Economia | Il commento

“Non è ancora detta l’ultima parola”

Emozioni Alto Adige c’è. Ad affermarlo il neopresidente Luciano Giovanelli che non ha alcuna intenzione di “mollare la presa”, esito del ricorso permettendo.

Sono stati i continui attacchi diretti a Georg Oberrauch e alla sua famiglia a indurre l’ormai ex-presidente della cordata Emozioni Alto Adige a passare il testimone a Luciano Giovanelli alla guida dei 37 imprenditori impegnati nel progetto di riqualificazione dell’area dell’autostazione di Bolzano, alternativo a quello del (finora favorito) tycoon austriaco René Benko. “Sono sereno – dichiara Giovanelli -, ho accettato con entusiasmo l’invito dei 37 imprenditori, che poi diventeranno 50, e va dato merito a Oberrauch di essere riuscito a mettere d’accordo l’interesse di tutte queste persone, che hanno fatto il bene dell’economia bolzanina negli ultimi 50 anni”.

Un moto di orgoglio attraversa il nuovo presidente, il quale non manca di ribadire che in passato c'erano ben due progetti "in canna" per il quadrilatero di Via Alto Adige, via Perathoner, via Stazione e via Garibaldi, uno risalente addirittura al 1998 e l’altro al 2004. “È da oltre 25 anni che si sta cercando di ridisegnare l’areale della stazione - precisa Giovanelli - , prima, nel 1998, è stato presentato un grandioso piano che poi purtroppo è rimasto inattivo nelle mani di Durnwalder e nel 2004, lo stesso gruppo di imprenditori, guidati allora dal padre di Georg Oberrauch, avanzò l’idea di voler riconvertire la zona a parco, ma anche lì la politica non dimostrò la volontà di portare avanti la cosa. Addolora quindi il fatto che molta gente chieda perché non abbiamo fatto proposte prima dell'arrivo di Benko, perché queste evidentemente sono delle falsità”.

Difende con fervore il progetto dei 37 l’”imprenditore-capo”, non tralasciando di ricordare le incongruenze rilevate a suo tempo in quello della controparte: “il piano che era stato presentato da Benko era di tutt’altri volumi, una vera speculazione, non dimentichiamoci che è stato anche grazie alla nostra opposizione che il comune ha deciso di mettere dei paletti, tanto che Benko aveva anche pensato di ritirarsi. Noi siamo intervenuti per costruire al contrario un progetto a misura d’uomo che garantisca posti di lavoro sicuri”.

Ora non resta che attendere gli sviluppi del ricorso, dopo che la commissione comunale ha promosso il prospetto Benko-Chipperfield e bocciato quello di Emozioni-Podrecca. “Non siamo stati messi nella stessa condizione di valutazione - conclude il "capitano" della cordata - non si possono mettere in gara due progetti che possiedono due perimetri diversi, altrimenti è chiaro che c’è uno sbilanciamento. Siamo stati anche accusati di voler affossare il piano di riqualificazione tout court, è stato detto che piuttosto preferiamo non si faccia niente, ma come si può pensare che gli imprenditori che hanno investito 2 milioni di euro vogliano tirarsi indietro proprio adesso? La verità è che la società è unita perché crede davvero in questo progetto”.