Politica | Referendum

Il Pd lancia i comitati per il "sì"

Presentata la piattaforma online per aggregare sul territorio i fautori della riforma costituzionale.

La segreteria provinciale del Partito Democratico ha lanciato stamani (23 giugno) una piattaforma online per sostenere la campagna referendaria a favore della riforma costituzionale. “Un appuntamento importante – ha affermato la segretaria del partito, Liliana Di Fede – che corrobora il cammino delle riforme sin qui fatto nel campo del lavoro e della scuola, e che si propone di mettere a punto una più efficiente e snella macchina istituzionale, base per il futuro benessere dell'intero Paese”.

Anche se la Costituzione italiana è stato un modello di ingegneria democratica, soprattutto alla luce dei tempi in cui fu scritta, ciò non toglie che un suo aggiornamento sia diventato indispensabile. E' questa, in estrema sintesi, la convinzione che ha motivato gli esponenti locali del partito di Matteo Renzi ad attivarsi per diffondere tra i cittadini la conoscenza dei contenuti della riforma. “Chiunque volesse fondare dei comitati o partecipare ai lavori di quello che stiamo varando – ha proseguito Di Fede - adesso potrà farlo utilizzando gli strumenti partecipativi che abbiamo già sperimentato in altre occasioni. Quella che vi presentiamo è dunque una piattaforma utile ad accompagnare e integrare la nostra organizzazione sul territorio. Occorre l'impegno di tutti”. Sulla stessa linea Mauro Randi, per il quale “è fondamentale che le persone entrino in relazione con i contenuti di questa riforma, vale a dire col significato del superamento del bicameralismo perfetto, necessario a rendere la nostra legislazione più veloce e al passo con i tempi mutati”.

Prima che Nadia Mazzardis illustrasse nel dettaglio la struttura della piattaforma (la quale avrà comunque un modestissimo impatto interattivo, essendo perlopiù consultabile come repertorio di informazioni e modulo per formare o iscriversi ai comitati), c'è stato però anche un timido segnale di autocritica. Ad esporlo il consigliere comunale ed ex candidato alle primarie per la carica di sindaco Alessandro Huber, il quale ha detto: “Dovremmo provare ad invertire una tendenza che purtroppo lo stesso premier ha contribuito a creare, ossia quella di rendere il voto di ottobre una specie di plebiscito sulla sua carica. Il fronte dei contrari alla riforma certamente utilizzerà l'occasione per segnalare la propria sfiducia nei confronti del primo ministro, noi invece dovremmo concentrarci proprio sulla riforma stessa, al di là dei personalismi”.