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Futuradio 2025: il futuro in scena

Il Teatro Stabile di Bolzano ospita dal 24 al 26 ottobre la terza edizione di Futuradio, la festa di Rai Radio3 dedicata al futuro: tre giorni di dirette, musica, teatro e riflessioni sul mondo che verrà, tra scienza, filosofia e creatività condivisa.
Futuradio, edizione 2024
Foto: Ivo Corrà
  • Dal 24 al 26 ottobre, il Teatro Stabile di Bolzano si prepara ad ospitare per il terzo anno consecutivo Futuradio, la grande festa di Rai Radio3 dedicata al futuro - un palcoscenico di scienza, arte e visioni, dove conduttrici e conduttori della rete culturale Rai si alternano in diretta per esplorare il rapporto tra umanità e cambiamento.

    L’edizione 2025 nasce da una riflessione e da una domanda e soprattutto, da una cifra. Dal 2050 ci separa lo spazio di una sola generazione e il 2050 è anche la data che l’Unione Europea ha scelto per completare la transizione energetica ed ecologica e costruire un nuovo equilibrio sostenibile con la natura.
     

    Come ci immaginiamo il futuro nel 2050?


    I prossimi venticinque anni saranno un tempo di svolta, in cui il legame tra esseri umani e tecnologie diventerà sempre più stretto, fino a sfiorare la fusione tra naturale e artificiale. Servirà un enorme sforzo collettivo per orientare questo cambiamento verso una direzione condivisa e umana. E quindi la vertiginosa domanda: come ci immaginiamo il futuro nel 2050?

    Futuradio è proprio questo, un laboratorio pubblico sul domani, dove le domande diventano uno stimolo continuo e, se si è fortunati, riflessioni condivise sul futuro. Dalla scienza alla filosofia, dalla musica al teatro, ogni incontro intreccia pensiero e creatività per indagare come cambiano il mondo, le relazioni, la tecnologia e la nostra stessa idea di progresso.

    Un compito che è anche quello dell’arte e del teatro, sempre più chiamati non solo a intrattenere o raccontare, ma ad aprire prospettive, a innestare semi di riflessione e a costruire una comunità più consapevole. In questa direzione sembra abbastanza evidente come il Teatro Stabile stia diventando, anno dopo anno, uno spazio sempre più sperimentale, capace di mettere la naturale vocazione culturale del luogo in sé sempre più al servizio di una missione collettiva.

  • Futuradio: un laboratorio pubblico sul domani, dove le domande diventano uno stimolo continuo e, se si è fortunati, riflessioni condivise sul futuro. Foto: TSB
  • Il programma

    Si comincia venerdì 24 ottobre, con Corpo, futuro, dialogo tra Vittorio Lingiardi e Pietro Del Soldà, per interrogarsi su come viviamo il corpo nell’era delle mutazioni tecnologiche e simboliche.
    Segue TecnoUmanità?, condotto da Marco Motta, che mette a confronto l’esperta di intelligenza artificiale Ivana Bartoletti e il matematico Alfio Quarteroni, con le improvvisazioni musicali di Paolo Angeli. Un viaggio tra etica, algoritmi e desiderio di umanità nell’epoca delle macchine pensanti.

    La giornata di sabato 25 ottobre si apre con Mi ricordo un futuro verde, condotto da Motta e Roberta Fulci, dedicato alla sfida climatica e generazionale che ci separa dal 2050. Tra gli ospiti Ferdinando Cotugno, Marco Albino Ferrari e Angelica De Vito, con le musiche del Conservatorio di Bolzano.
    Alle 12, Pietro Del Soldà porta in scena Apologia dell’avventura, uno spettacolo che attraversa Erodoto, Humboldt, Eberhardt e Kazantzakis per celebrare la libertà come scoperta e rischio.
    Nel pomeriggio, con A.I. Love You, Sara Sanzi e Valerio Corzani affrontano le nuove geografie dei sentimenti digitali, insieme a Carolina Bandinelli, Pietro Minto e studenti del Rainerum di Bolzano.
    La riflessione sulla tecnologia prosegue in chiave teatrale con Trash Test, il provocatorio monologo di Andrea Cosentino che sfida l’intelligenza artificiale sul terreno della comicità e della creazione artistica.

    A seguire, un omaggio alle voci femminili del futuro curato da Cristiana Munzi, e la presentazione di Qualcosa di Miles: Paolo Fresu racconta Miles Davis e il suo sguardo in avanti, tra jazz e visione, con un podcast e un concerto in solo.
    La serata culmina con Il mio canto libero, recital del soprano Mariam Suleiman per la Giornata Mondiale dell’Opera, e con Prove Aperte, la concertazione della Sinfonia n. 102 di Haydn diretta da Ottavio Dantone con l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento. Un “dietro le quinte” musicale che celebra anche Luciano Berio, nel centenario della nascita.

    L’ultima giornata, domenica 26 ottobre, si apre con Il futuro è finito?, viaggio di Lisa Roscioni nella storia di un’idea che ha plasmato secoli di pensiero. Dalle profezie di Nostradamus all’utopia moderna, passando per Verne e Benjamin, per capire se oggi siamo ancora capaci di immaginare un domani.
    Segue il concerto della pianista Mariangela Vacatello, con un programma che attraversa Liszt, Wagner, Sciarrino, Ravel e Scriabin - un itinerario tra misticismo, romanticismo e visione contemporanea.
    A chiudere la festa, Tutta l’umanità ne parla, il talk “impossibile” condotto da Edoardo Camurri, in cui personaggi reali e immaginari — da Olympe de Gouges a Doc Brown — dialogano sul futuro.

  • Futuradio è un evento firmato Rai.com, realizzato in collaborazione con la Provincia autonoma di Bolzano, il Teatro Stabile di Bolzano e la Fondazione Haydn di Bolzano e Trento, con il Patrocinio del Comune di Bolzano e il sostegno della Sede Rai di Bolzano. Tutte le informazioni e la prenotazione dei vari eventi sul sito ufficiale del Teatro Stabile.