A puntare il dito per primi sono stati i Verdi con una interrogazione presentata in consiglio provinciale a proposito della di una presa di posizione del presidente della giunta provinciale Arno Kompatscher, riportata dal quotidiano Dolomiten. 

“Alla Convenzione non ci saranno esperimenti sull'articolo 19“

Punti sul vivo i Verdi hanno protestato, domandandosi innanzitutto se ciò corrisponda al vero e se sì quali fossero gli intenti del presidente nel dichiarare quanto sopra. 
“Si pensa davvero di scegliere a priori quali saranno i temi sui quali si discuterà alla Convenzione?” si chiedono quindi polemicamente i Verdi, invitando la giunta a indicare “come pensa di comportarsi riguardo all’articolo 19 dello Statuto, qualora la Convenzione decidesse di cambiarlo?”.

Dopo poche ore sul medesimo argomento è giunta una reazione dei Freiheitlichen, per così “uguale e contraria” a quella dei Verdi e completamente coincidente con quanto dichiarato da Kompatscher. 

“Nein zu Experimenten mit dem Artikel 19 des Autonomiestatutes”

A prendere la parola è stato in questo caso il Generalsekretär dei Freiheitlichen Simon Auer, mettendo in guardia dal pericolo rappresentato da ogni ‘relativizzazione’ del vincolo dell’insegnamento scolastico nella madrelingua degli alunni. 
Per Auer si tratta infatti di “fundamentalen Inhalte der Südtirolautonomie”, che non dovranno mai essere messi in discussione nell’ambito della Convenzione sull’Autonomia. 
“In nessun modo l’apertura in merito ai temi in discussione nell’ambito della convenzione dovrà andare a discapito dei diritti delle minoranze” aggiunge Auer, sostenendo che “mettere in discussione i principi fondamentali porta inevitabilmemente a derive stataliste”. 
I Freiheitlichen concludono affermando che l’obiettivo della convenzione non può invece che essere "un'ulteriore espansione dell’autonomia nell’ottica di un futuro libero stato”.