Aiuto, un seno nudo!
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Ricordate l'inizio del bellissimo racconto di Italo Calvino, contenuto nel libro Palomar, intitolato “Il seno nudo”? “Il signor Palomar cammina lungo una spiaggia solitaria. Incontra rari bagnanti. Una giovane donna è distesa sull'arena prendendo il sole a seno nudo. Palomar, uomo discreto, volge lo sguardo all'orizzonte marino. Sa che in simili circostanze, all'avvicinarsi di uno sconosciuto, spesso le donne si affrettano a coprirsi e questo gli pare non bello: perché è molesto per la bagnante che prendeva il sole tranquilla; perché l'uomo che passa si sente un disturbatore”. Non sveliamo il seguito (se non l'avete letto cercate il racconto: non ve ne pentirete). Diciamo però almeno che le contorsioni alle quali il personaggio calviniano sottopone il proprio punto di vista – un punto di vista ormai risalente a più di trent'anni fa - costituiscono il risvolto divertente di un imbarazzo ancora purtroppo presente (e quindi decisamente meno divertente) nella società italiana. Soprattutto quando uno sguardo del genere è amplificato da un teleobiettivo e il seno di cui stiamo parlando è quello di un ministro della Repubblica. I commenti sparsi in rete fanno poi il resto. Ci tocca dire: e per fortuna si è trattato di un'estate piuttosto piovosa.