Climate Change Conference di Lima in Perù.
Voces por el Clima – Esempio di migliore pratica
Come esempio pratico di migliore pratica (best practice) è stato presentato al programma culturale Voces por el Clima collegato al Climate Change Conference – COP20 a Lima (Perù) un progetto per la costruzione di abitazioni economiche di qualità.
Il progetto denominato Propeuesta del IVUC para la regiòn Selva ha ottenuto il primo premio del CONCURSO "CONSTRUYE PARA CRECER", 2013 (http://www.usmp.edu.pe/ivuc/index.php?pag=concurso6).
Interessanti sono le soluzioni costruttive e la scelta dei materiali. Tale progetto non è adatto alle esigenze climatiche del nord Italia ma un particolare nella scelta dei materiali riguarda anche noi.
Il tetto e la pavimentazione esterna sono realizzati con pannelli di materia prima seconda derivata dal riciclo degli imballi poliaccoppiati (comunemente conosciuti come Tetra Pak). In Peru contenitori in poliaccoppiato raccolti nella differenziata vengono lavorati per separare le fibre di cellulosa, la plastica e l’alluminio. Le fibre di cellulosa vengono utilizzate per la prodizione di cartone ed altri oggetti mentre la plastica e l’alluminio vengono lavorati per ottenere pannelli per pavimentazioni e per pannelli ondulati per la copertura. I tetti realizzati con questi pannelli hanno alcuni vantaggi non indifferenti: costi molto bassi, bassa trasmissione del calore, alta resistenza alle intemperie e la possibilità di rilavorare il materiale per il riuso.
In Alto Adige i contenitori in poliaccoppiato rappresentano il ca. 6,6% dei rifiuti (Landesweite Restmüllanalyse, 2009) e non possono essere conferiti nella differenziata. Il primo passo sarebbe quello di ridurre questi contenitori in quanto bisogna prediligere i contenitori riutilizzabili. Il secondo sarebbe quello di riciclarli. Ma i cittadini dell’Alto Adige, che pagano il contributo assolto per la gestione del contenitore al momento dell’acquisto (obbligatorio in Italia, che viene restituito ai cittadini se il Comune permette la raccolta differenziata) non possono conferirli per il riciclo. Devono poi pagare una seconda volta per il conferimento del contenitore all’inceneritore e forse dovranno pagare anche la sanzione alla Comunità Europea per la gestione non corretta di questo materiale. Inoltre la combustione degli imballi in poliaccoppiato fa sì che le sostanze nocive combuste vengono respirate dai cittadini di Bolzano e in parte legate nei filtri e/o nelle scorie del forno oltre che fare perdere materia prima seconda per la creazione di manufatti. Alla faccia del cambiamento climatico. Va cambiato il sistema – non il clima.