Uccise 1.500 marmotte
“Dal 1° al 30 settembre sono state abbattute 1.563 marmotte, con uccisioni che sono diventate premi delle lotterie e della tombola”. Lo rende noto il WWF altoatesino. “Accade ogni anno in Alto Adige, provincia autonoma che si definisce all’avanguardia in materia di sostenibilità e di rispetto dell’ambiente”, afferma il presidente della sezione bolzanina Luigi Mariotti. La provincia di Bolzano autorizza, attraverso un decreto e un piano di abbattimento, autrorizza l’uccisione di marmotte “per soddisfare - secondo il WWF- le richieste di produttori di latte, che non tollerano le marmotte nei prati e pascoli alpini, e di cacciatori, che intendono utilizzare le marmotte a scopo venatorio”. Quest’anno sono stati concessi 1.563 abbattimenti, di 660 esemplari nelle aree con danni da scavo delle tane, e di 903 esemplari nelle aree dove la marmotta è presente, ma non ha causato danni.
Il piano di prelievo prevede che le marmotte possano essere abbattute anche nei sette parchi naturali dell’Alto Adige, da cacciatori muniti di permesso di caccia valido per le riserve interessate (annuale, d’ospite, giornaliero o settimanale). Il piano di gestione venatoria della marmotta riporta, tra le motivazioni delle uccisioni, la richiesta dei cacciatori: “Da parte del mondo venatorio altoatesino è manifesta l’aspirazione a poter utilizzare la marmotta a scopo venatorio“, si legge nel documento.
Nelle altre regioni italiane la marmotta è una specie protetta. La caccia in Alto Adige è resa possibile grazie ad un decreto legislativo del Governo Renzi, emanato nel 2016, pochi giorni prima del referendum costituzionale, in cambio del sostegno politico della SVP al voto referendario. "Renzi perse il referendum, in Alto Adige la possibilità di uccidere le marmotte é invece rimasta", affermano i vertici del WWF. (qui un approfondimento in merito). Prima del "regalo di Renzi, anche l'Alto Adige doveva attenersi alle normative nazionali e internazionali. L’ex presidente della Provincia di Bolzano Luis Durnwalder e l’ex direttore dell’ufficio caccia e pesca Heinrich Erhard sono stati condannati al pagamento di 568.000 euro ciascuno per aver emanato decine di decreti che consentivano ai cacciatori altoatesini l’uccisione di migliaia di animali, comprese le marmotte, protetti dalle normative europee.
Le marmotte e la tombola
Le uccisioni di marmotta diventano premi della tombola e delle lotterie organizzate dai cacciatori.
Nell’elenco dei premi della lotteria della riserva di caccia di Moso in Passiria si trovano l’uccisione di un maschio di camoscio, di una femmina di camoscio, un fucile Mauser, una cassa di birra, e sette marmotte da uccidere (dal 7° al 14° premio). Il 5° è il 6° premio consiste invece nell’uccisione di pernici bianche, una specie in forte declino sulle Alpi, minacciata dai cambiamenti climatici, dal turismo in alta quota (espansione impianti sciistici) e dall’attività venatoria. Negli ultimi anni la pernice bianca ha fatto registrare un trend negativo del 30% a livello nazionale. Viene classificata come “Vulnerabile” nella Lista rossa italiana ed europea. Per una tombola organizzata nel comune di Tubre è prevista invece l’uccisione di quattro marmotte (premi n. 7, 13, 17, 19).
Nel 2020 sono stati uccisi 26.165 animali selvatici, di cui 764 esemplari appartenenti a specie minacciate e per questo inserite nella Lista rossa delle specie in pericolo.“La caccia è una parte importante della cultura popolare e uno dei grandi valori della nostra terra“ disse il presidente Arno Kompatscher nel 2018, durante un’assemblea dei cacciatori, sottolinea, infine, il WWF altoatesino.
È un "valore" che non mi
È un "valore" che non mi appartiene e speriamo venga estirpata con le nuove generazioni.