Il 36% fatica ad arrivare a fine mese

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Il mercato del lavoro altoatesino rimane solido: è questa l’analisi del Barometro IPL per l’estate 2025, che fotografa una situazione con grandi chiaro-scuri. “Confermiamo la previsione di crescita dello 0,8% dell’economia altoatesina per il 2025. Nonostante le incertezze globali, finora non si intravedono infatti sviluppi negativi di vasta intensità e di portata che rendano necessario un abbassamento delle stime”, ha dichiarato oggi in conferenza stampa il Direttore dell’Istituto Promozione Lavoratori (IPL) Stefan Perini. Ma i segnali preoccupanti non mancano, a partire dalla percezione dei lavoratori: il 36% degli intervistati fatica ad arrivare a fine mese e il 58% dichiara che non sarà in grado di risparmiare nei prossimi 12 mesi. Segno che, come sottolinea Perini, “gli anni di “vacche grasse” per i lavoratori dipendenti sul mercato del lavoro altoatesino sembrano passati”. Se la valutazione della propria situazione finanziaria è peggiorata, le aspettative dei lavoratori intervistati in merito allo sviluppo economico dell'Alto Adige nei prossimi 12 mesi rimangono cautamente positive con un indice di fiducia pari a +6.
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Cos'è il barometro IPL?
Il Barometro IPL è un’indagine condotta quattro volte all’anno (primavera, estate, autunno e inverno) che mostra una panoramica del clima di fiducia dei lavoratori dipendenti altoatesini. Il sondaggio telefonico interessa 500 lavoratrici e lavoratori altoatesini ed è rappresentativo per l’Alto Adige. I risultati della prossima indagine saranno presentati a metà ottobre 2025.
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Da sinistra il direttore dell'IPL Stefan Perini, l'assessora provinciale Magdalena Amhof, il presidente della Provincia Arno Kompatscher, il presidente dell'IPL Stefano Mellarini, la vicepresidente dell'IPL Barbara Perri e la ricercatrice dell'IPL Maria Elena Iarossi durante l'incontro di ieri (23 luglio) a Palazzo Widmann a Bolzano. Foto: USP/Fabio Brucculeri
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Tra i segnali positivi del mercato del lavoro in Alto Adige c’è il tasso d'inflazione, che a Bolzano si attesta su un livello definito "non critico" del +2,5% da inizio anno (+2,2% nel mese di giugno). Anche il settore alberghiero, motore storico dell’economia locale, registra un’accelerazione dei prezzi (+5,5% a giugno), a fronte di una quasi stagnazione del turismo (+0,6% di pernottamenti nei primi sei mesi). Una dinamica che secondo l'analisi dell'Istituto rischia di indebolire uno dei pilastri tradizionali dell’economia altoatesina che, pur in fase di stallo, si mantiene su livelli elevati, segno che la destinazione continua ad attrarre, sebbene con minore slancio rispetto al passato. Inoltre, dopo una fase di debolezza, i prestiti bancari stanno riprendendo. A perdere slancio è anche il commercio estero, che segna un -3,5% nelle importazioni ed un -0,8% nelle esportazioni rispetto all'anno precedente.
“I risultati del Barometro IPL confermano il nostro ruolo di sindacati nel sensibilizzare l'opinione pubblica sulle principali preoccupazioni dei lavoratori – afferma il nuovo Presidente di IPL Stefano Mellarini – Sono necessari aumenti salariali mirati, alloggi più accessibili e misure contro il lavoro precario. La situazione finanziaria tesa di molte famiglie altoatesine può essere alleviata a lungo termine solo attraverso miglioramenti strutturali concreti”.
“Con l'imminente aumento strutturale dei salari del settore pubblico stiamo creando le basi per rafforzare il potere d'acquisto dei dipendenti nel lungo periodo – aggiunge l’assessora provinciale al lavoro Magdalena Amhof –. Per contrastare la carenza di manodopera, sono necessarie anche misure per creare posti di lavoro attraenti. In entrambi i casi, il settore pubblico può fungere da volano per analoghi sviluppi nel settore privato”.
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L’economia europea alla prova dei dazi di Trump
Tutto il commercio globale, finora fondato su regole certe, sta vivendo un momento di crisi a partire dall’insediamento del nuovo Presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Per questa ragione le prospettive economiche dell'Europa sono attualmente condizionate dai negoziati sui dazi in corso tra Stati Uniti e UE, così come dai conflitti tra Russia e Ucraina ed in Medio Oriente. “Le esportazioni hanno dato un grande contributo alla crescita del pil italiano, se vengono meno è un problema per la nostra economia”, dichiara Perini.
Nonostante tutte queste tensioni geopolitiche, l'economia globale rimane tuttavia sul sentiero di crescita. Il fatto che finora il commercio estero europeo non abbia subito forti contraccolpi è dovuto non da ultimo all’incostanza della politica commerciale del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, i cui annunciati dazi sono spesso stati ritirati o rinviati. Questo fenomeno è definito “TACO Trade”, con TACO che sta per “Trump Always Chickens Out”, vale a dire “Trump ritratta sempre per paura”. “Vedremo cosa succederà il primo agosto, ma una cosa è certa. Gli indicatori di incertezza mostrano un picco dall’elezione di Trump”, conclude il Direttore di IPL.
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