Economia | Riqualificazione

In una bolla di roseo futuro

500 milioni di investimenti e tre anni e mezzo di lavori. Benko ha inaugurato i nuovi uffici SIGNA in piazza Walther.

La convocazione era stringata: “In pieno centro di Bolzano, la SIGNA inaugurerà il suo nuovo ufficio in Piazza Walther 22. Dal 2012 la SIGNA è impegnata in progetti a Bolzano che ora potranno essere seguiti dal nuovo ufficio. Il fondatore di SIGNA, René Benko, sarà presente all'apertura che avrà luogo alla presenza dei responsabili del mondo politico ed economico e dei rappresentanti della società”. Appuntamento alle cinque, dunque, al quinto piano del palazzo della Cassa di Risparmio, per assistere alla nuova tappa della presa della città da parte del ricchissimo imprenditore austriaco, il quale però si presenta con mezz'ora di ritardo e parla per non più di tre minuti (in tedesco e senza perdere tempo a farsi tradurre).

La sintesi non è difficile: “In questa bella giornata autunnale sono lieto di annunciare che la nostra opera di ammodernamento sta procedendo speditamente. Abbiamo l'intenzione di cambiare il volto di Bolzano in modo delicato (“sanft”, dice Benko) e questi uffici verranno utilizzati per consentire alla nostra impresa immobiliare di vendere gli spazi di prossima costruzione. Ci vorranno poco più di tre anni e circa 500 milioni di euro d'investimento. Vedrete, faremo qualcosa di veramente straordinario”.

A differenza delle altre volte, delle altre uscite pubbliche, ci sono però chiari accenni di discontinuità. Costante è la scenografia da “non luogo”, l'atmosfera da lounge-style amatissima dalla nostra “Schickimickeria”: fotografie o rendering di città tedesche patinate, cubature squadrate da pareti candide o da vetri, alberelli rassicuranti, umanità giovane e beatificata da auspicabili consumi. La musica diffusa in sottofondo non distrae i dialoganti raggruppati attorno agli spiedini di frutta e ai bicchieri di spumante (o di vino bianco) che vanno e vengono sui vassoi portati da cameriere-hostess coreografiche. Ma ecco la differenza sostanziale: manca completamente tensione, non c'è più neppure l'ombra della diffidenza che aveva polarizzato i bolzanini tra fautori dell'era benkiana e suoi acerrimi nemici. Il tycoon non ha più bisogno di convincere nessuno, ha vinto su tutta la linea, tanto che il sindaco Caramaschi, il vicesindaco Baur, l'ex sindaco Spagnolli, l'ex Presidente della Provincia Durnwalder e le altre figure di contorno (politici, imprenditori, faccendieri) rilasciano dichiarazioni interscambiabili: è ora che finalmente la città approfitti di questo grande investimento e si tuffi nell'avventura della sua riqualificazione.

Heinz Peter Hager approfondisce così lo stato dell'arte sui grandi progetti illustrati dai pieghevoli: “Entro la prossima primavera cominceranno i lavori di trasferimento della stazione delle corriere. Nel secondo trimestre del 2018 partirà la realizzazione del Walther Park, col suo grande centro commerciale, e ci occuperemo del 'buco' di via Alto Adige. La prima pietra del Village di Gries è già stata posta. Palazzo Menz ospiterà altri negozi. Il recupero del Virgolo sarà la ciliegina sulla torta”. Dopo aver messo le mani sulla città, Benko adesso sta procedendo a chiudere il pugno, ma lo fa – per l'appunto – in modo “soft” (pardon, “sanft”), senza sforzo, potendo contare su un consenso finora mai così largo.

Alla fine la società dei notabili si decompone in dialoghi imparati a memoria. Tutto scivola sul velluto, qui nell'attico burocratico di Benko-City (“sono circa 250 metri quadrati, ma lei scriva pure 300”, mi dice un comprimario appena distratto dalle gambe affusolate della sua interlocutrice), e il finger food preparato dall'atelier di cucina “Condito” viene appoggiato sugli alti tavoli a funghetto per poter stringere le mani di chi arriva sorridendo, oppure, con lo stesso sorriso, ha deciso di andarsene. Non fa niente se poi vengono dimenticate lì, suscitando riflessioni sulla poca fame del bel mondo. Vista da quassù, Bolzano galleggia in una bolla di roseo futuro. C'è ancora in giro qualcuno disposto a farla scoppiare?

 

 

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19 amet

Bolzano è fortunata. Nonostante l' ottusità e la proverbiale puzza sotto il naso dei suoi notabili, ora è arrivato uno che non parla ma fà. Novità anche per la politica, da sempre abituata a spostare tutto alle calende greche, ed inchinarsi agli interessi di pochi, pur di non intaccare le rendite dei soliti noti.

Ven, 09/22/2017 - 10:05 Collegamento permanente

L'articolista dà per scontato che Benko ha "messo le mani sulla città", ma è una sua opinione, che espressa così, e continuamente reiterata, finisce per "passare" per, per l'appunto, scontata. Invece non lo è affatto: la città, con le regole vigenti - e ancora di più se fosse ancora vigente il tanto vituperato articolo 55 quinquies - ha assolutamente il potere e la forza, attraverso i suoi rappresentanti istituzionali, di far indirizzare alla SIGNA i suoi investimenti nelle direzioni ed alle condizioni più vantaggiose per la città stessa. È Bolzano che ha messo le mani sui soldi di Benko, che da un lato si trasformeranno in investimenti portatori di un ritorno economico diffuso, dall'altro genereranno, nei prossimi anni, un'economia che darà lavoro a diverse ditte e da vivere a tantissime famiglie locali. L'immagine delle mani sulla città piace immancabilmente, in tutto il mondo, alle èlite intellettuali adagiate e benpensanti che non hanno responsabilità di governo. Mentre l'immagine di un interesse pubblico che viene fatto coincidere, con un percorso trasparente e virtuoso, con interessi privati non piace alle èlite suddette perché è molto più popolare, e populista, sollevare e fomentare sospetti. Le bolle non esistono, esistono quelli che producono e quelli che parlano e basta. Che sono, purtroppo, molti di più.

Ven, 09/22/2017 - 12:53 Collegamento permanente

Invece sopra la Bolzano restante, sopratutto sopra le case di sinistri, sinistroidi e grandi proprietari di immobili (spesso sono le stesse persone, ma non ditelo a nessuno!) : gufi! Stormi di gufi gufanti dappertutto, che farebbero impallidire Hitchkock!

Ven, 09/22/2017 - 12:54 Collegamento permanente

Peccato che all’ex-Sindaco è stata negata la possibilità di accompagnare questo percorso trasparente e virtuoso; avrebbe cosi potuto godersi la responsabilità delle decisioni assunte a suo tempo, e sarebbe stato possibile farli delle domande sulla distribuzione del valore aggiunto ricavato dagli investimenti in questi deal immobiliari, sull’utilità popolare degli appartamenti di lusso nella situazione del caro affitti a Bolzano, sul ritorno dei consumatori da Affi e sull’incidenza che avrà il nuovo centro commerciale sul costo della vita. Per calmare poi le preoccupazioni sulla salute circa il futuro aumento del traffico nel centro , forse Spagnolli riesce a dare una mano a rendere noto la valutazione dell’impatto ambientale, e, posso garantire, non c’entrano sospetti e dispetti. Per concludere, fa parte di un altro film "il potere e la forza che ha fatto indirizzare la SIGNA i suoi investimenti nelle direzioni ed alle condizioni più vantaggiose per la città".

Ven, 09/22/2017 - 14:14 Collegamento permanente