Artarctic

Si comincia il 23 settembre a partire dalle ore 12.00 presso il Noi Techpark e per l’esattezza all’interno di terraXcube dove lo scultore Peter Senoner presenta una performance artistica fuori dal comune della durata di 16 ore, Artarctic, realizzata in collaborazione con la galleria Doris Ghetta di Ortisei.
Questa struttura messa a disposizione dal Noi è in grado di riprodurre condizioni climatiche estreme all’interno dei suoi spazi, solitamente utilizzata ai fini della ricerca scentifica.
Per due giorni, dalle 12.00 alle 20.00 l’artista lavorerà dunque in questo atelier fuori dal comune ad una scultura a grandezza naturale in condizioni climatiche ai limiti del sostenibile, con una temperatura di -10° e nel bel mezzo di una tempesta di neve artificiale all’altitudine simulata di 4000 metri. Una vera e propria prova di forza che risponderà alla domanda: è possibile creare arte in condizioni avverse alla sopravvivenza stessa dell’uomo?
Peter Senoner sarà costantemente monitorato e i suoi parametri vitali diventeranno a loro volta punto di partenza per disegni di grande formato realizzati dall’artista.
Il pubblico potrà assistere a questa performance dall’esterno, dalle finestre di controllo, ma anche all’interno, per breve tempo e con l’equipaggiamento necessario, inoltre la performance sarà visibile in streaming sul sito della 104Gallerie di Tokyo.
Sempre il 23 settembre alle ore 21.00 i grandi spazi del Park Edison in via Thomas Alva Edison si trasformeranno in uno scrigno di opere d’arte digitale grazie agli artisti di MUTEK, il celebre festival di musica elettronica e arti digitali di Montreal, una delle rassegne più importanti in questo ambito a livello internazionale. Anche quest’anno con Mutek plays Transart si apre una finestra a Bolzano su questo festival all’avanguardia e i suoi artisti – quest’anno Murcof & Sergi Palau, Aquarian e Sougwen Chen e Sabrina Ratté.
Gli spazi industriali trasfigureranno grazie alle animazioni 3D, le architetture digitali e le suggestive atmosfere delle performance A/V.
Con uno sguardo sempre attento e critico verso il cambiamento anche dei processi artistici e creativi il 24 settembre Transart torna al Noi Techpark alle ore 20.00 per l’inaugurazione di una mostra particolare che vedrà attive le artiste Julia Frank (Italia), Thea Moeller (Germania), e Veronika Eberhart (Austria).
Il progetto curato da Victoria Dejaco dal titolo Art meets Maker Space, sfrutta gli spazi del parco tecnologico e i suoi macchinari all’avanguardia, con cui le tre artiste partendo dai loro tre differenti approcci e poetiche hanno creato delle opere d’arte che saranno appunto presentate al pubblico nel contesto di Transart e poi esposte dal 26 settembre al 3 ottobre durante la Bolzano Art Week.
Un confronto esplicito dunque con i mezzi di produzione, il loro utilizzo e le loro implicazioni sociali e politiche.
“Le performance artistiche ospitate a Noi Techpark si confronteranno con tecnologie, spazi e laboratori che aziende e ricercatori utilizzano ogni giorno per sviluppare nuovi prodotti e soluzioni, andando oltre gli standard e migliorando il nostro mondo”, spiega Giuseppe Salghetti Drioli, responsabile “Place, Press & Community” del NOI. “Rileggere il presente per inventare il futuro. È quello che fa l’innovazione ed è quello che fa anche l’arte contemporanea, offrendo nuove visioni e interrogativi sempre stimolanti. Per questo quella con Transart è per noi una collaborazione strategica e, insieme, del tutto naturale”.
Infine il sipario si chiude su questo poliedrico e coraggioso festival di cultura contemporanea con l’ultimissimo capitolo sempre al Noi, alle ore 21.00 del 24 settembre.
Difficile descrivere cosa possiamo aspettarci. Senz’altro un’esperienza di totale immersione in uno spazio completamente trasformato dalla luce e dal suono, in perfetto spirito “xenakisiano”, in omaggio al compositore di cui ricorrono i 20 anni dalla morte.
Iannis Xenakis è stato precursore dell’utilizzo del calcolo e dell’automazione in musica, della spazializzazione e dunque per certi versi dell’intera ricerca della sound art. Nella Kranhalle del Noi troveremo tutto questo grazie all’interazione tra l’installazione N-Polytope di Chris Salter, i solisti Luca Lavuri al pianoforte, i percussionisti di conTakt, e l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento diretta da Finnegan Downie Dear.
La musica di Xenakis si rivelerà in tutto il suo sorprendente lirismo, la sua poesia, ben lontana dall’essere incomprensibile e cerebrale. Un’esperienza unica per concludere in bellezza il festival di cultura contemporanea che ogni anno ci permette un tuffo nelle frange più avanguardistiche delle diverse discipline artistiche.
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