Cultura | Aus dem Blog von Nadia Mazzardis

NonSoloNuda - She, la donna nuda che questiona il femminile

Lorenzo Calza ama descriversi con questi verbi "scrivo, disegno, cittadino" e usa "cittadino" come un verbo. Lo abbiamo invitato a Merano nel 2012 al convegno "Dallo sguardo sulle donne allo sguardo delle donne" perchè da uomo, dà voce e corpo (nudo) ad una donna molto intrigante...
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

Imperversa la bufera sul calendario erotico della pizzeria di Merano, venduto a scopi benefici.

Tanti i commenti al mio articolo precedente, che accusano di moralismo bacchettone le femministe e la commissione provinciale pari opportunità, schieratesi, insieme ai centri anti violenza, e a tante altre associazioni contro questa iniziativa, che vede il corpo delle donne sempre rappresentato in atteggiamenti di grande disponibilità.

La stampa locale tedesca ha seguito l'argomento con interesse. "Avrebbero dovuto fotografare suore? Chi l'avrebbe comprato?" questo il commento di uno degli "addetti ai lavori" comparso sulla FF di questa settimana. Chiarendo il concetto che la donna, in quanto  nuda, è un'articolo che "tira" sempre. Grande dibattito sul diritto di chiunque,  delle donne, nella fattispecie, di mostrarsi nude. Nessuno che si interroghi sul perchè, questo diritto non venga quasi mai rivendicato dagli uomini.

Partendo da qui, desidero raccontare il momento in cui io, femminista convinta, che il femminismo non debba negare la femminilità, ho incrociato sulla mia strada SHE. E' una vignetta che ha riscosso un grande successo nel mondo di FB, la pagina conta 12.341 fans nel momento in cui scrivo, che probabilmente saranno aumentati nel momento in cui leggerete. E' pubblicata anche sul Fatto Quotidiano e sul sito di Vanity Fair.

L'ho sempre seguita con interesse, trattandosi di una donna, disegnata sempre di spalle, nuda, che questiona di questioni femminili, di politica, di società, di amore, affetti, di attualità. Ho sempre pensato che a darle corpo e voce fosse una donna, finchè non sono incappata in un articolo online, nel quale il suo autore si raccontava. Un uomo che "pensa come una donna", ho pensato che avesse dell'incredibile! Così abbiamo deciso di invitarlo alla due giorni dal titolo "Dallo sguardo sulle donne, allo sguardo delle donne" a Merano organizzata dall'Associazione SeNonOraQuando - Es Ist Zeit!, nel settembre 2012, con il Frauen Museum, la Commissione Provinciale Pari Opportunità, il Movimento Giovani Bolzanini e con il sostegno economico di alcuni assessorati provinciali e della Fondazione Cassa di Risparmio. Abbiamo indagato sull'immagine della donna nei media, rapportata al suo ruolo attuale nella società.

Una due giorni che ha visto in sala 300 persone, giornaliste italiane, austriache e germaniche, donne comuni, militanti del femminismo storico e del nuovo femminismo. E anche tanti uomini.

Lorenzo Calza, il disegnatore di SHE, è stato uno dei pochi uomini coraggiosi, che ha voluto affrontare l'agone "femminista" per parlare della sua vignetta. Ritornando da Merano, finita "la festa", abbiamo commentato su come fosse andata e io ho fatto una riflessione "la cosa interessante, è che non ti accorgi nemmeno che SHE sia nuda, sono le cose che dice che superano la sua nudità e la rendono interessante, la nudità di SHE non è fine a sè stessa, è una donna che si mette a nudo, con quello che pensa e dice" e Lorenzo mi ha confessato, che il suo timore fosse stato invece, quello di essere criticato perchè SHE era nuda.

Viviamo dentro una cultura in cui il corpo delle donne è sempre stato oggetto di determinazione più maschile che femminile. Ci vogliono "mettere le mani sopra" il Vaticano, il Parlamento, il Potere.

Decisioni sull'applicabilità reale della legge 194 a prescindere dalle obiezioni di coscienza, il cimiterino dei feti a Firenze tanto sbandierato da Renzi, i deputati europei PD, che per sbaglio si astengono dal votare la risoluzione Estrela, che definiva l'aborto, una volta per sempre, un diritto umano, la disciplina, sempre oggetto di grandi discussioni, sulla pillola del giorno dopo, la legge Rajoy, che mette in profonda discussione la legge sull'aborto in Spagna e farà tornare ai tempi bui delle mammare, sono chiari esempi di come la politca, insieme alla chiesa -fatta per lo più da uomini- decida da sempre sul corpo delle donne. Negando loro il diritto all'autodeterminazione.

Tempo fa discutendo con un'amica, che si era rifatta le labbra e che criticava il burqa indossato dalle donne islamiche, lei commentò "le obbligano a mettere il burqa, è terribile", le chiesi se anche lei in fondo non fosse stata in qualche modo obbligata a rifarsi le labbra, lei mi rispose "no, ho scelto!". Sempre mi domando, quanto questa scelta sia veramente spontanea, o quanto non sia frutto di una base culturale su cui si è formata.

L'immagine femminile che ci passano ogni giorno, è che le donne devono essere sempre giovani, belle, senza una ruga. La donna matura è sparita dalla televisione, e se c'è deve sembrare giovane, botulinata e tirata, perdendo con questo non solo genuinità e naturalezza, ma anche la possibilità di esprimere le proprie emozioni con l'espressione del volto, che le è stata celata sotto una maschera ugale a tante altre.

E' davvero una scelta? E' davvero una scelta quella delle olgettine di prostituirsi per avere una borsa di Gucci, una macchina potente e frequentare ristoranti alla moda? Oppure dobbiamo interrogarci su che società abbiamo costruito, che fa in modo di dire a tutte le ragazze, che "sei", "esisti", "hai un ruolo sociale", solo se hai una borsa di Gucci, mentre se compri un libro e approfondisci non sei nessuna? O meglio nessuno ti mostra?

E' davvero una scelta quella di prostituirsi? Probabilmente in taluni casi sì. Ma sono la minoranza. Lo indaga bene Giorgia Serughetti nel suo libro/ricerca "Uomini che pagano le donne". Sì c'è una percentuale di sex workers, minima, che dice "io vendo il mio corpo come forma di rivalsa, verso gli uomini, che se lo vogliono lo devono pagare". Ma c'è una maggioranza di prostituzione derivata dalla tratta e dalla negazione dei diritti umani. I dati Censis parlano di una presenza femminile in TV, dove fatte 100 donne che compaiono, il 50% non parla, il 48 % parla di moda, bellezza, dieta e solo il 2% parla del proprio impegno professionale o sociale.

Il problema del calendario della pizzeria meranese non è che le donne siano nude, ma è il legame tra la beneficienza, la donna in posizioni di grande disponibilità e l'ennesimo messaggio che passa, ovvero che una donna sia interessante se nuda e disponibile e per questo vende e fa vendere.

Non è il caso di SHE, che è una donna nuda che ha un pensiero, politico, filosofico, sociale, affettivo. E non è neppure il caso del sempre verde calendario Pirelli, che E' e DICHIARA di essere un calendario erotico, viene venduto e non si autopromuove con scopi benefici.

Perchè i "creativi" del calendario non hanno pensato di inserire oltre alle fotografie di queste donne, anche il loro pensiero sulla situazione dei bambini in difficoltà, che andavano ad aiutare con la loro disponibilità a cedere la propria immagine? 

Perchè dare sempre e comunque un'immagine di donna zitta e nuda? Non si può poi dire che questo non abbia nulla a che fare con la violenza sulle donne. Gli osservatori di ricerca preposti a questo compito lo stanno dicendo da anni: l'immagine che stiamo dando in Italia, del corpo delle donne, è troppo orientata alla sola ed esclusiva disponibilità sessuale e questo alimenta una cultura sessista. Per semplificare "se non sei più bella, nuda e disponibile per me, io ti posso anche ammazzare". Senza contare il senso di inadeguatezza provocato da queste immagini, su quelle donne che non corrispondono ai canoni fissati da altri.

Per questo non accetto le false accuse di "bigottismo e moralismo", io le SHE nude che parlano, le ho appese in ufficio! Ci sarà un motivo? Sì c'è! Ed è perchè SHE dà un'immagine della donna, che è quella che vorrei per tutte le donne, pensa cose intelligenti, le dice, è adeguata al momento, è attuale, attenta, sta sul pezzo...ed è anche bella e nuda, non è SOLO  bella e nuda.

http://www.vanityfair.it/lifestyle/sex/13/07/29/generazione-she#gallery=4118-1

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Oskar Egger Dom, 12/22/2013 - 12:53

e mi ripeto a costo di ribeccarmi i - - - : nella violenza sui generi va inserita anche il fenomeno dilagante dell' omosessualitá, perché c'é, nella maggior parte dei casi, una causa, da non cercarsi nella fisiologia, come, d' altronde, nella prostituzione e nella commercializzazione del corpo femminile (o maschile, é uguale!), che andrebbe analizzata.
Comunque mi permetto di rilevare che il paragone tra i moventi che portano all'uso della chirurgia estetica a quelli che portano a portare il burchia, mi sembra come quello tra uva e carne bovina.

Dom, 12/22/2013 - 12:53 Collegamento permanente
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Mensch Ärgerdi… Dom, 12/22/2013 - 14:50

In risposta a di Oskar Egger

Purtroppo nel pensioro a senso unico di questo femminismo il suo ragionamento non può funzionare. Le vittime sono e saranno sempre solo donne, gli opressori sempre solo uomini. Il male è intrinseco al genere maschile!
Perle di saggezza come la seguente "se non sei più bella, nuda e disponibile per me, io ti posso anche ammazzare" sconfinano nell'offesa nei confronti degli uomini, si tratta di semplice sessismo, ipocreta fra l'atro. Per fortuna la nostra società è avanti anni luce da come viene descritta in questi articoli. Basterebbe immortalare le immagini delgi occhi al cielo provocati da questo pezzo nella stragrande maggioranza dei lettori ma sopratutto delle lettrici per provarlo.

Dom, 12/22/2013 - 14:50 Collegamento permanente
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Oskar Egger Dom, 12/22/2013 - 20:58

In risposta a di Oskar Egger

@mateo, se mi metti alle strette, devo rispondere: mi riferivo alla violenza psicologica dei genitori/madri in particolare, che impediscono uno sviluppo sereno e secondo natura della sessualitá, ecco perché ho usato il termine violenza. Secondo me oltre alla richiesta "siamo tutti ugualmente tutelabili e tutto é permesso", ci si dovrebbe porre la domanda: "perché la sessualitá si sviluppa in un senso piuttosto che in un altro". Ritengo che la cultura sessuale sia sotto zero e altressí la consapevolezza su di una sessualitá adulta. Chi ha voglia trova delle risposte nel buon vecchio Kernberg o anche nella Dolto. Varrebbe la pena!

Dom, 12/22/2013 - 20:58 Collegamento permanente
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Nadia Mazzardis Dom, 12/22/2013 - 15:55

Forse invece di offendersi, basterebbe leggere i dati. In Italia una donna ogni due giorni viene ammazzata da una persona che ha avuto o ha legami sentimentali con lei, marito, compagno, ex compagno, fidanzato. Forse invece di offendersi, basterebbe che gli uomini si indignassero di fronte ad altri uomini che usano violenza sulle proprie donne fino ad ammazzarle. Ce ne sono molti che si indignano, ma non abbastanza, e troppo pochi pubblicamente. Alzano gli occhi al cielo e archiviano la questione

Dom, 12/22/2013 - 15:55 Collegamento permanente
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Mensch Ärgerdi… Lun, 12/23/2013 - 11:50

In risposta a di Nadia Mazzardis

"Forse invece di offendersi, basterebbe che gli uomini..." Nel mio commento io parlavo di entrambi i sesssi. Da essere umano mi indigno per ogni omicidio volontario. Guardando propio ai dati statistici, ci si accorge che il numero degli omicidi è in constate calo negli ultimi 20 anni, principalmente perchè la criminalità organizzata uccide di meno. Il numero delle donne uccise da uomini è rimasto costante in Italia, fra l'altro uno dei numero più bassi in Europa (http://www.unodc.org/unodc/en/data-and-analysis/homicide.html). Non posso che rimandare all'ottimo articolo di Tonello sul Fatto Quotidiano: http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/05/11/femminicidio-numeri-sono-tut…

Lun, 12/23/2013 - 11:50 Collegamento permanente
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gorgias Dom, 12/22/2013 - 17:55

Forse non accettà le accuse di moralismo e biggottismo fatte nell'articolo precedente, però le mancha la rettitudine di rispondere direttamente a questa affermazione.
Ma come si fa poi, partendo dalla polemica dei calendari, a fare un argomento che è più un'odissea, buttando ogni argomento che si trova per la via in un grande mixer e farne un frullato che sà di stoltézza e viltà?
Tutti gli argomenti possibili entrano nel grande mixer, burka, chirurgia estetica, prostituzione forzata, violenza contro le donne, feminicidio, il tipo di donna rappresentato in pubblicità, televisione e cinema e la sottile soglia morale trà questo calendario e quello della pirelli. :-)

Sono però anchora interessato se adesso è disponibile a rispondere alla mia risposta a una sua affermazione fatta nell'articolo precedente o se preferisce di scriverene uno nuovo.
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Lei:
>Questo spiega anche il perchè le donne che si sono offerte volontariamente per essere fotografate non "comprendono". <
Io:
Le parentesi attorno a comprendono saranno segno di un residuo pudore? Ovviamente persone che non la pensano come Lei non sono in completa capacità di intendere e volere. Avranno subito un lavaggio di cervello?
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Questo si che è paternalismo, paternalismo feminista!
E concludo:
Il feminismo è il schiovinismo contro le donne che non la pensano allo stesso modo.

Dom, 12/22/2013 - 17:55 Collegamento permanente