Non si vive di sola Tesoreria.

A Bolzano abbiamo bisogno di investimenti. E di chi ha voglia di investire.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

Il primo datore di lavoro ( e di reddito) per noi Bolzanini, è la Tesoreria. O meglio le varie Tesorerie degli Enti Pubblici: Inps, Provincia, Comune, Asl, ecc. ecc. Piú del 50% della nostra popolazione ne beneficia sia in termini di pensione, sia in termini di lavoro prestato presso Enti Pubblici. Una situazione, la nostra, che ci consente di mantenere un alto livello di servizi alla Comunità, un alto tasso di occupazione ed un potere di acquisto diffuso che contribuiace a far girare l’economia. Ma c’è anche l’altro 50% dei Bolzanini, che non vive di Tesoreria, ma fa i conti con l’economia privata e con le sue rapide trasformazioni degli ultimi anni. Crisi, concorrenza, mobilità, instabilità dei posti di lavoro, mestieri che scompaiono. A Bolzano c’é bisogno di una nuova stagione di progetti e forti investimenti privati e pubblici che diano un futuro di sviluppo alla città, contrastandone il declino. Attirare investimenti ed investititori (locali e stranieri) è l’unico modo per assicurare occupazione nel settore privato, ma anche per alimentare le diverse Tesorerie pubbliche. All’economia privata e pubblica bolzanina non basta il suo glorioso passato: il futuro è giá cominciato e ci sta sorpassando.