Bolzano è una città sicura?
Da qualche tempo, a Bolzano, il tema della sicurezza è tornato al centro del dibattito pubblico. Una serie di fatti di cronaca legati a comportamenti violenti, e in generale la percezione di vivere un momento particolarmente difficile, hanno spinto numerosi cittadini a porre con forza questo problema. Non poteva mancare all’appello la politica – anche perché, essendo in campagna elettorale, questo potrebbe rivelarsi un buon veicolo pubblicitario – e così il partito Alto Adige nel cuore ha deciso di promuovere un “referendum popolare itinerante” (viene chiamato così, ma si tratta molto più semplicemente di un questionario) fra i frequentatori del centro storico di Bolzano sul tema della sicurezza.
“Ai clienti dei locali pubblici nonché ai passanti che lo vorranno – si legge nel comunicato stampa diffuso ieri – saranno consegnate delle schede con le quali potranno votare e consegnare il proprio parere sulla tematica sicurezza di strettissima attualità in queste settimane dopo anche alcuni gravissimi episodi di violenza”.
Queste alcune domande presenti sul questionario: “Mi sento sicuro nella mia città? La videosorveglianza è un deterrente alla violenza? Servono più controlli nelle zone sensibili della città? I violenti sono da mettere alla gogna mediatica? Quali categorie di persone sono più esposte alla violenza? Bisogna porre limitazioni ai locali pubblici oppure bisogna reprimere la violenza?”.
Appena partita, l'iniziativa è stata comunque già criticata. Per Marco Galateo (responsabile sicurezza di Forza Alto Adige), "i questionari del sabato sera di Urzì sulla sicurezza sono sciacallaggio politico puro" in quanto sarebbero somministrati in modo esclusivamente propagandistico e risulterebbero perciò inattendibili.