Società | Assistenza agli anziani

Mauro Randi: “Con il cambio della normativa provinciale la situazione migliorerà”

I responsabili delle politiche sociali del Comune di Bolzano rispondono alle critiche apparse sui giornali e annunciano che la Provincia cambierà la legge sui criteri di assistenza.

Domenica scorsa (20 ottobre) un articolo sul quotidiano Alto Adige riferiva di una situazione di crescente disagio relativa agli standard assistenziali di alcune case di riposo bolzanine. In particolare, così l'articolo, un gruppo di familiari si è rivolto direttamente al sindaco del capoluogo altoatesino per segnalare come l'applicazione della legge provinciale riguardante l'assegnazione dei livelli di assistenza - risoltasi, per motivi di risparmio, in una diminuzione dei casi accerti corrispondenti alla categoria degli utenti “gravemente insufficienti”, quelli cioè più bisognosi di cure - abbia progressivamente portato a una riduzione del personale in servizio nelle strutture cittadine. Con un effetto penalizzante anche per gli altri ospiti, solo sulla carta risultanti più autosufficienti.

In una conferenza stampa convocata oggi (22 ottobre) presso il Comune di Bolzano, l'Assessore alle Politiche Sociali, Mauro Randi, ha voluto tranquillizzare la cittadinanza, dichiarando che l'impegno del Comune non è mai venuto meno: “Abbiamo previsto l'impiego di venti operatori in più nelle varie strutture della città e un rafforzamento delle ore di volontariato, in modo da soddisfare le esigenze degli ospiti e delle loro famiglie”.

Senza un adeguamento della normativa provinciale, però, anche tali sforzi non riuscirebbero a garantire risultati soddisfacenti. Lo ha sottolineato Bruno Marcato, direttore dell'Azienda Servizi Sociali del Comune di Bolzano (anch'esso presente alla conferenza stampa insieme a Reinhard Prossliner, direttore di Villa Serena e Villa Armonia, e Carlo Alberto Librera, responsabile per l’Assb delle case di riposo), il quale ha poi annunciato che tale adeguamento ci sarà: “Al posto dell'attuale criterio basato sull'accertamento della non autosufficienza – che, come visto, in quanto formulato al ribasso ha poi messo in moto il circolo vizioso della diminuzione del personale – si passerà entro breve a una determinazione del fabbisogno in base al numero di letti disponibili nelle varie strutture, come per esempio avviene in Trentino”. Un cambiamento – ha infine sottolineato Randi – che dovrebbe favorire una stabilizzazione degli aspetti economici e consentire così anche un riequilibrio del personale a disposizione degli utenti.