ho, penso di essere abbastanza esperto dopo cinque anni di amministrazione.

I cinque punti più importanti del suo programma, non molto ipotetico a questo punto?

Un’accelerazione sugli investimenti per il territorio, in modo che vengano fatti dal pubblico assieme ai privati, per poterli velocizzare, da quelli scolastici a quelli sportivi, creando nuova finanza senza indebitarsi. I parcheggi di attestamento fuori dalla città, andando a comprare nuove aree, per tenere il traffico all’esterno e collegandoli con le navette. Ancora, vietare l’ingresso dei corrieri dello shopping online, con punti logistica esterni che consentano di ridurre il traffico interno e diamo fiato ai negozi di vicinato. Poi la differenziazione sulle politiche economiche, senza puntare solo sul turismo, ridando spazio a industria e commercio per far lavorare tutti in modo dignitoso. Infine l’uso delle società partecipate: mi sembra folle che a Merano 2000 i nostri ragazzini debbano pagare lo skipass nei giorni feriali. Metterli gratis non inciderebbe sui bilanci e sarebbe un incentivo all’attività sportiva per i giovani del territorio.

Mi sento abbastanza preparato dopo cinque anni da assessore per essere un candidato sindaco all’altezza. Il mio programma? Investimenti, parcheggi di attestamento per tenere fuori le auto dal centro, divieto di entrata ai corrieri della logistica. E skipass gratis ai ragazzi a Merano 2000

C’è ancora spazio per la mediazione, partendo da Rösch e Team K? ​

Mi interesserebbe sapere cosa vogliono fare. Se avessero intenzione di fare proprie alcune di queste proposte, se ne può parlare, ma se vogliono solo politiche pro-turismo e un’eccessiva lentezza sulle soluzioni per il traffico, allora no. Però vorrei sentire anche l’Svp cosa dice. 

Non è che visto il sistema elettorale delle comunali sia meglio andare da soli per maggiore visibilità?​

La verità è che a parte gli annunci sui candidati nessuno ha fatto outing sui programmi. D’altra parte è affascinante l’idea di mettersi in mezzo non per fare un begone etnico ma per dare un’alternativa seria ai due poli. Un sindaco bravo, se non altrettanto bravo di quelli di cui stiamo parlando, per i meranesi. Questa volta dobbiamo avere coraggio e dare un segno di discontinuità.

Questa volta dobbiamo avere coraggio e dare un segno di discontinuità. L’area civica può funzionare e recuperare l’elettorato che alle provinciali ha scelto la Lega

Però l’aggregazione civica per la quale si era speso alle provinciali del 2018 non ha funzionato.​

Il risultato del polo moderato era stato ottimo alle comunali nel 2015, poi alle provinciali ha deluso. Però a maggio si può recuperare l’elettorato che un anno e mezzo fa ha scelto la Lega. A patto di essere convincenti.