Politica | Bolzano

“Cinque anni passano in fretta”

Roberto Zanin (Oltre/Coraggio) striglia la giunta: “Ötzi? Meglio sul Virgolo. Lo sostiene pure Fattor”. Obiettivo la prossima consiliatura – con un occhio al FC Südtirol.
Roberto Zanin
Foto: Roberto Zanin

salto.bz: Sotto a un post facebook dell'assessora Chiara Rabini, riguardo al futuro assetto urbanistico di Corso Libertà, ha commentato – con tono insolitamente sarcastico – “vedo che avete idee condivise in giunta...”. Lei, già candidato sindaco del centrodestra e ora leader dell'opposizione in Consiglio comunale, come giudica la contrarietà della esponente dei Verdi alle statue nel Corso proposte dal collega di giunta Stefano Fattor?

Roberto Zanin: Sono abbastanza moderato nei termini, ma in quel caso non sono riuscito a trattenermi. L'assessore competente per quanto concerne il patrimonio (Fattor, ndr) esce con un'idea – che è discutibile, si può discutere, valutare. Il giorno stesso esce l'assessore alla cultura (e all'ambiente, Rabini, ndr) che contesta l'implementazione culturale in Corso Libertà per proporre una soluzione di difficile attuazione. Non serve essere un architetto o ingegnere per capire che piantare gli alberi dove c'è un porticato o vi sono impianti e tubature è complesso. Devo pensare ad alberi a piccolo fusto? Servono a raffreddare la via? Ci sono due assessori che dibattono su facebook, quando il luogo deputato alla discussione è la Giunta comunale. Solo che siccome non vanno d'accordo, si blocca tutto.

Si può assistere a un dibattito tra assessori su facebook?

Quindi, secondo lei, questo è il modus operandi della giunta comunale.

Ho letto con stupore e al contempo grande entusiasmo che nel PUMS rivive il terzo lotto del tunnel della Statale 12. Io sono nuovo della politica, e inesperto: in campagna elettorale ho scoperto che vale tutto e il contrario di tutto. Quando io e il sindaco di Laives Christian Bianchi parlammo del prolungamento della galleria, lo stesso Fattor si espresse negativamente, assieme al sindaco. Ora invece è fattibile. Siamo contenti che qualcosa detto da noi si realizzi.

Dite di portare il museo archeologico di Ötzi sul Virgolo. Anche su quello, alla fine, avrete ragione?

Questo dibattito è limitato. Stiamo parlando del futuro di Bolzano, e poi parliamo d'un cancello in una via (ovvero via della Vigna, ndr) o di Ötzi. Bolzano deve tornare a fare politica. Abbiamo un sindaco che è stato un traghettatore, un tecnico, un esecutore – uno che “fa le cose” o dovrebbe farle. Credo che dalla prossima consiliatura dovremmo parlare un po' di politica. Un sindaco che continua a dire che non si occupa di politica e che i partiti che lo sostengono sono solamente una rottura di scatole, non funziona più. C'è un tessuto sociale che va riunito attorno a un tavolo, affrontando i temi su come dev'essere Bolzano nei prossimi 5, 10, 20 anni.

Lei guarda già alla prossima consiliatura. Crede che, a nemmeno un anno dal suo insediamento, questa amministrazione sia già al capolinea?

La cosa più preoccupante è che non lo è: sanno tutti che non si può andare a votare. Arriveremo al termine della consiliatura, ma così. Ciò mi preoccupa molto. Uno dei cavalli di battaglia del sindaco durante le elezioni era il sottopasso di Via Einstein: ebbene, adesso scopriamo che c'è una falda. Il cavallo si rivela un asinello. Caramaschi parla di mediazione, per me è mettere la polvere sotto al tappeto.

Bolzano deve tornare a fare politica. Abbiamo un sindaco che è stato un traghettatore, un tecnico, un esecutore – uno che “fa le cose” o dovrebbe farle. Caramaschi parla di mediazione, per me è mettere la polvere sotto al tappeto. Bolzano, senza una visione prospettica e consolidata, tra cinque anni avrà una scelta complessa da fare.

 

Torniamo a Ötzi. Anche su questo tema le posizioni sono assai diverse. Cosa ne pensa? (L'intervista è stata fatta nei giorni scorsi, e ieri sera, 24 giugno, la Giunta comunale si è ufficialmente espressa per l'Ex Ina, ndr).

Il museo di Ötzi in centro rientrava tra i dieci punti sottoposti al sindaco dalla SVP per avere il loro sostegno al ballottaggio. Lo dico perché due ore prima erano qui. Allora non potevo espormi, perché ero a capo di una coalizione, mentre il sindaco questo impegno lo ha preso. Nel DUP – documento unico programmatico – proposto a ottobre ci stava scritto che Ötzi doveva addirittura “rimanere lì dov'è” (nel documento si parla di un “nuovo polo Museo Civico-Museo Archeologico”, ndr), quando la richiesta della SVP era che restasse in centro. L'unica cosa che noi non vogliamo è lasciarlo lì dov'è.

Poi è arrivato lo studio Sinloc commissionato dalla Provincia.

Ricerca commissionata male, secondo me. Per due motivi: nessun riferimento alla mobilità, come dice l'assessore Fattor. Poi la valutazione economica: come faccio a sostenere che la soluzione ex-Ina sia in astratto la migliore, se non so quanto costa. L'elemento prezzo, in una contrattazione, è fondamentale. Già una trattativa fallì. Conterà invece qualcosa che ci sono alternative a costo zero, rispetto ai quaranta milioni? E non parlo del Virgolo.

L'ex-Enel non andrebbe bene come soluzione?

Noi abbiamo un progetto, che è il Virgolo. L'ex-Ina non è un progetto, è Tosolini che dice “comprami l'immobile e mettici Ötzi”. Tornando alla mobilità, possiamo pensare a 50 autobus al giorno che parcheggiano in via Marconi? Questo è il vincitore, ovvero l'ex-Enel. Il pregio sarebbe il collegamento con Gries. Cosa c'entra?

Non sono il paladino del Virgolo.

La questione mobilità, sottolineata dall'assessore Fattor, non si porrebbe in ogni caso? Anche l'attuale museo si trova in centro. E pure a valle del Virgolo sarebbero necessari altri parcheggi.

L'ipotesi Virgolo è auto-free. Ci sarebbe la funivia, il mezzo più ecologico e meno impattante, capace di trasportare mille passeggeri all'ora. In basso ci sono già parcheggi. Non sono il paladino del Virgolo, sto solo dicendo che i criteri sono assurdi e devo pensare ci sia qualcosa.

Dice di non essere “il paladino del Virgolo”, però sembra condividere le critiche mosse da Hager allo studio Sinloc, denunciando una rete di “amicizie” a favore della soluzione in centro storico.

Quello degli stakeholders è un problema. Non l'ho sollevato io, ma Fattor. Un museo che ora sposta 300mila persone, 500mila potenziali e non viene considerato l'aspetto mobilità o economico?

Nella maggioranza c'è chi sostiene lo stesso.

Che azzardano, che dicono la parolina in più. Come Alessandro Huber. Sempre Fattor dice che meglio delle carceri c'è l'ex-Ina e addirittura il Virgolo.

Con l'assessore Stefano Fattor c'è intesa, quindi. Avete una sponda all'interno della giunta?

Ogni tanto ci sentiamo con Stefano, che è stato mio compagno di scuola. Ci preoccupiamo che a volte abbiamo comunanza. Però spesso su posizioni che avevamo noi, come sulla Statale 12. La mia preoccupazione è che andranno sicuramente avanti mettendo la polvere sotto al tappeto. Ötzi è un caso emblematico.

 

Ötzi sul Virgolo potrebbe diventare un grosso nodo di questa legislatura. Si parla già d'un nuovo referendum. Profezia che si autoavvera?

Il sindaco è molto sereno, sui referendum, ne ha perso uno con l'80% (sul tram, ndr). Se vincesse il Virgolo, lui ne prenderebbe atto. Ed è di nuovo polvere sotto al tappeto: un impegno chiaro con la SVP non si realizza.

Rappresentiamo un centrodestra moderato e non ideologico. Siamo funzionali al lavoro del sindaco. Non vogliamo fare la stampella alla maggioranza, ma se ci sono provvedimenti seri e condivisibili noi li votiamo.

Come intende pungolare la maggioranza, di fronte alla immobilità che sta descrivendo?

Possiamo fare poco, hanno una maggioranza chiara. Certo, c'è un po' di timore con una forza come la nostra, oramai di otto consiglieri, abbastanza moderata. Siamo funzionali al lavoro del sindaco: può sempre calmare le agitazioni in giunta, dicendo (magari scherzando) che un'alternativa ci sarebbe. Per converso non vogliamo fare la stampella alla maggioranza, ma quando ci sono provvedimenti seri e condivisibili noi li votiamo. Quando c'è da essere duri, forse lo siamo ancora più di chi sostiene di esserlo. Una commissione d'inchiesta sulla RSA di Don Bosco, o l'opposizione di Della Ratta sulla “svendita” di SASA, lo sono più di conferenze stampa sulle panchine che non sono state fatte. 

Potrebbe nascere una nuova maggioranza in questa legislatura?

Se noi come “Oltre” possiamo sostenere dei progetti che non sono sostenuti dalla maggioranza per motivi ideologici o preconcetti, lo facciamo.

La costellazione del centrodestra che l'ha sostenuta come candidato sindaco sta risentendo dell'adesione alla sua lista “Oltre” di vari consiglieri dalla Lega – che è al governo della Provincia? In altre parole, quali sono i suoi rapporti col centrodestra?

I rapporti sono buoni dal punto di vista personale, da quello politico ne stiamo parlando. Premessa: io non ho fatto alcuna campagna di reclutamento sulle persone della Lega. Ci sono persone che avevano, per motivi loro, disagio nella Lega. Solo nel momento in cui avevano già deciso di uscire, hanno parlato con me. Potevo rifiutare queste persone. Ma non avremmo accolto chiunque, bensì solo persone in linea con una concezione del centrodestra “moderata”, o meglio, “non ideologico” e senza pesanti ripercussioni nel passato. A me dispiace però che le iniziative di Fratelli d'Italia vengano bocciate in modo ideologico. Mi dà altrettanto noia che mi si rimproveri di votare delibere della maggioranza. Io non sono ideologico. Ho sentito proposte di buonsenso da parte di Lega e Fratelli d'Italia. L'alveo resta quello del centrodestra: certo, mi rendo conto che il giorno dopo la mia sconfitta i miei partner hanno iniziato a litigare in modo pesante. La discussione tra Lega e FdI temo andrà avanti sino alle elezioni provinciali.

Da poco il suo riferimento nazionale è “Coraggio Italia”, la lista di Giovanni Toti e Luigi Brugnaro che sta riassorbendo una parte consistente di Forza Italia. Che ruolo può avere in Sudtirolo?

Credo che in Sudtirolo, ma anche in Italia, ci sia lo spazio per una forza come la nostra. Non ideologica, non pregiudiziale, ma ritengo anche che sia necessaria una strategia politica chiara per il futuro. Al termine di questa legislatura a Bolzano dovremo fare i conti. Anche nella scelta del candidato sindaco del centrosinistra o quello che ci sarà, non ricandidandosi più Caramaschi, andrà fatta una valutazione: vogliamo un tecnico o un politico? Una persona che unisce?

Tra quattro anni e mezzo anche il centrosinistra, nella scelta del candidato sindaco – non ricandidandosi più Caramaschi – dovrà fare una valutazione: vorranno un tecnico o un politico? Una persona che unisce?

Lei lavora già alla scadenza della legislatura tra quattro anni e mezzo. Il suo unico obiettivo è Bolzano?

Quando ho perso avevo due opzioni: dire che ci ho provato, di aver lavorato seriamente, e lasciare la politica come Robert Oberrauch o Tagnin. Oppure impegnarmi. Ciò significa avere una visione. Io mi sono candidato, speso, per Bolzano. Non mi interessa la Provincia o il Senato. Se il discorso provinciale è funzionale a Bolzano, ne possiamo parlare al nostro interno. Ma il timing è cinque anni. Se penso a Bolzano, senza una visione prospettica e consolidata, tra cinque anni avrà una scelta complessa da fare. Cinque anni passano in fretta, se le priorità sono quelle di cui abbiamo parlato sinora.

Allora qual è la vostra ricetta per Bolzano?

Qual è la visione economica per Bolzano nei prossimi cinque anni? Non c'è. Il lavoro di questi anni non è stato fatto in modo prospettico. Anche nel rapporto con la Provincia dovremmo fare un ragionamento pluriennale. Pensiamo all'Agenda Bolzano: ho visto delle infrastrutture, ma non ho visto altro. Anche sul piano sociale, o perché no sul piano sportivo. Poi capita che in Provincia ci sia la Lega e a Bolzano no. E al contempo ho difficoltà a pensare Repetto all'opposizione in Provincia e il PD in maggioranza qui. Allora facciamo un ragionamento a dieci anni, indipendentemente da chi governerà. E le dico un'altra cosa.

Prego.

In questo momento in consiglio comunale ci sono otto nostri consiglieri, più cinque della lista Caramaschi, più quattro con Gennaccaro, più due del Team K. Ovvero 19 “civici”. Non distanti in modo siderale. La maggioranza è 23. Ci sono anche persone di sinistra, non ideologiche, che dicono “con la Lega mai” (tranne che a Roma), ma possono discutere assieme a noi.

In Consiglio comunale abbiamo già 19 consiglieri “civici”. La maggioranza è 23.

Un'ultima domanda. È terminato il campionato di Lega Pro, e l'FC Südtirol – di cui è stato vicepresidente – ancora una volta ha sfiorato la serie B. In autunno Bolzano avrà uno stadio Druso rinnovato e omologato per la B. Il prossimo campionato sarà quello dell'agognata promozione?

Quest'anno ho fatto tutte le trasferte ed emotivamente sono ancora a Trieste (dove s'è giocata la partita di Playoff con la Triestina, ndr). È stata una giornata di grande sofferenza. Ma ha dimostrato che non eravamo ancora pronti. Il portiere della Triestina, che prima giocava con noi, a fine partita m'ha detto “dopo trenta minuti non avevate un ammonito, mi aspettavo che col sangue agli occhi ci aggrediste, invece sembrava un'amichevole”. Il nostro direttore ha fatto una scelta di estremo coraggio non rinnovando il contratto a un allenatore che aveva ottenuto 75 punti. L'aspirazione e la voglia quindi c'è, gli sponsor danno supporto. Sono convinto ci siano tutte le condizioni per fare molto bene, poi è calcio. Per quanto riguarda il mio incarico, mi sono dimesso da vicepresidente quando mi candidai, ora andrà valutata la compatibilità col mio ruolo di consigliere comunale.