“Più sicuri in casa propria”

Il sondaggio dell’istituto Market, pubblicato dalla Tiroler Tageszeitung, non lascia molto adito ai dubbi: l’81% degli abitanti del Tirolo austriaco è a favore dei controlli al Brennero. I dati, è stato scritto - smentiscono, almeno sul tema migranti, la storica “unità tirolese”, tra altoatesini e tirolesi. Nello specifico solo il 16% degli intervistati sono contro la barriera al valico italo-austriaco, una posizione critica che collima con quelle di Bolzano, Roma e Bruxelles. La questione legata all’asilo e ai profughi è individuata dal 59% dei tirolesi come uno dei “temi caldi” che necessitano di una precisa attenzione politica. Fra i suddetti temi anche il lavoro (36%), la casa (27%) e il traffico (20%). Per il 60% degli intervistati il clima nei confronti dei profughi è peggiorato negli ultimi mesi.
Prende la palla al balzo l’Obmann del Heimatbund Roland Lang secondo cui il sondaggio dimostra chiaramente che la gente vuole sentirsi al sicuro e protetta in casa propria. Lang non perde occasione per ricordare anche un altro sondaggio commissionato in Austria proprio dalla lega patria Südtiroler Heimatbund nel gennaio del 2015 (1000 furono gli intervistati) in cui emerse che l’89% degli austriaci era favorevole all'autodeterminazione dell'Alto Adige e alla riunificazione con l'Austria. “L’82% degli intervistati - aveva rilevato allora l'associazione sudtirolese filo-separatista - sapeva che il Sudtirolo, dopo la Prima Guerra Mondiale, è stato strappato dall'Austria ed annesso all'Italia. L'83% è d'accordo che i sudtirolesi possano ricevere anche la cittadinanza austriaca”. Sarebbe fuori luogo dice infine Lang in merito alla recente indagine della Tiroler Tageszeitung interpretare il risultato come un distanziamento del Tirolo del Nord dal Sudtirolo.
Nicht überraschend, statt
Nicht überraschend, statt Brenner wäre es unter anderen historischen Grenzziehungen halt Salurn, Rovereto oder die Berner Klause. In ganz Europa werden Grenzen wieder bedeutender; siehe auch Brexit.