Automobili a misura di bambino
Per una volta vedere tante macchine in fila è un piacere, anche perché l'immagine complessiva è quanto di più lontano da velocità, inquinamento e traffico si possa pensare. Questo grazie alle 111 protagoniste della mostra "100% TobeUs" curata da Kuno Prey e inaugurata ieri nella sede della Libera Università di Bolzano. E' proprio Kuno Prey, docente di Product design ad Unibz, a spiegarci origine e obiettivi del progetto: "Matteo Ragni come tutti i designer, una volta diventato papà, si è messo a progettare per i bambini. Lui ha progettato una macchina "intelligente" su cui il bambino può intervenire. L'automobilina, infatti. viene venduta insieme alla carta vetrata per cui la si può carteggiare, disegnare e ricolorare, se la si lascia nell'armadio è efficace contro le tarme e quando ha percorso il suo ciclo si può utilizzare come legna da ardere".
Una volta realizzato il manufatto, Ragni non si è fermato ed ha coinvolto cento designer di fama internazionale, così è nata la mostra itinerante: "E' già stata allestita al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, al Museo del Design di Toronto ed a New York - spiega Prey - . Sullo stesso esercizio progettuale, che ha limiti ben precisi, si sono cimentati anche 15 studenti della nostra facoltà di Design. Occorreva realizzare l'automobilina lavorando un blocco di legno, tagliandolo in due direzioni e senza fare fori. Solo un inizio e fine di taglio di sega. Non mi interessava, però, far apprendere agli studenti solo l'arte di segare e levigare ma, piuttosto, di far comprendere l'operazione completa, mostrando come si possa essere creativi ad ampio raggio, non solo progettando artefatti ma immaginando un progetto culturale come questo che ha il chiaro scopo di far ripensare ai giochi per bambini. La mostra è anche un invito a genitori e figli a farne altri con le proprie mani, riavvicinando i bambini ad una manualità che stanno perdendo sempre più velocemente".
A voler essere pignoli, rispetto al lavoro dei designer c'è una differenza sostanziale, gli studenti di Bolzano hanno lavorato legno di cirmolo tipico delle nostre parti invece del legno di cedro del Libano. In pratica hanno creato un'automobile a chilometro zero. Chi poteva immaginarsela?