Dalla parte sbagliata
Alla luce di quanto appena accaduto, del naufragio che è costato la vita a centinaia di persone, quali sono le soluzioni che si potrebbero adottare, considerato anche il pericolo costituito dal racket dei trafficanti, per limitare il numero di migranti che arrivano nel nostro paese e quindi anche in Alto Adige?
Cecilia Stefanelli: c’è bisogno di un intervento dell’Europa. Bisogna uscire dalla logica dell’emergenza perché il problema è strutturale e va risolto con i governi integrando i progetti delle organizzazioni non governative. Occorre agire nei paesi stessi da cui provengono queste persone con le politiche di cooperazione e di sviluppo internazionale che il nostro paese ha abbandonato e che dovrebbero essere riprese e rifinanziate massicciamente.
Carlo Vettori: le operazioni di Mare Nostrum e Triton sono state fallimentari, bisogna perciò prendere provvedimenti insieme alla comunità internazionale per non far partire le barche. Il problema di fondo è risolvere l’instabilità politica che c’è in Libia, dopodiché si potrà ripartire con una politica per i migranti, ma ad oggi un tour operator fatto dalla guardia costiera e dalla marina che riversano sul nostro territorio tutti i migranti non va assolutamente bene.
Riguardo il flusso dei migranti in Alto Adige, visto che secondo quanto disposto dal Viminale devono esserne ospitati altri, è la sinistra che semplifica troppo le difficoltà legate all’accoglienza (trovare strutture agibili, per esempio) o la Lega che usa fomentare le paure dei cittadini nei confronti degli stranieri?
Cecilia Stefanelli: la Lega fomenta queste paure che non fanno altro che portare a uno scontro e a non proporre soluzioni. Se penso a quello che Lampedusa affronta quotidianamente credo che l’Alto Adige e Bolzano possano fare di più. Penso anche alle iniziative di aiuto concreto dei singoli cittadini. Solo perché siamo nati nella parte ricca del mondo non significa che dobbiamo ignorare queste criticità, io parto dalla solidarietà verso queste persone e se questo significa semplificare il problema, allora semplifichiamolo.
Carlo Vettori: a noi non sembra di fomentare le paure dei cittadini, diciamo solo che con il Viminale erano stati presi degli accordi tramite la provincia di Trento e di Bolzano per un tot di migranti da accogliere, che già per noi, nell’ottica della politica di Mare nostrum, non andava bene. Ora i numeri stabiliti sono stati superati, se la sinistra vuole accoglierli tutti quando non ci sono le strutture deve rendersi conto che questo è impensabile. Volevano fare il centro di accoglienza al Brennero e il risultato è che la stazione dei treni ora funge da dormitorio, cosa improponibile anche per un discorso di dignità umana. Cosa succederà poi? Si cominceranno a requisire le strutture private come in Toscana? Diventerebbe una guerra fra poveri, la Provincia pensi anche a trovare soluzioni abitative per i cittadini che non riescono ad arrivare a fine mese.
Qual è la nostra responsabilità nei confronti di queste persone, del resto non siamo stati complici nell’alimentare negli anni le guerre africane e lo stesso Stato Islamico?
Cecilia Stefanelli: abbiamo grosse responsabilità nell’aver creato queste situazioni di guerra, di carestia, di sfruttamento ambientale, pensiamo poi anche ai tagli evidenti che sono stati fatti sulle iniziative di cooperazione internazionale. Quando c’è stata la tragedia della Costa Concordia di fronte all’Isola del Giglio se ne è parlato per tre anni, oggi davanti a 900 morti sono solo i soliti che rimangono senza parole. Non è possibile avere due pesi e due misure.
Carlo Vettori: il grosso delle colpe è da imputare alla Francia che quando si è autoproclamata salvatrice della Libia sulla scia delle primavere arabe ha destabilizzato la situazione in quelle zone. Gheddafi, che piaccia o meno, era una persona con cui almeno si riusciva a parlare. Una delle accuse mosse alla Lega è quella di aver firmato il Trattato di Dublino eppure, attraverso gli accordi fatti allora con la Libia, gli sbarchi erano molto diminuiti.
I volontari che operano al Brennero e a Bolzano dicono che secondo gli accordi di Schengen non dovrebbero esserci sbarramenti sistematici, eppure da novembre tutti gli Eurocity per la Germania vengono fermati…
Cecilia Stefanelli: è inaccettabile. Significa che la tanto decantata libertà di movimento dell’Ue allora vale solo per le merci e non per le persone. Noi ricchi occidentali possiamo spostarci senza impedimenti e i migranti o i cittadini dei paesi del sud del mondo invece no, non ha senso.
Carlo Vettori: l’Austria e la Germania stanno facendo un ottimo lavoro per difendere i propri confini nazionali, noi dovremmo fare la stessa cosa da sud. Se si schedano tutti gli immigrati che arrivano si può stabilire chi può o non può venire al nord, invece noi facciamo entrare tutti indiscriminatamente, e allora è logico che gli altri stati prendano dei provvedimenti. Noi mandiamo le nostre forze dell’ordine a fare pattugliamenti ma senza alcun potere perché lo Stato, con le sue leggi, non aiuta la loro operatività sul territorio.
Come giudica le polemiche su Salvini, accusato di "sciacallaggio"? O l’affermazione di Santanché di voler affondare i barconi?
Cecilia Stefanelli: è disumano che un politico di rango nazionale possa permettersi di dire certe cose. Sono proposte che non hanno alcun fondamento giuridico e umano, sono solo sparate per colpire la pancia delle persone che in questo momento sono arrabbiate, perché bisogna trovare il capro espiatorio delle crisi. Sono indignata, è una politica distruttiva che non fa altro che creare allarmismo e non propone soluzioni se non quelle omicide, che non sono soluzioni.
Carlo Vettori: penso che affermazioni del genere [quelle di Santanché, ndr] servano solo per far parlare di sé, del resto arrivano da un partito ormai alla deriva. L’accusa di sciacallaggio su Salvini la trovo invece infondata perché è da tempo che la Lega batte su certe tematiche. Abbiamo un premier non eletto dal popolo, avallato da Forza Italia e da altri partiti che ora si indignano ma che hanno abolito il reato di immigrazione clandestina con il risultato che abbiamo profughi in giro per le strade senza arte né parte, senza un lavoro. Non è una questione di razzismo, non ci sono gli strumenti per accoglierli. Succede che davanti ai nostri gazebo in questi giorni si fermino molte persone di nazionalità non italiana che si sono integrate nel nostro tessuto sociale e che definiscono “porcheria” la situazione attuale perché si vergognano di essere scambiati per islamici o immigrati. Vengono lesi i diritti anche di chi ha fatto di questa terra la sua seconda casa. È una politica suicida, questa.
Perché l’Ue da anni si disinteressa del problema? E quanti cittadini europei sarebbero poi disposti ad accogliere queste persone nel loro paese?
Cecilia Stefanelli: vedo sempre più progetti in questo senso, cioè di persone che aprono le loro porte ai rifugiati perché capiscono il dramma che stanno vivendo. Sinceramente ho ancora fiducia nell’umanità ed è per questo che faccio politica, ma è deprimente constatare come su questi temi la stessa politica non riesca a dare delle risposte. Si dice giustamente che l’Europa deve essere unita su questo fronte, ma non siamo ascoltati. Frontex ha solo peggiorato le cose, quel minimo che c’era di buono in Mare nostrum è stato cancellato, e l’indifferenza del mondo occidentale continua a essere sconcertante.
Carlo Vettori: sembra che l’Europa si sia completamente dimenticata del suo più grande accesso al mare, al Mediterraneo. Non mi pare che i paesi dell’Ue vogliano accogliere molti immigrati, l’Olanda ad esempio li sta rimandando indietro in Italia. Il punto è che gli altri stati hanno delle leggi nazionali più forti rispetto alle nostre.
Al di là di costruzioni retoriche buoniste se nascessimo in un luogo in cui ci sono guerre, carestie, fondamentalismi, persecuzioni non tenteremmo anche noi la fuga? Non si tratta di umanità prima ancora che di umanitarismo?
Cecilia Stefanelli: se fossimo in quella situazione faremmo esattamente la stessa cosa, il loro non è certo un viaggio di piacere verso l’Europa. La verità è che abbiamo perso la capacità di metterci nei panni degli altri.
Carlo Vettori: il problema è che non tutte le persone che arrivano da noi provengono da paesi in guerra, bisogna vedere a monte chi può partire e chi no e fare una cernita, perché qui abbiamo un crogiolo di nazionalità e non tutte hanno diritto di chiedere asilo. Altrimenti, e abbiamo lanciato la provocazione, visto che tutti possono fare richiesta di asilo vogliamo farla anche noi italiani per avere lo stesso trattamento riservato a chi arriva sul suolo nazionale e chiede asilo.
Qui si parla di un argomento
Qui si parla di un argomento che ha una dimensione di natura MONDIALE e Bolzano Bozen è uno piccolo pallino! Inutile rinfacciare a chi oggi sta in un partito che ha governato negli ultimi 20 anni (e parlo della Lega) e ha firmato il trattato di Dublino perché è tempo sprecato. Concludo riportando all'attenzione le parole del mio Presidente Kompatscher "e noi non vogliamo che le persone in fuga dalle guerre siano costrette a dormire per strada" che mi riempiono di orgoglio perché la solidarietà ci contraddistingue da chi odia e se ne frega! W Kompatscher!
Molto interessante la
Molto interessante la provocazione di Vettori: gli italiani chiedano asilo in Italia. Domani presento la domanda. (Qui si vede che c'è una mente che pensa).
In risposta a Molto interessante la di Gabriele Di Luca
Provocazione per provocazione
Provocazione per provocazione chi degli italiani chiede asilo è perché deve rifarsi tutte le scuole, partendo appunto dall'asilo.
Certo che la Lega se li
Certo che la Lega se li sceglie proprio lombrosiani
Vettori, fatti una traversata
Vettori, fatti una traversata sul barcone sovraccarico (prima procurati i soldi facendo colletta o chissà cos'altro), poi potrai anche tu fare richiesta. Buona fortuna!