“Solidali con la Resistenza curda”
Ieri (19 luglio) piazza del Grano a Bolzano ha accolto la manifestazione a sostegno della Resistenza curda, promossa dagli antimilitaristi della città capoluogo e da rappresentanti della comunità curda. L’accordo raggiunto al vertice della NATO a Madrid per superare il veto della Turchia all’ingresso di Svezia e Finlandia nell’alleanza atlantica (conseguenza del conflitto in Ucraina) preoccupa infatti le comunità curde nei due paesi della Scandinavia: il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha ottenuto il ritiro delle protezioni concesse ai dissidenti curdi nonché l’avvio di procedure d’estradizione per le decine di persone che la Turchia considera appartenenti a organizzazioni terroristiche. “I curdi? Chiedete a Svezia e Finlandia” è stata la risposta del premier italiano Mario Draghi alle domande dei giornalisti riguardo la posizione del Governo sulla questione curda.
“A pagare il prezzo del cinico opportunismo del capitalismo occidentale ancora una volta è la popolazione curda e la sua Resistenza, prima esaltata, poi dimenticata e adesso venduta come merce di scambio nell'ambito delle trattative fra Turchia e NATO per l’adesione di Svezia e Finlandia all'alleanza militare”, spiega il volantino distribuito durante il presidio, che si è poi mosso in forma di corteo per le vie del centro storico bolzanino. “Ora i governi socialdemocratici scandinavi si impegneranno a consegnare alle carceri turche decine di militanti politici curdi che avevano trovato protezione in quei paesi” proseguono gli antimilitaristi, che sottolineano una prossimità con le vicende dell’Ucraina: “La popolazione ucraina come quella curda sono trasformate in carne da macello, sulla cui pelle si sta giocando la spartizione di zone di influenza e sfruttamento fra l’imperialismo russo e quello americano”, recita il documento.
Nel frattempo, ricordano, “il massacro dei curdi, anche con mezzi forniti dall’italiana Leonardo, continua nel silenzio generale: il 17 aprile scorso Erdogan ha lanciato una nuova campagna militare volta ad occupare nuove aree del Kurdistan meridionale (Iraq del nord), mentre prosegue i suoi attacchi in Rojava (Siria del Nord Est) e a Sengal (Iraq del nord). Inoltre la Turchia ha annunciato l'inizio di una nuova invasione in Rojava volta ad occupare 30 km lungo tutto il confine, per completare il progetto della cintura araba e massacrare e scacciare i curdi da tutte cinta sul confine come Qamislo, Derik, Amada e Kobane. Pianificando una pulizia etnica come ha già fatto nel cantone di Afrin”. La manifestazione è stata anche l’occasione per protestare contro gli arresti di sindacalisti di base dell’USB, avvenuti ieri mattina a Piacenza.