Politica | Alpe di Siusi

“Tenuta fuori l'opinione pubblica”

Cabinovia Monte Pana-Saltria, le associazioni alpinistiche e ambientaliste (AVS, CAI, HPV, Dachverband, Mountain Wilderness) s'uniscono a Nosc Cunfin nel chiedere un vero processo partecipativo sul progetto.
Monte Pana Saltria
Foto: Nosc Cunfin
  • “Il gruppo di lavoro Monte Pana-Saltria avrebbe dovuto essere un processo partecipativo, ma è stato fatto di tutto per tenere fuori l’opinione pubblica”. Lo ricorda ancora una volta Nosc Cunfin, nel corso di una conferenza stampa tenuta ieri (22 novembre) a Bolzano. Come ampiamente riportato da SALTO, la pubblicazione della relazione finale del gruppo di lavoro sovracomunale creato dai comuni di Castelrotto e Santa Cristina ha di recente confermato il responso positivo dell'Arbeitsgruppe a realizzare una nuova cabinovia tra Monte Pana e l'Alpe di Siusi. Nel corso dell'incontro coi media, l’associazione ambientalista gardenese ha presentato diverse obiezioni, sia di metodo che di contenuto.

  • Le obiezioni di Nosc Cunfin

    “Le delibere che istituivano il gruppo di lavoro dei Comuni di Castelrotto e Santa Cristina sono state pubblicate poco prima di Natale 2023 e sono state accessibili online solo per 10 giorni. Per questo motivo non ci è stato possibile presentare un ricorso amministrativo”, sottolinea Nosc Cunfin, che ricorda come tali delibere siano in contrasto con quella di Santa Cristina “che prevede che sia auspicabile solo un collegamento a rotaia”. Soprattutto, del Gruppo di lavoro intercomunale “facevano parte un numero molto più grande e non equo di operatori turistici e degli impianti”, solo 3 erano donne e “molti stakeholders importanti non sono stati presi in considerazione”, in particolare tra associazioni per la tutela dell’ambiente e rappresentanti sociali, dello sport e del volontariato.

    Delle sedute “non è stato redatto alcun verbale e nella votazione non sono state trattate in ugual misura tutte le varianti, in particolare la variante zero con i bus esistenti; i/le rappresentanti non potevano portare alcuna informazione all’esterno; la documentazione del progetto non è stata consegnata alle partecipanti del Gruppo di lavoro; solo su richiesta di Nosc Cunfin sono stati invitati più esperti esterni”. Inoltre, riguardo alla pubblicazione della relazione finale, “nonostante una richiesta scritta e un accesso agli atti, Nosc Cunfin non è a conoscenza di quale sia l’effettiva data di pubblicazione”. In ogni caso “la scadenza non è stata rispettata e nel frattempo i proponenti hanno potuto elaborare uno studio di fattibilità (26 settembre 2024) aggiunto al rapporto finale solo dopo la chiusura delle sedute del Gruppo di lavoro”. Il Comune di Santa Cristina, a due giorni dalla pubblicazione, ha organizzato una serata informativa per i cittadini “nella quale non è stato mai menzionato il resoconto conclusivo né tantomeno il gruppo di lavoro” e lo stesso varrebbe per il bollettino comunale. Le possibilità dei cittadini di formulare e presentare obiezioni “è tutto tranne che agevole”. 

  • Le altre associazioni

    Ingrid Beikircher, vicepresidente dell’Alpenverein, chiede ai Comuni di coinvolgere in modo equo i cittadini nel processo decisionale: “L’Alpe di Siusi non deve essere sacrificata interamente agli interessi turistici. L'habitat è già sottoposto a forti pressioni: preserviamo i pochi rifugi e le aree di quiete”, ha dichiarato Beikircher. Per il Dachverband für Natur- und Umweltschutz, il collegamento Monte Pana-Saltria “trasformerebbe una delle ultime aree incontaminate del Sassolungo in un luna park”. “Solo un referendum può risolvere democraticamente una controversia in atto da decenni”, sottolinea Josef Oberhofer, presidente del Dachverband. Per Valentine Kostner (Heimatpflegeverband) “più collegamenti incoraggiano i turisti a vedere tutto nel minor tempo possibile. Se vogliamo raggiungere i nostri obiettivi climatici, rallentare il turismo è di fondamentale importanza”.

  • Grande alleanza tra associazioni alpinistiche e ambientaliste: (da sx a dx) Arik Oberrauch (Nosc Cunfin), Ingrid Beikircher (Vizepräsidentin AVS), Markus Piccolruaz (Gastwirt, Nosc Cunfin), Heidi Stuffer (Nosc Cunfin), Marco Agnoli (CAI Alto Adige), Gianluca Vignoli (Mountain Wilderness), Robert Perathoner (Nosc Cunfin), Luigi Casanova (Präsident Mountain Wilderness), Maximilian Ploner (Nosc Cunfin), Valentine Kostner (Heimatpflegeverband), Arthur Prinoth (Lia da Mont), Hubert Mayrl (Präsident AVS-Sektion Schlern), Karlheinz Dejori (Nusc Confin) Foto: Nosc Confin/Miriam Federspiel
  • "Vogliamo Dolomiti libere dal traffico, dagli impianti, dall’inquinamento da rumore e luminoso. Da tempo è il momento di dire basta all'ampliamento delle aree sciabili, ovunque”, spiega Luigi Casanova, Presidente di Mountain Wilderness Italia, “è invece il momento di investire in conservazione, aumento e sostegno alla biodiversità naturale e anche sociale. Per questo motivo è necessario, da subito, istituire corridoi ecologici grazie a nuove aree protette, anche in provincia di Bolzano”. Secondo il presidente del CAI Alto Adige, Carlo Zanella, “l'intera area ai piedi del Gruppo del Sassolungo deve essere tutelata e non può essere sacrificata agli interessi delle società di impianti di risalita”. “Recentemente sia il Consiglio comunale di Ortisei che il Consiglio comunale di Selva Gardena si sono espressi contro ogni progetto di collegamento tra Saltria e Monte Pana. Il fondato dubbio è che questo collegamento funiviario sia finalizzato a unire l’Alpe di Siusi – con tutto il potenziale turistico che gravita intorno a Castelrotto – al Sella Ronda, a un prezzo insostenibile per la popolazione, l’ambiente e il paesaggio”.

    “La maggioranza della popolazione di S. Cristina e dell'intera comunità di valle è contraria al progetto. Siamo favorevoli a un turismo in armonia con le persone e la natura. Il Monte Pana deve rimanere tale” sostiene Arthur Prinoth per la Lia da Mont. La presidente dell’Arbeitsgemeinschaft für Vogelkunde und Vogelschutz Südtirol  Tanja Dirler fa presente come “l’intera area del Monte Pana-Mont Sëura-Jendertal-Hartl-Saltria-Cunfin sia di grande interesse per l'avifauna, in quanto ospita diverse specie sensibili a qualsiasi tipo di cambiamento. Queste specie di uccelli sono presenti perché la natura indisturbata e la scarsa presenza umana e di infrastrutture forniscono loro un habitat adatto”.