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Laudato sì

Papa Francesco I: il senso di una rivoluzione nella presenza di una maestra alla conferenza stampa dell'Enciclica "Laudato sii"
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

Papa Francesco stupisce tutti con la sua seconda enciclica "Laudato sii" non solo e non tanto per aver fatto della frase di San Francesco, ripetuta più volte nel Cantico delle Creature, il perno per un messaggio che intreccia la cura della casa comune, che è il nostro pianeta, con i più alti valori dell'etica, della difesa dei poveri, della ricerca di giustizia, non solo e non tanto per aver dato la sua voce alle domande che ci facciamo tutti, sul tipo di mondo che desideriamo trasmettere a coloro che verranno dopo di noi, ai bambini che stanno crescendo.

Stupisce il mondo facendo presenziare alla conferenza stampa del 18 giugno, accanto ai suoi più alti rappresentanti, un'insegnante, Valeria Martano, una maestra che da anni lavora nelle periferie romane, attiva nella Comunità di Sant'Egidio, scelta come esempio di impegno concreto nelle situazioni di disagio e difficoltà, di esclusione, di solitudine e di miseria, ma anche di speranza generata da azioni che sono alla portata di tutti.

Una presenza che è segno rivoluzionario, testimonianza di autenticità, di vicinanza alla quotidianità ed alla durezza della vita, proprio dietro l'angolo di casa nostra.

Così era San Francesco e così è Papa Francesco: oltre le parole di un messaggio di per sé potente, la concretezza e la forza dell'esempio.