Politica | Wahlen/Elezioni 23

La destra italiana perde 2 consiglieri

Risultato molto al di sotto delle aspettative per FDI che ottiene solo due seggi (Galateo, Scarafoni). Tracollo della Lega che elegge solo Bianchi. Il gruppo italiano passa da 8 a 5 consiglieri.
Fratelli d'Italia Galateo Urzì
Foto: SALTO
  • Il centrodestra altoatesino non solo non sfonda, ma perde addirittura due seggi, passando da cinque (4 della Lega + 1 di Fratelli d’Italia-Urzì) a tre, 2 andati a Fratelli d’Italia e uno alla Lega. Un risultato quasi scioccante nella sua negatività. Nelle previsioni in minimo che veniva prefigurato era di cinque consiglieri, ma visto il vento proveniente da Roma c’era qualcuno che sperava in qualcosa in più. Ad ogni modo, se l’elettorato di lingua tedesca svolta decisamente a destra, quello italiano – anche a causa della minore affluenza alle urne nelle città - non ha svoltato in nessuna direzione: è finito contro il muro.  In tutto questo va infatti segnalato anche il crollo della rappresentanza italiana in consiglio sembra che passa da 8 a 5 consiglieri (cosa che dovrebbe determinare anche il ritorno ad un solo assessore). Risultano eletti Galateo, Scarafoni (FdI), Bianchi (Lega), Repetto (PD), Gennaccaro (Lista civica)- Al fotofinish e per un pugno di voti, non ce l'ha fatta Sabine Giunta dei Verdi (aggiornamento delle 6.45)

    Restando al centrodestra, un dato dice molto. La Lega trainata da Salvini allora al suo massimo splendore nel 2018 superò i 31.000 voti e ottenne l’11,1%. Fratelli d’Italia a 16.747 e al 6% ). Nonostante il battage mediatico su alcuni mezzi di informazione, l’effetto Meloni è stato parecchio inferiore alle aspettative. Fratelli d’Italia elegge il consigliere uscente Marco Galateo e la farmacista Scarafoni.  Primo dei non eletti l’altro consigliere bolzanino, Alessandro Forest. Bottino magro, comunque.  

     

     

  • Magrissimo, invece, il bottino della Lega, che si è fermata al 3% e 8.541 voti. Un risultato veramente deludente. L’operazione Bianchi, ovvero l’inserimento come capolista del sindaco di Laives che aveva una propria lista civica e una provenienza “storica” in Alleanza nazionale, sembra non aver portato alcun beneficio al partito di Salvini. Anzi, il beneficio lo ha avuto Bianchi, che è stato l’unico eletto, prendendo più del doppio delle preferenze del suo concittadino Giuliano Vettorato (che ora potrebbe andare a correre per la poltrona di sindaco a Laives) e dell’assessore Massimo Bessone. Entrambi gli uscenti hanno avuto una vera debacle nelle preferenze, ma neanche così drammatica, in realtà, considerando il crollo dei voti del partito. 

     

     

    Bastonata senza appello, infine, per il Centrodestra dell’ex deputato leghista Filippo Maturi: 1500 voti, pari allo 0,6%. Difficile fare peggio di così. I penosi stratagemmi per prendere qualche voto in più (l’uso dei simboli degli altri partiti, il soprannome affibbiato ad una candidata, “Bianchi”, per confondere l’elettorato) e promesse impossibili tipo “skipass scontati del 50% per i residenti” si sono rivelati come minimo poco efficaci, per non dire controproducenti. In linea il risultato di Forza Italia, guidata da Carlo Vettori. Forse il ventilato apporto di Vittorio Sgarbi non avrebbe nuociuto.