"Senza tetto, prima i bolzanini"
Sarà data accoglienza “in via prioritaria”, precisa il municipio, alle persone vulnerabili, alle persone inviate dai servizi socio-sanitari esclusivamente della città di Bolzano, alle persone con certificato medico, alle persone locali senza fissa dimora – i senza tetto “storici” del capoluogo, per dirla con il sindaco –, infine alle persone stabili sul territorio cittadino da almeno 6 mesi che non siano state espulse da centri di accoglienza.
Nuove regole
Sono i criteri di accesso decisi dalla giunta comunale nell’ambito della proroga, annunciata nelle settimane scorse, dell’Emergenza freddo fino al 31 ottobre. “Il servizio – precisa Renzo Caramaschi –, visto che si estende alla primavera e all’estate diventa Ricovero straordinario notturno per senza fissa dimora ed è volto a garantire il riparo a persone che diversamente trascorrerebbero la notte dormendo all’aperto in qualche riparo di fortuna”.
Il servizio visto che si estende alla primavera e all’estate diventa Ricovero straordinario notturno per senza fissa dimora ed è volto a garantire il riparo a persone che diversamente trascorrerebbero la notte dormendo all’aperto in qualche riparo di fortuna (Caramaschi)
Il ricovero è provvisoriamente collocato presso la struttura attrezzata con container in via Macello, in attesa che vengano ultimati gli interventi di adeguamento del complesso acquistato allo scopo dal Comune a Bolzano Sud (via Comini) e che sarà a disposizione dal prossimo autunno. Sono 100-110 i posti letto gestiti dall’Azienda servizi sociali nell’ambito di un contratto in essere con l’associazione Volontarius. Il costo mensile a carico dell’amministrazione è di circa 87.000 euro, importo destinato a ridursi non appena sarà possibile effettuare il trasferimento del servizio nella nuova struttura comunale in zona produttiva.
Le priorità: vulnerabili e senza tetto "storici"
La precedenza viene data, come spiega Caramaschi, alle persone “vulnerabili”, ovvero famiglie con bambini, minorenni, individui con problematiche sanitarie o sociali segnalati dai servizi cittadini e non degli altri centri altoatesini, e ai senza tetto che gravitano da tempo su Bolzano. Si vuole evitare, nelle intenzioni del Comune, un effetto “turismo” per la fascia della marginalità dando priorità ai senza fissa dimora della città, se così si può dire, per i quali il servizio in origine è stato pensato. Un punto però che potrebbe far discutere le associazioni e i consiglieri che si occupano da tempo del problema. “Inoltre tutti quelli che arrivano – aggiunge il sindaco – saranno identificati e l’elenco verrà comunicato alla questura”.
Tutti quelli che arrivano saranno identificati e l’elenco verrà comunicato alla questura
Sembra rientrare invece il caso sollevato da Caramaschi e dall’assessore Sandro Repetto sulla possibile pressione sull’Emergenza freddo dei migranti esclusi dall’accoglienza per i richiedenti asilo e di coloro che si sono visti rigettare la domanda di protezione internazionale. “Il commissario del governo ha spiegato che dopo il diniego c’è oltre un anno a disposizione per fare ricorso e che occorre poi attendere le disposizioni del nuovo governo”, afferma il primo cittadino che da mesi ha preso di petto la questione del degrado e della marginalità a Bolzano, anche avallando gli sgomberi come quello a Gries.
Analogamente prevista dalla giunta comunale anche la proroga estiva, senza costi aggiuntivi, del servizio di ricovero straordinario notturno per donne senza tetto (8 posti) nel centro di emergenza “Casa Conte Forni” di via Renon, sempre gestito da ASSB tramite Volontarius.