"Una civica alle Provinciali? Ci starei"
Angelo Gennaccaro, bolzanino doc, laureato in Scienze della comunicazione, leader di "Io sto con Bolzano" dove lo metti lui lavora. Anche se magari, tra le cose che fa, una cosa c'entra poco con l'altra. Da assessore comunale allo Sport ad assessore comunale all'”Innovazione digitale, Smart City, Giovani, Partecipazione, Personale e Servizi demografici, Informatica e Sviluppo di Comunità Digitalizzazione". Come dire le mele con le pere, o le pere con le mele. Ma lui il suo lavoro fa. In questa intervista, realizzata negli uffici comunali, cerchiamo di far luce su uno degli enigmi meglio custoditi della politica italiana contemporanea: un ragazzo che, da solo, diventando via via adulto, grazie a un proselitismo amicale arancione molto ye-ye e multietnico, s'inventa candidato sindaco e raggiunge il 9 per cento dei voti.
Salto.bz: Assessore Gennaccaro, intanto una domanda: lei avrebbe voluto continuare a occuparsi di Sport?
Angelo Gennaccaro: Rispondo che sono contento di fare quel che faccio, e che la sfida per la digitalizzazione è importante, fondamentale, difficile, strategica: un bel campo di impegno, dove costruire il futuro.
Cerco di risolvere i problemi concreti, e ascolto o ricevo tutte le persone che ne fanno richiesta.
Molti osservatori si chiedono: ma lei i voti dove li prende?
Lavoro, lavoro, lavoro. Cerco di risolvere i problemi concreti, e ascolto o ricevo tutte le persone che ne fanno richiesta. Sono una sorta di ultima istanza della macchina comunale, se uno sbatte la testa e non sa dove andare, anche relativamente a problemi non di competenza specifica del mio assessorato, alla fine arriva da me. Se posso, faccio qualcosa sui casi che mi vengono esposti; se non posso, no. Ma sempre con il sorriso. Le telefonate che mi arrivano sono tantissime. Le e-mail pure, entro le 24 ore in genere da me un riscontro arriva. Forse se tutti ascoltassimo un po' di più, la politica sarebbe meno impopolare e odiosa agli occhi della gente.
La faccenda della digitalizzazione come va? Tra Spid et similia, siamo sommersi da adempimenti che in teoria dovrebbe semplificare le nostre vite, ma per la verità spesso, paradossalmente, le angustiano.
Mi rendo conto che la via della semplicità può sembrare costellata dalle complicazioni, tuttavia, una cosa è evidente: se si lascia al cittadino la possibilità di alternativa, il cittadino tende spesso alla conservazione dell'esistente, al cartaceo, per fare un esempio. Digitalizzare è operazione complicata, per realizzarla dobbiamo renderla progressivamente, con garbo, con rispetto, comunque inevitabile nella vita delle persone, altrimenti il processo non riesce, o non si completa. Un po' come i lavori in corso: disagi nel presente, ma nel futuro sarà, amministrativamente, davvero tutto estremamente più semplice. Come tutti i passaggi epocali richiede impegno, sacrificio e un pizzico, necessario, di fiducia.
La Provincia ve la dà una mano?
Si fatica un po'. Nel senso che per loro Bolzano è la semplice quota parte dei 116 Comuni altoatesini, mente è di tutta evidenza che non è così, che non può essere così.
Andiamo al sodo: il suo sogno, come sanno anche le pietre, è diventare sindaco di Bolzano, ma difficile che glielo facciano fare. Lei è un senza patria, un senza partito, ben difficilmente uno dei blocchi principali diranno 'noi ci facciamo da parte, il sindaco fallo tu'. E, parimenti, nonostante il boom civico, assai difficilmente in futuro lei avrà la forza, da solo, di farcela.
Tutto giusto, come premessa. Però in politica il tempo passa e modifica le cose assai velocemente, prendiamo ad esempio il passaggio da Conte a Draghi, è stato il cambiamento di un'era.
Però per lei potrebbe esserci un'altra strada, evidente: la candidatura in Provincia, tra 2 anni. L'accendiamo?
Diciamo così: di fronte alla costituzione di un polo civico, potrei essere a disposizione. Però polo civico vero, non sommatoria di fuoriusciti da altre formazioni politiche che fanno i civici per necessità elettorale. Un Movimento civico come a Merano, come il nostro a Bolzano. Se realtà come le nostre trovassero la forza di fare un discorso di alto livello politico-amministrativo da estendere virtuosamente all’intera provincia, allora, solo in quel caso, potrebbe essere interessante.
Come va con Caramaschi? Vi sopportate?
Devo dire che ci siamo chiariti e va sicuramente meglio, il rapporto è costruttivo, pratico, nell'interesse della città.
La soddisfazione amministrativa più grande?
Il Festival dello sport, è stata una cosa pazzesca.
La delusione?
Tutti i giorni, nelle piccole e grandi cose, mi ritrovo a combattere tra la volontà di fare e le inevitabili difficoltà della macchina amministrativa. La differenza tra quel che si vuol fare e quel che si può fare a volte è notevole, ed è una frustrazione. Ma cerchiamo di tenere botta e realizzare il meglio possibile per la cittadinanza.
Lei è un centrista che, come partito, non si è mai schierato. Come va con il Pd?
Direi bene, anche se non comprendo posizioni come quelle di Merano. Tre anni fa il Pd per il voto in Provincia fa accordi con le Civiche. Adesso, invece di appoggiare il candidato naturale, Dal Medico, addirittura si schiera al primo turno con Rosch. Francamente sono cose che non capisco.
Lei all'Alto Adige ha dichiarato che appoggerà Dal Medico.
E non sarà un appoggio solo teorico. Per quel che posso, concretamente, inviterò con convinzione a votare per lui.