Un anno...

...ed un augurio.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

Nel banale resto dell'occidente, un anno è l’intervallo di tempo che intercorre tra due sbadigli consecutivi: i governi restano immutati (e, cosa a noi incomprensibile, governano), le figure di riferimento mantengono il loro carisma, le società coltivano beate le loro ordinarie amministrazioni.    

Dal Brennero in giù, invece, in un anno possono variare radicalmente le dinamiche stesse dell’evoluzione della specie.  Dal 22 marzo 2013, infatti, a Roma il campanello del premier ha cambiato tre volte possessore (col gelido passaggio Letta-Renzi, preceduto da un non più gaio Monti-Letta), a Bolzano è finito il regno millenario di Durnwalder (con il passaggio di consegne Durnwalder-Kompatscher, che era stato preceduto, pochi ormai lo ricordano, dal passaggio Ötzi-Durnwalder: gelido anche quello, in fin dei conti) e la politica provinciale ha subito un vero e proprio terremoto… Ah, già, non sono scosse sismiche quelle che abbiamo sentito e stiamo sentendo (Stocker, vuole spegnere un attimo quel dannato aggeggio?).    

Da un anno a questa parte, però, a raccontare l’evoluzione (evoluzione?) della nostra società ci pensa anche Salto.bz. Lo fa con le sfumature di mille voci più o meno nuove: firme autorevoli e sospetti cialtroni (ok, lo so, auto-citarsi non è mai elegante…) versano su una tastiera frazioni significative del proprio tempo per dare informazioni, far conoscere punti di vista, strappare un sorriso o un’emozione ed offrendo, in fin dei conti, un piccolo (ma crescerà: ha solo un anno, no?) spazio di libertà. 

Buon compleanno, Salto: ti auguro di essere ancora in forma quando ci sarà da raccontare le vicende di una società normale (e se non è un augurio di salute eterna, poco ci manca)!