Cultura | Hommage

Valentin Braitenberg

Bolzano, 18 giugno 1926 – Tübingen, 9 settembre 2011
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

Una mente multiforme la sua, aperta a tutte le forme del sapere, che ricorda certe genialità rinascimentali sempre più rare nei nostri tempi di iperspecializzazione.

Bolzanino cittadino del mondo e spirito libero, medico neuropsichiatra, docente universitario, scrittore, uomo di cultura, musicista, scienziato di fama mondiale, esperto di teorie dell'informazione, pioniere della robotica e della cibernetica, sostenitore convinto del plurilinguismo, co-fondatore e direttore dell'Istituto di Biologia del Max-Plank-Institut di Tübingen, Presidente del Laboratorio di Scienze Cognitive dell'Università di Trento a Rovereto.

Di sé aveva detto in un'intervista:

Io sono un cittadino d'Europa e la questione della nazionalità non mi riguarda. Sono nato in una famiglia tedesca che amava la lingua e la cultura italiana. Mio nonno aveva frequentato il ginnasio di Rovereto, che a quel tempo era considerato uno dei migliori d'Austria. Lo aveva fatto perché era un commerciante, ma anche per preciso interesse culturale. Di sera mi faceva leggere l'Odissea ad alta voce per migliorare il mio accento italiano.

È bello quando le culture si incontrano, e si intrecciano; animate da curiosità e rispetto reciproco.