Politica | Comunali 2020

“Il Pd indebolisce gli italiani”

Urzì critica la possibile candidatura di Renate Prader a sindaco di Bressanone e sostiene una lista “tricolore”. Intanto i malumori nella città vescovile non finiscono.

La possibile candidatura di Renate Prader a sindaco della città della valle Isarco provoca malumori nella stessa compagine di area democratica, ma trovano anche la ferma opposizione dal campo avversario. Alessandro Urzì ne fa una questione etnica e linguistica. “Il Pd chiede il voto agli italiani per indebolirli”, attacca il consigliere provinciale di Alto Adige nel cuore, affiliato  a Fratelli d’Italia.

L’orientamento del partito di puntare sulla presidente del consiglio comunale della città vescovile, nonché moglie di Carlo Costa e già candidata alle scorse provinciali, sta provocando delle notevoli tensioni nella politica brissinese. Dalle pagine dell’Alto Adige era sceso in campo il segretario Alessandro Huber, che l’ha definita “un’ottima candidata”, precisando che il Pd “non è un partito etnico”. Ma fibrillazioni e malumori non sono cessati. Ieri il Corriere dell’Alto Adige ha riportato di un contatto tra Claudio Del Piero, attuale vicesindaco e collega di partito della presidente, con Antonio Bova di Alto Adige nel cuore e il centrista Dario Stablum. In questo scenario Urzì coglie la palla al balzo, inserendosi nella faglia destinata a protrarsi nel percorso di avvicinamento alle amministrative 2020. 

A Bressanone il Pd chiede il voto agli italiani per indebolirli (Alessandro Urzì)

 

 

“La ipotizzata candidatura a sindaco di una esponente di lingua tedesca certifica l’esaurimento del ruolo che pure storicamente il Pd ha esercitato a Bressanone; ossia un riferimento per la comunità italiana - nota il consigliere di centrodestra -. L’operazione che ruota attorno a Renate Prader (sia ben inteso, nulla di personale) è politicamente scorretta nei riguardi della comunità italiana perché la priverà di suoi rappresentanti e quindi di peso. Si chiederanno i voti ‘italiani’ per poi fare eleggere pur stimati esponenti di lingua tedesca che per le mostruose regole dettate dall’attuale sistema ridurranno ancora più funzione e ruolo ‘italiano’ in giunta e negli incarichi di responsabilità. La dichiarazione di dismissione del ruolo di ‘partito italiano’ è venuta dallo stesso segretario provinciale Alessandro Huber”.

Vedo con interesse la saldatura di numerosi frammenti dello scenario politico per una lista che dia il giusto ruolo alla comunità italiana

In attesa della replica da parte della diretta interessata, Urzì continua delineando la sua “controproposta”: un sostegno al progetto che potrebbe attuare proprio Bova: “Per quanto mi riguarda vedo con interesse la possibile saldatura dei numerosi frammenti dello scenario politico di lingua italiana locale, Pd a questo punto escluso, per creare un’area di rappresentanza del gruppo italiano solida e autorevole, fondata sull’esperienza di chi già da tempo svolge incarichi a livello locale unitamente a nuove risorse e entusiasmi. Una lista o una coalizione di rappresentanza della comunità italiana per far giocare a quest’ultima il ruolo che le spetta”.

Questo articolo meriterebbe una lunga riflessione da parte del gruppo etnico italiano. Il sig. Urzì si ostina a fare una distinzione tra le persone in base alla lingua madre. Ben inteso, anche la SVP ragiona in tal mondo. Ma lì c'è comunque un congresso, si mettono in campo delle idee e si valutano le persone in base alla loro capacità! Qui invece basta chiamarsi per esempio Massimo Mollica, parlare italiano (e pazienza se non è un italiano perfetto), e si è giusti per rappresentare chichessia. Che poi, a dirla tutta, Massimo Mollica, non andrebbe poi nemmeno tanto bene. Perché se non hai almeno alle spalle una ventina di anni in campo politico non sei credibile, sei poco "controllabile". La novità spaventa! Guai aprire le porte a facce nuove. Il sig. Urzì si sbilancia asserendo "l’esaurimento del ruolo che pure storicamente il Pd ha esercitato a Bressanone; ossia un riferimento per la comunità italiana". Ma scusate, quelli del PD (e i loro avi) non erano i traditori degli italiani?
La verità che la sig.ra Renate Prader è un ottimo politico, parla un italiano perfetto e conosce perfettamente le esigenze del gruppo linguistico italiano. Il problema semmai è stranoto ed è il come si giunge a una candidatura. Ci sono dibattiti? E soprattutto si fanno congressi pubblici? NO. Questo è il problema sig. Urzì. Ed è un problema di tutti tranne che della SVP (che di problema ne ha altri)

Lun, 10/21/2019 - 13:46 Collegamento permanente

Sig. H. perché ho avuto modo di conoscerla personalmente e ho capito che è preparata nella gestione degli aspetti di un comune. Si può e anzi si deve discutere su ciò che lei propone ma, e questa è una mia personale valutazione, mi sento di dire che è competemte per ciò che le viene richiesto. Il fatto che sappia parlare due lingue è una risposta implicita a chi è abituato a giudicare una persona dalla lingua che parla.

Mar, 10/22/2019 - 07:51 Collegamento permanente

Der Wahnsinn hat einen Namen. Die ideologischen Spielchen sind bekannt. Gestern noch Fake News und nationalisch italienische Empörung über die angebliche Abschaffung der von der Gewalt- und Terrorherrschaft 1923 aufoktroyierten Bezeichnung "Alto Adige." Heute geht es ihm um die Verteidigung der "razza italiana".

Lun, 10/21/2019 - 19:02 Collegamento permanente