Cronaca | Gastbeitrag

Non un passo indietro ma due avanti

Ho sentito la notizia dell'attentato dall'Inghilterra e mi sono sentito doppiamente coinvolto, perché i concerti li organizzo ed a Manchester ho amici.
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Foto: web

Sono andato a letto dopo concerto di band inglese, e prima di chiudere gli occhi è giunta la notizia dell'attentato dall'Inghilterra.
È stupido ma mi sono sentito doppiamente coinvolto, e più, perché i concerti li organizzo e a Manchester ho amici.

Poi ho visto che si trattava di Ariana Grande, una star per bambini e adolescenti. E ho pensato a quanto schifo possa fare l'essere umano nei suoi risvolti peggiori.

Chiunque abbia voluto ciò che è successo ieri, nuovo caso di attentato durante una campagna elettorale, sia esso un pazzo isolato, sia un gruppo terroristico, sia controspionaggio, siano i romuliani, fosse per me sarebbe chiuso in una cella tappezzata dei filmati strazianti su tutte le pareti per tutta la vita. Non credo alla riabilitazione possibile per chi ammazzi scientemente bambini.

So pure che l'intoccabilità dei bambini è precetto forte per qualunque frangia di qualunque religione monoteista, quindi delle domande me le pongo, e con rinnovata attenzione alle costanti di questi episodi.
Al momento non so chi abbia rivendicato, se qualcuno lo abbia fatto etc, e non mi importa. Il pensiero nell'ordine va a chi c'era, a chi vi aveva cari, a chi ha organizzato, a chi organizza in genere, e a chi in Inghilterra andrà a votare tra due settimane in una delle sue elezioni più importanti di sempre.
E la razionalità dice che fermarsi nel panico sarebbe esattamente dare vittoria a chi il panico cerca, chiunque sia.

Non un passo indietro ma due avanti.